Re Marco, l'arco, il "non-potere": sulle modalità di scrittura del personaggio in Béroul

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Dario Mantovani

Abstract

Il saggio esplora la figura di Marco all’interno del progetto complessivo del Tristan di Béroul. Analizzando il personaggio anche alla luce della gestualità da lui utilizzata, si ricava una formula interpretativa, quella del “non-potere”, che può essere utile a comprendere il ragionamento compiuto da Béroul, narratore eclettico che combina, nel suo progetto narrativo, molteplici elementi contenutistici e piani stilistici.

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Sezione
Saggi
Biografia autore

Dario Mantovani, Università degli Studi telematica "E-Campus"

È professore associato di Filologia e Linguistica Romanza presso l’università telematica “ECampus”. I suoi studi vertono principalmente sulle letterature gallo-romanza e italiana antiche: si è dedicato alla letteratura trobadorica, in particolare della produzione umoristica e satirica di alcuni autori del XII secolo; alla letteratura canterina, pubblicando l’edizione critica della Guerra di Troia in ottava rima, poema in cantari del tardo Trecento, e riconoscendo nella produzione coeva una filiera di testi “mediani”, tra il cantare e il poema in ottave, di provenienza mercantesca; piú recentemente, si è occupato del Roman de Troie e della circolazione tra Francia e Italia della materia troiana, e ha indagato alcuni testi epici e romanzeschi sulla base del sistema semiotico della gestualità.