Le forme felici di Kafka (distorcere l’umano)

Distorcere l'umano, redimere la creatura

Autori

  • Carlo Salzani University of Innsbruck

DOI:

https://doi.org/10.54103/balthazar/23167

Parole chiave:

Franz Kafka, Walter Benjamin, Distortion, Redemption, Perspectival Change

Abstract

L’articolo analizza e commenta una celebre frase che segna il saggio che Walter Benjamin dedicò a Kafka nel 1934 per il decimo anniversario della sua morte: notando come la distorsione sia il segno distintivo della scrittura kafkiana, Benjamin ne sceglie a emblema l’«omino gobbo» di una celebre filastrocca tedesca, concludendo però che esso «svanirà quando verrà il Messia, di cui un gran rabbino ha detto che non intende mutare il mondo con la violenza, ma solo aggiustarlo di pochissimo». Nella forma di questa scomparsa e di questo «aggiustamento» sta il senso della proposta messianica di Kafka: consiste esso in un raddrizzamento della gobba? O se no, che forma prenderà la redenzione?

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Pubblicato

2024-09-20

Come citare

Salzani, C. (2024). Le forme felici di Kafka (distorcere l’umano): Distorcere l’umano, redimere la creatura. Balthazar, (8), 45–63. https://doi.org/10.54103/balthazar/23167