Ritorno alle origini? Il genocidio culturale fra dibattito politico ed evoluzione delle istituzioni internazionali
DOI:
https://doi.org/10.54103/2612-6672/27743Parole chiave:
Genocidio culturale, Cultural heritage, Diritto internazionaleAbstract
L’articolo analizza i dibattiti che hanno accompagnato la definizione del concetto di genocidio culturale e i tentativi di introdurre tale fattispecie nella sua specificità a livello di diritto internazionale. Nonostante la protezione dei beni culturali sia contemplata in numerosi trattati e sia stata inoltre sottoposta all’attenzione dei tribunali internazionali, la mancanza di una specifica identificazione del genocidio culturale come crimine internazionale continua a rappresentare motivo di confronto fra studiosi e giuristi. Si cercherà pertanto di riprendere in mano l’opera di Raphael Lemkin e il suo impatto negli anni successivi, fino a considerare l’attività più recente dei tribunali internazionali che si sono occupati di casi di distruzione del patrimonio culturale. Il ritorno all’idea di genocidio culturale è oggi visto come una possibile risposta alla diffusa necessità di prevenire ogni minaccia a diversità e multiculturalismo e l’analisi della sua evoluzione storica può risultare quindi essenziale per comprenderne la rilevanza politica e giuridica
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