Georges de Selve, Arnauld Chandon e Simon Bourgouyn: i primi traduttori cinquecenteschi delle Vite parallele di Plutarco.
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-2426/9158Abstract
Nei primi anni del Cinquecento, la Francia vede la riscoperta del genere letterario della biografia antica, il cui modello più illustre è Plutarco. Delle sue Vite parallele circolano numerose traduzioni francesi, che precedono di diversi anni la grande opera di Jacques Amyot del 1559. Oltre ad alcuni volgarizzamenti anonimi conservati manoscritti, possediamo anche un corpus di testi attribuiti con sicurezza a tre eruditi francesi, che nella prima metà del Cinquecento, hanno tradotto alcune vite plutarchee: si tratta di Georges de Selve, Arnauld Chandon e Simon Bourgouyn. Questi testi sono qui analizzati sia sotto l’aspetto letterario, sia sotto l’aspetto codicologico, al fine di ricostruirne la storia della tradizione manoscritta e, parallelamente, cercare di comprendere gli eventuali legami con la traduzione di Amyot, di cui questi primi esperimenti potrebbero rappresentare un modello.
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Accettato 2017-12-27
Pubblicato 2017-12-31