La dedica ad Eracle Reggino da Castellace di Oppido Mamertina: un’iscrizione efebica?

Autori

  • Valentina Consoli Università degli Studi di Palermo

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/3152

Parole chiave:

Eracle Reggino, Castellace, cicale, efebia, eschatia coloniale, peripoloi, calcidese, heros-theos

Abstract

Al passaggio di Eracle nel territorio di confine tra le chorai reggina e locrese allude una ricca tradizione letteraria, diffusamente narrata da D.S., 4.22.5, che si intreccia alle leggende musicali riguardanti le cicale del fiume Alece. Un’attenta rilettura dei testi, tuttavia, induce a collocare il celebre episodio diodoreo della sosta di Eracle, molestato dalle cicale, sul confine settentrionale tra le due chorai, lungo il versante tirrenico, teatro di forte conflittualità tra le due apoikiai rivali. Proprio dal comprensorio del Metauro, in un’area liminale della chora reggina interessata tanto da insediamenti indigeni quanto da rivendicazioni locresi, proviene la lamina bronzea con dedica ad Eracle Reggino. Questa, se non può ritenersi indizio certo della presenza di un santuario dedicato all’eroe, costituisce tuttavia segno tangibile del radicamento di Eracle quale riferimento cultuale per i Reggini sparsi nell’eschatia coloniale. L’analisi del contesto storico-culturale di provenienza della dedica, unitamente alle considerazioni sulla liminalità dei culti dell’heros-theos in rapporto ai riti di passaggio giovanili, induce a interpretare la genesi della dedica in riferimento all’attività degli efebi mandati a presidio della chora coloniale.

Metriche

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Biografia autore

Valentina Consoli, Università degli Studi di Palermo

Valentina Consoli ha conseguito il diploma di specializzazione in Archeologia Classica presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene nel 2005 e il Dottorato di Ricerca presso l’Università di Messina nel 2008. Attualmente ricopre insegnamenti a contratto di Archeologia Classica presso l’Università di Palermo dal 2008 e collabora da diversi anni alle attività di ricerca e scavo del Dipartimento Beni Culturali della stessa Università. I suoi ambiti di ricerca vanno dagli aspetti cultuali e religiosi del mondo greco e coloniale ai temi di urbanistica e formazione degli spazi urbani.

Pubblicato

2013-07-19

Fascicolo

Sezione

ARTICOLI