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Materiali di Estetica 11.2 (dicembre 2024) – “Le emozioni negative in estetica e nell’arte”
Che cosa ci spinge, a teatro, al cinema o davanti a un quadro, a cercare spettacoli che nella vita reale risulterebbero dolorosi o spaventosi? Uno dei primi filosofi a porsi la questione è senz’altro Aristotele, che nella Poetica nota come le immagini che imitano cose terribili o raccapriccianti, come un animale disgustoso o un cadavere, possano risultare piacevoli. Il Settecento, poi, riflette con particolare intensità sulle emozioni negative, interrogandosi sul quel misto di dolore e piacere che è all’origine del sentimento che diversi pensatori del tempo chiamano “sublime”. Ricordando Lucrezio, Du Bos osservava che "guardare da riva una nave che lotta contro le onde che vogliono inghiottirla è emozionante". E Burke, rifacendosi a Du Bos, elabora una teoria del sublime come “piacere negativo”, stato misto di terrore e piacere. Hume nota come il piacere derivato dall’assistere a una tragedia sia in qualche modo “inspiegabile”, scaturito da passioni che di per sé sono sgradevoli e inquietanti. L’estetica contemporanea non ha smesso di interrogarsi su questo paradosso, offrendo diverse soluzioni per spiegare teoricamente le emozioni miste o complesse. Nuove ricerche nell’estetica empirica hanno recentemente contribuito all’indagine e il loro ulteriore sviluppo potrebbe aiutare a ridefinire in modo produttivo la ricerca filosofica. Anche l’affermarsi di nuove tecnologie, come la realtà virtuale, potrebbe contribuire allo studio sperimentale delle emozioni negative. Per affrontare queste nuove sfide è necessaria, innanzitutto, una comprensione del dibattito filosofico e teorico sul tema. A questo obbiettivo questa call si ripropone di contribuire.
Alcuni esempi di tematiche che potrebbero essere affrontate sono:
- La riflessione sulla differenza tra emozioni negative nella realtà e nell’arte
- L’origine del dibattito sulle “emozioni negative” nell’antichità e nel Settecento
- L’analisi filosofica delle diverse sfaccettature delle “emozioni negative”, così come si manifestano nell’arte e nella letteratura
- Le emozioni negative nella filosofia contemporanea, sia analitica che continentale
- Le emozioni negative tra filosofia e neuroscienze
- Le emozioni negative in musica
- Le emozioni negative e la tecnologia (teorie e nuove possibilità)
Si accettano contributi in lingua italiana, inglese, francese e spagnola. I contributi dovranno avere una lunghezza compresa tra le 25.000 e le 40.000 battute (spazi, note e bibliografia inclusi) ed essere redatti in accordo con le norme editoriali della rivista (disponibili a questo indirizzo). Ogni articolo dovrà inoltre essere accompagnato, oltre che da una succinta bibliografia, da un breve abstract di lunghezza non superiore alle 1000 battute (spazi inclusi) e quattro keywords, entrambe in inglese.
Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo materialidiestetica@unimi.it entro il 1° ottobre 2024. La redazione comunicherà agli autori la ricezione del materiale e, una volta verificata la coerenza del contributo rispetto agli obiettivi della rivista, avvierà la procedura di referaggio. Il contributo verrà sottoposto, in forma anonima, al giudizio di due revisori secondo una procedura di double-blind peer review.
Il processo di selezione e pubblicazione avverrà secondo i seguenti passaggi:
Scadenza per la presentazione dei contributi: 1° ottobre 2024.
Notifica di accettazione, accettazione condizionata o rifiuto: 1° novembre 2024.
Scadenza per la presentazione della versione finale: 15 novembre 2024.
Pubblicazione del numero: dicembre 2024.