Quando la musica fa storia
La costruzione poetico-musicale della memoria nella canzone narrativa dei cantastorie del Sud
DOI:
https://doi.org/10.54103/2465-0137/27059Parole chiave:
Cantastorie, Canzone narrativa, Antropologia culturale, Musica popolare, Letteratura popolare, Sud d’Italia Sicilia, Storyteller, Narrattiva Song, Cultural Anthropology, Popular Music, Popular Literature, Southern Italy, SicilyAbstract
Nel 1961 l’etnomusicologo Diego Carpitella elaborava il concetto di indifferenza nel tentativo di definire il particolare atteggiamento che i poeti-cantastorie dell’Italia del Sud mantengono nei confronti della dimensione musicale. Con indifferenza Carpitella non intendeva certo sostenere che l’aspetto musicale non fosse importante nell’economia del sapere, dell’arte come dello spettacolo dei cantastorie, bensì che la musica vi svolgesse funzioni non soltanto riconducibili a quella estetica. A partire da una sintetica descrizione storico-antropologica del fenomeno dei cantastorie meridionali e delle trasformazioni che esso ha attraversato dai primi del Novecento ad oggi, questo contributo mette in evidenza il ruolo critico ed esplorativo che la musica svolge nella poetica del resto multimediale dei cantastorie del Sud, tesa a trovare, a riflettere e denunciare gli aspetti più controversi d’ogni storia nella dimensione pubblica, tanto estraniante quanto partecipativa, della piazza.
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