Mortai lapidei nella Cisalpina romana: nuovi esemplari

Autori

  • Andrea Caffini

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/614

Parole chiave:

mortaio, pietra, marmo, emisferica, troncoconico, alimentare, officinale, cosmetico, ornamentale, urne

Abstract

Il mortaio, realizzato in pietra o in marmo, rappresenta un manufatto largamente diffuso in Cisalpina come nel resto del mondo romano. Le morfologie sono sostanzialmente riconducibili a due forme di base: il mortaio di tipo 1 presenta  una vasca emisferica più o meno schiacciata, il tipo 2 si caratterizza per un corpo troncoconico rovescio, più o meno svasato. Nei mortai venivano sottoposte a pestatura e triturazione, con l’ausilio di un pestello azionato a mano, materie prime di varia derivazione. I campi di applicazione erano principalmente tre: alimentare, officinale e cosmetico. In qualche caso la generica definizione di mortaio risulta applicata impropriamente a recipienti marmorei probabilmente utilizzabili solo a fini ornamentali. E’ inoltre attestato l’impiego di manufatti attribuibili al tipo 2 in funzione di urne cinerarie. Pertanto, di fronte a pezzi decontestualizzati, è opportuno ricorrere a una definizione non univoca, che rispecchi le diverse possibili valenze del manufatto.

Metriche

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Biografia autore

Andrea Caffini

Andrea Caffini ha conseguito la Laurea in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano.

Pubblicato

2010-07-14

Fascicolo

Sezione

ATTI DELLA GIORNATA: Arredi di lusso di età romana. Marmi e bronzi nelle case della Cisalpina, Milano 2009 (I PARTE)