Antroposchermi. Forme del continuum fisico-virtuale nella poesia italiana

Autori

  • Samuele Fioravanti

DOI:

https://doi.org/10.13130/2037-2426/13693

Parole chiave:

poesia italiana contemporanea, cultura digitale, capsula, Pokémon, poesia e tecnologia

Abstract

Con uno screening trasversale della poesia italiana recente, il presente studio mira a identificare le strategie retoriche e l’immaginario metaforico che hanno informato la rappresentazione della realtà virtuale al di fuori dell’ambito della poesia digitale. Si analizza in via preliminare l’identificazione degli apparati elettronici con perturbanti animali domestici e, quindi, la conversione metaforica dello schermo in superficie acquea. L’esperienza contemporanea del web 2.0 verrà dunque interpretata alla luce della similitudine con una capsula virtuale, in grado di isolare il soggetto e disintegrare il suo rapporto con l’ambiente fisico contiguo. Infine si intende verificare la traduzione di tali stimoli nella resa letteraria, ipotizzando che le conseguenze di un simile approccio debbano essere riconosciute nella sperimentazione sulla strofa (una capsula testuale), nella saturazione dei tropi e nella costruzione di sequenze testuali invertibili.

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Pubblicato

21-06-2020

Come citare

Fioravanti, S. (2020). Antroposchermi. Forme del continuum fisico-virtuale nella poesia italiana. ENTHYMEMA, (25), 484–503. https://doi.org/10.13130/2037-2426/13693

Fascicolo

Sezione

La poesia contemporanea italiana: ipotesi di metodo e indagini storiografiche