Alessandro Magno, Eracle e la leonté nella glittica ellenistica e romana

Autori

  • Giovanni Frumusa Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Gallarate (VA)

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/373

Parole chiave:

Alessandro Magno, Eracle, leonté, glittica, Martigny, giada nefrite

Abstract

Lo studio di una giada nefrite della fine del I sec. a.C.-I sec. d.C., rinvenuta a Martigny nel 1976 nelle Terme del Foro, che raffigura il volto di profilo di Alessandro Magno con la leonté, ha offerto lo spunto per indagare l’evoluzione iconografica del tipo nella glittica ellenistica e romana. Gli esemplari analizzati, che coprono un arco cronologico tra il III sec. a.C. ed il I sec. d.C., attestano l’esistenza di più varianti: in un primo gruppo il rapporto tra leonté e testa è più proporzionato, la criniera è poco folta e la mandibola poggia sotto l’orecchio; nel secondo la criniera assume volume ed una spalla compare in primo piano; nel terzo la leonté arretra verso la nuca e copre tempie ed orecchio. L’origine del tipo va ricondotta all’identificazione tra Alessandro ed il giovane Eracle con le spoglie del leone di Nemea, legame evidenziato soprattutto attraverso i coni monetali ed i ritratti scultorei del sovrano macedone. Questa iconografia ebbe grande fortuna sia presso i sovrani ellenistici che a Roma.

Metriche

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Biografia autore

Giovanni Frumusa, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Gallarate (VA)

Giovanni Frumusa, specializzato in archeologia classica presso l’Università degli Studi di Milano. È attualmente docente di ruolo in lettere presso l’Istituto di Istruzione Superiore, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”- Liceo Classico “Giovanni Pascoli” di Gallarate (Varese) e si occupa in particolare di glittica ellenistico-romana.

Pubblicato

2009-12-02

Fascicolo

Sezione

ARTICOLI