L’indagine lessicale come strumento di analisi di tradizioni testuali romanze. Esemplificazioni dal «Liber marescalcie» di Giordano Ruffo
Contenuto principale dell'articolo
Abstract
L’articolo illustra il contributo che l'indagine lessicale può apportare allo studio di tradizioni testuali sovrabbondanti e plurilingui. Usando un campione di volgarizzamenti del Liber marescalcie (1250 post-1256 ante) di Giordano Ruffo come campo di ricerca, si segue in una porzione della tradizione latina e romanza la trasmissione del lessico tecnico verosimilmente disceso dall’originale latino e al contempo si individuano le innovazioni e le deviazioni rispetto alla fonte introdotte dai singoli volgarizzatori e/o copisti. Per tale via si riesce a verificare il differente grado di fedeltà lessicale dei testimoni romanzi al trattato.
This paper illustrates the contribution that the lexical analysis can bring to the study of the textual traditions that are overabundant and multilingual. By examining a selected corpus of translations in the vernacular of Giordano Ruffo’s Liber marescalcie (1250 post-1256 ante), this study is meant to pursue a twofold aim: to identify the transmission of the technical lexicon probably derived from the Latin original in a section of the Latin and Romance tradition; as well to detail the innovations and deviations from the source which the translators and/or copyists introduced. In this way, this research eventually exemplifies that the Romance witnesses are characterized by different degree of lexical fidelity to the treatise.
Dettagli dell'articolo
Carte Romanze si serve di una licenza Creative Commons. Attraverso la licenza CC-BY-NC-ND gli autori conservano tutti i diritti economici e concedono alla rivista il diritto non esclusivo di pubblicazione, permettendo a chiunque di scaricare il contributo, di leggerlo e stamparlo. Ogni riuso deve prevedere la citazione virgolettata (o comunque riconoscibile), garantendo all’autore la proprietà intellettuale di quanto citato, e segnalando sempre e comunque la rivista come fonte (con l’indicazione dell’annata, del volume e delle pagine). Non è invece concessa a nessuno la modifica del contributo né il riuso per creare opere secondarie.
Quando siano rispettate le indicazioni di cui sopra, non è necessario richiedere ulteriori permessi di utilizzazione del materiale né all’autore né al comitato scientifico.