Dal racconto allo stage: percorsi della memoria in Brian Friel
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-2426/1193Abstract
Numerosi scrittori sono arrivati alla stesura di testi teatrali dopo aver sperimentato altri mezzi espressivi, che spesso hanno costituito una sorta di laboratorio artistico ed esperienziale di tematiche, metodi e strumenti. Tra questi, l’irlandese Brian Friel (1929-), che, dopo un’iniziale carriera come scrittore di racconti brevi, si è affermato sulla scena internazionale grazie ai suoi plays. Attraverso l’analisi di elementi di continuità tra Foundry House, un racconto breve del 1962, e il dramma Aristocrats (1979), questo contributo si propone di mettere in luce il fil rouge che lega i due testi costituito da una riflessione sui processi di memoria collettiva ed individuale che permea i lavori di Friel.Downloads
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