I manoscritti petrarcheschi della Biblioteca Reale di Torino

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Romana Brovia

Abstract

L’articolo offre la descrizione dei manoscritti petrarcheschi conservati presso la Biblioteca Reale di Torino, istituzione fondata da Carlo Alberto di Savoia nel 1831. Si tratta di sette testimoni contenenti opere di Francesco Petrarca, cinque dei quali quattrocenteschi (Varia 100, 104, 108, 132 e 269) e due settecenteschi (Vernazza 51.22 e 51.24), a cui sono stati aggiunti altri cinque documenti risalenti ai secoli XVIII-XX che contengono materiali petrarcheschi diversi (saggi critici sulle opere di Petrarca, riproduzioni di autografi e di epigrafi).

The paper offers a description of Petrarch manuscripts kept at the Royal Library of Turin, an institution established by Charles Albert of Savoy in 1831. These are seven codices containing works by Francesco Petrarca, five of the XV century (Varia 100, 104, 108, 132 and 269) and two of the XVIII (Vernazza 51.22 and 51.24); in addition there are five other documents, dating back to the XVIII-XX centuries, containing materials about Petrarch (critical essays on his works, reproductions of autographs and epigraphs).


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Biografia autore

Romana Brovia, Università degli Studi di Torino

Romana Brovia è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino. È membro della “Équipe de Littérature et Culture Italiennes” (ELCI), Sorbonne Université Paris e del gruppo di ricerca “Traducción al catalán y cultura latina en la Corona de Aragón (1380-1530): obras de tradición clásica y humanística” (Projecte UAB, dir. Lluís Cabré, Josep Pujol), Universitat Autònoma de Barcelona. Si occupa principalmente delle opere di Francesco Petrarca e della loro fortuna europea (Francia, antiche Fiandre, antica Borgogna, Catalogna), di letteratura italiana del Risorgimento e di didattica della letteratura italiana. Ha ideato e curato (con L. Marcozzi) il Lessico critico petrarchesco (Roma, 2016); è autrice del volume Itinerari del Petrarchismo latino. Tradizione e ricezione del «De remediis utriusque fortune» in Francia e in Borgogna, secc. XIV-XVI (Alessandria, 2013), oltre a vari saggi e articoli apparsi su riviste nazionali e internazionali.