Le “rivoluzioni colorate” nelle percezioni strategiche della Russia di Putin: la “guerra ibrida” dell’Occidente

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2612-6672/23960

Parole chiave:

Rivoluzioni colorate, Guerra politica, Guerra ibrida, Russia

Abstract

L’articolo indaga le ragioni del profondo impatto che le “rivoluzioni colorate” dei primi anni Duemila hanno avuto sulle percezioni politico-strategiche della Russia. Lo scopo del lavoro è quello di mettere in evidenza alcuni aspetti delle “rivoluzioni colorate” suscettibili di rafforzare la tendenza della Russia ad attribuire alle potenze occidentali intenzioni ostili nei suoi confronti, in particolare l’attivismo in Georgia e Ucraina di ONG occidentali già coinvolte nel political warfare condotto dagli Stati Uniti in Polonia negli anni di Reagan (sostegno a Solidarnošc) e ancora in Serbia nel dopo-Guerra fredda (aiuti alle opposizioni attive nel rovesciamento di Slobodan Miloševic nel 2000). L’articolo mostra come le locuzioni “rivoluzione colorata” e “guerra ibrida” siano diventate sinonimi nel recente discorso strategico russo, e come il political warfare statunitense in Polonia e il rovesciamento di Miloševic in Serbia vengano considerati dai russi come dei precedenti delle “rivoluzioni colorate”.

Biografia autore

Corrado Stefanachi, University of Milan

Professore Associato

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Pubblicato

2024-06-27

Fascicolo

Sezione

Saggi