Noterelle al «Filostrato» e al «Ninfale fiesolano» di Giovanni Boccaccio

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Armando Bisanti
https://orcid.org/0000-0002-5893-9809

Abstract

Questo contributo presenta tre brevi note di lettura su altrettanti passi del Filostrato (IV 51, 1-8; IV 56, 4-8) e del Ninfale fiesolano (229, 1-5) di Giovanni Boccaccio, volte alla ricerca di probabili fonti e modelli classici e mediolatini finora sfuggiti all’attenzione degli studiosi.


 


 

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Sezione
Saggi
Biografia autore

Armando Bisanti, Università degli Studi di Genova

Nato a Palermo nel 1957, è professore associato di Letteratura Latina Medievale e Umanistica presso l’Università degli Studi di Palermo. I suoi interessi prevalenti vertono sulla favolistica mediolatina, il teatro medievale e umanistico, la poesia mediolatina (soprattutto l’epica e la poesia d’amore), la produzione latina nella Sicilia normanno-sveva, l’agiografia, Petrarca e Boccaccio, la novellistica medievale e umanistica, la facezia quattrocentesca, la tradizione degli auctores classici fra Medioevo e Umanesimo. Nel corso di piú di 40 anni di studi e ricerche ha pubblicato 15 libri, fra i piú recenti dei quali si segnalano le edizioni critiche, con traduzione e commento, delle commedie latine umanistiche De Cavichiolo (Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2013), e Corallaria di Tito Livio Frulovisi (Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2021), nonché le monografie «Res utrique placuit» (CB 72, str. 5a, 1). Il desiderio d’amore e la sua realizzazione nei «Carmina Burana» (Palermo, Officina di Studi Medievali, 2019) e La voce, il gesto, la scena. Elementi teatrali nelle commedie latine del XII e XIII secolo (Parma, Athenaeum, 2019). Su riviste specializzate, atti di convegno, volumi miscellanei, studi in onore ha pubblicato circa 220 articoli sulla letteratura, in latino (ma anche in volgare), dall’età tardoantica al Rinascimento. Fra i soci fondatori dell’Officina di Studi Medievali di Palermo, è dal 2008 direttore di «Schede Medievali» e fa parte, inoltre, del comitato scientifico delle riviste «Pan» e «Interpres».