Musica come dramma: la filosofia della musica di Giannotto Bastianelli e l'opera di Ildebrando Pizzetti

Autori

  • Marco Brighenti

Parole chiave:

Idealismo italiano; Filosofia della musica; Generazione dell’ottanta

Abstract

Giannotto Bastianelli (1883-1927), critico, pianista e compositore, svolse un
ruolo centrale nel rinnovamento musicale italiano del primo Novecento. In
particolare, le sue due opere estetiche maggiori, La crisi musicale europea
(1912) e Il nuovo dio della musica (1927), si pongono quasi come manifesto
programmatico di quella che Massimo Mila chiamava la “generazione
dell’Ottanta” (Casella, Malipiero, Pizzetti, Respighi). In particolare, Bastianelli
fu il primo fra i critici e musicologi a comprendere la natura innovatrice
dell’opera di Ildebrando Pizzetti (1880-1868). Il musicista parmense riscopriva
i modi dell’antica musica medievale in vista di una purificazione e idealizzazione
dello stile, equidistante sia dall’esuberanza melodica verista che
dai vari sperimentalismi europei, in vista della creazione di un Dramma Musicale
astorico e atemporale. Nel saggio si ripercorrono le fasi del sodalizio
artistico e umano di Bastianelli e Pizzetti, e i punti di contatto estetico, con
una particolare attenzione all’influsso dell’estetica di Benedetto Croce.

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Pubblicato

2020-02-26

Fascicolo

Sezione

Saggi