Estetizzazione della schizofrenia. L'avanguardia musicale e il problema della transizione

Autori

  • Michele Gardini

DOI:

https://doi.org/10.13130/2465-0137/11012

Abstract

La transizione è il principio costruttivo e fenomenologico fondamentale della musica nella sua accezione classica e tradizionale. Non si tratta di un principio convenzionale, ma di una forma quasi “narrativa” radicata biologicamente nelle precoci interazioni tra bambino e madre che fa dell’esperienza musicale un fatto antropologico ancora prima che estetico. Attraverso le forme melodiche e ritmiche dello scambio musicale, il bambino giunge progressivamente a impadronirsi del reale e a categorizzarlo, assumendo contemporaneamente coscienza della propria finitezza e mortalità. La “musica moderna” descritta e analizzata da Adorno ha sconvolto queste strutture fenomenologiche e formali e, di conseguenza, ha rimosso il radicamento ontogenetico della musica nella diade originaria bambino-madre. Il confronto tra le posizioni di Adorno e gli studi di Bins­wanger, di von Weizsäcker, di Maldiney dimostra che l’esperienza spaesata del mondo propria dello schizofrenico è il corrispettivo psicologico e antropologico più adeguato della proposta culturale e ideologica delle avanguardie musicali. Il dispositivo dodecafonico finalizzato a immobilizzare il tempo, annullare lo sviluppo e impedire la naturale transizione melodica ed esistenziale dalla vita alla morte ha come effetto la dissoluzione delle strutture transizionali dell’immaginario, del gioco e dell’illusione, la perdita del mondo e il ritorno del rimosso – della morte – nel cuore del vitalismo e del volontarismo caratteristici della nuova musica.

 

Transition is the fundamental constructive and phenomenological principle of music in its classic and traditional meaning. It is not a conventional principle, but an almost "narrative" form biologically rooted in early interactions between child and mother, that makes the musical experience an anthropological fact even before than an aesthetical one. Through the melodic and rhythmic forms of the musical exchange, the child takes progressively possession of the real and he’s able to categorize it, assuming consciousness of his own finiteness and mortality at the same time. The "modern music" described and analysed by Adorno has shaken these phenomenological and formal structures and, accordingly, has removed the ontogenetic rooting of music in the original child-mother dyad. The comparison between the positions of Adorno and the studies of Binswanger, von Weizsäcker, Maldiney demonstrates that the schizophrenic’s disoriented experience of the world presents, from a psychological and an anthropological point of view, the more adequate correspondence to the cultural and ideological proposal of the avant-garde music. The dodecaphonic device, designed to immobilize the time, cancel the development and prevent the natural melodic and existential transition from life to death bears, as its effect, the dissolution of the transitional structures of imagination, of game and of illusion, the loss of the world and the return of the removed – death – in the heart of the characteristic vitalism and voluntarism of the new music.

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Pubblicato

2018-12-27

Fascicolo

Sezione

Saggi