Degradazione e desiderio: la maschera della Vecchia sulla scena greca
DOI:
https://doi.org/10.54103/2532-6805/22616Abstract
Tra i molteplici modi nei quali il dramma antico declina la rappresentazione sulla scena della donna di età avanzata, dalla nutrice alla mezzana, alla popolana venditrice, alla saggia consigliera delle giovani eroine, l’ Archaia sceglie per la sua γραῦς un ruolo ben deli- neato: la vecchia in preda all’innaturale desiderio sessuale per il giovane . Quando la γραῦς diviene personaggio sulla scena di Aristofane, nelle Ecclesiazuse e nel Pluto, infatti, i tratti fisici che la contraddistinguono sono tutti rivolti a renderne manifesto il carattere decrepito, la saprotes. La rovina fisi a della γραῦς accende il gioco comico fondato sul contrasto tra l’ac- ceso desiderio sessuale della vecchia per il giovane e la repulsione che il suo aspetto suscita. L’i nnaturale desiderio della γραῦς diviene poi, pur con dinamiche diff renti tra Ecclesiazuse e Pluto, un’occasione privilegiata per mostrare gli effe ti comici che il progetto utopico, pro- mosso dai protagonisti, produce. Nelle Ecclesiazuse, le tre vecchie beneficiano del program- ma egualitario di Prassagora, mentre nel Pluto, la γραῦς, che grazie al suo denaro aveva un giovane al suo servizio d’amore, è vittima dello stratagemma di Cremilo: ora che Pluto ha recuperato la vista, il giovane non è più costretto dal bisogno economico a concedersi alla vecchia. Pur con scopi opposti, sia nelle Ecclesiazuse sia nel Pluto Aristofane quindi costrui- sce un personaggio al servizio del consueto rovesciamento comico della realtà: il desiderio di norma negato trova uno spazio libero sulla scena della commedia.
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