Sulla responsabilità civile del giudice canonico. Profili giurisdizionali

Autori

  • Beatrice Serra

DOI:

https://doi.org/10.13130/1971-8543/1699

Parole chiave:

Ministri di culto

Abstract

Il contributo è destinato alla pubblicazione nella Rivista Ius Ecclesiae.

SOMMARIO: 1. Una nuova questione di giurisdizione – 2. La vicenda che ha condotto al ricorso - 3. Due opposte chiavi di lettura: a) La violazione delle norme canoniche da parte del giudice ecclesiastico quale causa di un danno ingiusto ex art. 2043 c.c. Le confessioni religiose come formazioni sociali ex art. 2 Cost. e la garanzia del diritto al giusto procedimento quale limite dell’autonomia confessionale - 4. La Chiesa cattolica quale ordinamento giuridico originario e primario. Insindacabilità dell’azione del giudice canonico quale svolgimento di un potere espressione della libertà ed autonomia riconosciuta alla Chiesa nel suo ordine- 5. I principi a fondamento della decisione delle Sezioni Unite: a) Il processo canonico sulla nullità di un matrimonio concordatario è una realtà esterna ed estranea all’ordinamento statale - 6. Non ogni soggetto che svolge la funzione giudiziale canonica è ministro di culto in senso civilistico. Il sindacato statale sull’applicazione delle norme confessionali quale atto fortemente invasivo dell’autonomia confessionale. Il profilo positivo e negativo del criterio della funzionalità e il controllo del rispetto della legge penale italiana quale causa di deroga al principio di non ingerenza nell’ordine confessionale. La risoluzione del problema della “competenza delle competenze” in prospettiva canonistica - 7. Rilievi conclusivi.

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Pubblicato

2011-12-12

Fascicolo

Sezione

Articoli