«Las mil caras de la bella malmaridada» nos autores do teatro português do século XVI

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DOI:

https://doi.org/10.54103/2240-5437/22420

Parole chiave:

romanceiro antigo; la bella malmaridada; teatro quinhentista

Abstract

À maior parte dos atuais leitores de teatro português do século XVI, passa despercebida a presença de versos mais ou menos reelaborados de romances velhos na produção teatral de autores como Gil Vicente, António Prestes, Francisco de Sá de Miranda e Jorge Ferreira de Vasconcelos. Contudo, desconhecendo-a, a leitura das obras é bastante prejudicada, já que as interpolações criam efeitos poéticos, semânticos e ideológicos constitutivos do novo texto literário. Esta investigação dá um passo mais nos estudos deste fenómeno de criação literária assaz frequente nas peças teatrais espanholas e portuguesas, na medida em que se centra na utilização de versos do romance “La bella malmaridada” em obras dramáticas de autores portugueses do século XVI

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Pubblicato

2024-02-08 — Aggiornato il 2024-02-08

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Fascicolo

N. 12 (2023)

Sezione

Articoli

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