Visioni di Leonardo nel Novecento, tra Belle époque e Ventennio, fino all’«abominevole» Mostra del 1939
DOI:
https://doi.org/10.13130/2282-0035/15695Abstract
L’articolo propone una selezione ragionata delle principali linee interpretative della complessa figura storica e artistica di Leonardo emerse in Italia tra la fine dell’Ottocento e il 1939, anno in cui la Milano fascista ospitò, da maggio a ottobre, la Mostra di Leonardo da Vinci e delle Invenzioni italiane. La scelta si concentra, pur tenendo presente il quadro generale delle principali pubblicazioni leonardesche, sull’esame di alcune voci di un coté culturale composto di storici dell’arte, filosofi, scienziati e letterati (fascisti e antifascisti), e di alcuni testi divulgativi apparsi fino agli anni Trenta, tenendo conto del loro impatto sulla gestazione dell’esposizione e del profilo che dell’artista fiorentino fu proposto in quell’occasione, nel tentativo di conciliare quanto restava del positivismo ottocentesco con le nuove correnti dell’idealismo: «genio» di una presunta razza italiana, scienziato-inventore anticipatore dei tempi, precursore dell’uomo fascista.
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