Le piante acquatiche egiziane tra mito ed architettura

Autori/Autrici

DOI:

https://doi.org/10.54103/2035-4797/27434

Parole chiave:

Egitto; colonne; piante acquatiche; loto; papiro; Horus; Atum; mammisi

Abstract

In Egitto, il rapporto della popolazione con il fiume Nilo era strettissimo, tanto che la sua fauna e la sua flora erano rappresentati ovunque, dalle tombe ai templi. In particolare, nei templi, caratteristiche sono le colonne che rappresentano, nei propri capitelli, piante acquatiche tipiche della valle del Nilo. Partendo dal tempio di Horus ad Edfu, dove abbiamo la contrapposizione tra il papiro, simbolo dell’Alto Egitto, ed il loto, simbolo del Basso Egitto, e da una descrizione di queste colonne, si potrà osservare la particolare importanza di queste due piante, sia come rimedi naturali che come materie prime, ma anche come riferimento mitologico in relazione a due famosi miti, come la nascita di Horus tra le piante di papiro o quella del dio Atum da un fiore di loto.

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Biografia autore/autrice

Samuele Nardi, Università degli Studi di Milano

Samuele Nardi ha conseguito la laurea magistrale in archeologia presso Università degli Studi di Milano. È attualmente specializzando e si occupa in particolare di egittologia.

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Pubblicato

2024-12-06

Come citare

Nardi, S. (2024). Le piante acquatiche egiziane tra mito ed architettura. LANX. Rivista Della Scuola Di Specializzazione in Beni Archeologici - Università Degli Studi Di Milano, 71–78. https://doi.org/10.54103/2035-4797/27434

Fascicolo

Sezione

"Acqua e Archeologia" (seminari della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici)