Centralism in the 2004 Constitution of Afghanistan
DOI:
https://doi.org/10.54103/2612-6672/23965Parole chiave:
Afghanistan, Costituzione, Centralismo, Stato di diritto, Pesi e contrappesiAbstract
Nel corso della sua storia, l’Afghanistan non ha avuto un sistema di separazione dei poteri con pesi e contrappesi. Anche la costituzione del 2004, che fu redatta in un contesto politico relativamente aperto, non riuscì a stabilire tale sistema. Concedeva al presidente eccessivi poteri esecutivi, legislativi e giudiziari, concentrando di fatto il potere nel ramo esecutivo. Questo centralismo favorì tendenze autocratiche. Il presidente interveniva nelle questioni legislative, aggirando i requisiti costituzionali e indebolendo il controllo legislativo. Allo stesso modo, l’eccessivo potere del presidente minava l’indipendenza del potere giudiziario, trasformandolo in uno strumento per perseguire i suoi interessi. La combinazione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario del presidente, unita alla debolezza delle istituzioni di controllo, ha portato a un centralismo incontrollato. Questa concentrazione di potere ha indebolito lo stato di diritto, alimentato la corruzione, esacerbato gli squilibri di ricchezza e di potere ed eroso la fiducia dei cittadini nel governo. Ma soprattutto, il centralismo ha esacerbato le tensioni etniche nel paese. Il presente contributo, basato sull'esperienza dell’autore con la Commissione di Supervisione Costituzionale in Afghanistan, utilizza un approccio descrittivo e analitico. Sostiene la necessità di decentralizzare il potere in qualsiasi futura costituzione, al fine di stabilire un sistema di governo moderno e stabile in Afghanistan
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