Coroplastica votiva da Taranto. Appunti per la ricostruzione di una pratica rituale attraverso lo studio di un sequestro

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2035-4797/20367

Parole chiave:

terrecotte figurate; teste; Taranto; coroplastica votiva; archeologia del rito

Abstract

Questo contributo verte sullo studio di 252 terrecotte sequestrate negli anni Settanta del secolo scorso contraddistinte dall’elevata percentuale di teste frammentate all’altezza del collo e dalla prevalenza di soggetti femminili. Il repertorio delle iconografie ricostruibile spazia dai tipi arcaici alle popolarissime tanagrine e documenta il frequente ricorso a espedienti tecnici volti a differenziare le raffigurazioni più standardizzate e a ottimizzare le risorse produttive. La rete dei confronti consente di ipotizzare la provenienza tarantina e di ravvisare riscontri stringenti nella coroplastica rinvenuta in alcuni contesti sacri del territorio. La probabile giacitura originaria delle terrecotte in uno o più depositi votivi e le riflessioni che ne scaturiscono sulla pratica della rottura rituale delle offerte rappresentano un piccolo contributo che materiali decontestualizzati possono offrire agli studi di archeologia del rito in ambito magno-greco.

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Biografia autore

Irene Managlia, Università degli Studi di Milano

Irene Managlia ha conseguito il diploma di specializzazione in Beni Archeologici presso l’Università degli studi di Milano. È attualmente docente di lettere presso la scuola secondaria di primo grado (I.C. Rodari di Seregno) e si occupa in particolare di studi sull’archeologia del rito.

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Pubblicato

2023-06-23

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