Ricerche sulla conservazione dei foraggi con il metodo Falavigna

Autori

  • C. Arnaudi R. Università di Milano

Abstract

RIASSUNTO

Quando si insilisa il foraggio secondo il metodo Falavigna, l'alimentazione è disposta in gruppi cilindrici con un diametro da 5 a 8 metri. Il foraggio viene distribuito e disposto secondo un criterio speciale e poi fortemente compresso per mezzo di un nastro che regola la formazione del mucchio. Il rivestimento compresso è intonacato esternamente con vari materiali per impedire l'ingresso dell'aria.

Gli studi qui descritti, che sono stati effettuati per determinare il meccanismo di conservazione e per il controllo delle perdite, hanno dimostrato che la buona manutenzione del foraggio insilato è attribuibile all'acido lattico formato dai fermenti lattici delle piante (vedi questi «Annali», Vol.  5) che porta la massa ad un pH di 4-4,2.

In altri casi, sembra esserci la possibilità che la conservazione del foraggio sia causata dall'autoriscaldamento, l'ultimo dei quali è dovuto ai processi respiratori delle cellule vegetali.

I campioni di bilancio effettuati hanno evidenziato perdite sensibili di materia organica.  Questi studi dimostrano che con il metodo Falavigna, come viene attualmente effettuato in Italia, non si può ottenere una buona conservazione del foraggio e risultati coerenti. Tuttavia, si sottolinea che più volte, e specialmente nelle province con climi freddi, si possono ottenere risultati soddisfacenti se il mangime fornisce le condizioni per una buona formazione acida.

Si pensa quindi che il sistema potrebbe essere notevolmente migliorato.

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Pubblicato

2022-09-27

Fascicolo

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Articoli