“Mne govorjat, kakaja bednost’ slovarja...” Il protosamizdat del periodo staliniano alla ricerca di un’espressività
DOI:
https://doi.org/10.13130/2037-2426/4944Parole chiave:
Letteratura non ufficiale, stalinismo, Samizdat, estetica letterariaAbstract
L’estetica della letteratura afferente al circuito samizdat dopo il XX congresso del PCUS (1956) è strettamente legata alla produzione non ufficiale del periodo staliniano, a sua volta definitasi secondo una relazione antitetica alla poesia proletaria degli anni Venti. Molte delle figure di rife- rimento di questo periodo hanno attinto il proprio linguaggio e gli strumenti poetici dall'arsenale espressivo e formale del Secolo d’Argento, sebbene differenziadosene notevolmente e adattan- dolo all'estetica che essi perseguivano, intimamente alternativa a quella realsocialista. La com- plessa poetica di autori quali E. Kropivnickij, Jan Satunovskj (come anche, in un periodo succes- sivo, il “discepolo” del primo G Sapgir) e molti altri hanno attinto i tratti distintivi della propria produzione dalla rielaborazione dell’arte proletaria della prima metà degli anni Venti alla luce di una visione dissacrante e grottesca della contemporaneità, che emerge in primo luogo dall'aspetto delle loro opere poetiche.
Dowloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Except where otherwise noted, the content of this site is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 Unported License.
Accettato 2015-06-30
Pubblicato 2015-07-01