La banalità del trauma: Simone Weil e Clarice Lispector, la forza e la fame

Autori

  • Chiara Magnante Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.13130/2240-5437/2788

Abstract

Attraverso un confronto con Simone Weil e la sua analisi dell’Iliade intesa come “un poema della forza”, si indagano alcuni aspetti dei racconti e dei romanzi di Clarice Lispector. Si cerca di riconoscere come l’autrice indaghi nelle pieghe del quotidiano per scorgervi l’apparente banalità delle astrazioni che lo sorreggono, che impongono un ordine alla forza della materia. E si sottolinea come una simile pars destruens sia tuttavia accompagnata da una ricostruzione potente e lontana dal nichilismo. By a comparison with Simone Weil’s Iliad analysis, which is intended by the philosopher as a “Poem of Force”, I will investigate some facets of Clarice Lispector’s short stories and novels. The paper aims at recognizing how the writer examines everyday life in order to discover its seeming banality and the abstractions which impose an order on the force of matter. But it also aims at teasing a powerful reconstruction, which is far from nihilism.

Dowloads

Pubblicato

2012-11-30

Fascicolo

Sezione

Articoli