Riflessioni scettiche sulla dicotomia internalismo-esternalismo morale
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-4445/7113Abstract
Il dibattito in metaetica in riferimento a internalismo ed esternalismo morale è attualmente soggetto ad una molteplicità di interpretazioni che rendono i termini internalismo-esternalismo due vuote etichette. In questo articolo, sostengo che la distinzione tra in- ternalismo ed esternalismo, influenzata da assunzioni problemati- che ed intuizioni contrastanti tratte dalla psicologia popolare, appa- re carente di un vero e proprio ruolo esplicativo riguardo alla nostra esperienza morale. In modo più specifico, una radicata ipotesi del senso comune non confermata scientificamente che definisco metafora del “corpo co- me confine”, su cui si basa la dicotomia filosofica di interno-esterno, struttura in maniera opinabile il discorso in questione. La ricerca di tipo empirico dovrebbe costituire l’aspetto discriminante da cui par- tire per la riformulazione o il rigetto della distinzione internalismo- esternalismo; un’analisi di tipo sperimentale della motivazione do- vrebbe rappresentare il presupposto di un possibile studio normati- vo delle ragioni che eviti, in ogni caso, di confondere questioni em- piriche con questioni concettuali e viceversa. Lo stato attuale della discussione, nella sua problematica interazione di filosofia e psico- logia, rende però poco praticabile, anche, questa via. Gli argomenti scettici proposti in questo articolo mirano, in ogni ca- so, ad un generale ripensamento delle premesse come dello statuto interdisciplinare dello stesso dibattito.Downloads
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2016-05-07
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Articles
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