Mario Mieli filosofo queer-freudiano

Elementi psicoanalitici di critica omosessuale

Auteurs-es

  • Sara Fontanelli Università degli Studi di Torino

DOI :

https://doi.org/10.54103/balthazar/18490

Mots-clés :

freudo-marxismo, suicidio, omosessualità, schizofrenia, freudismo queer, psicoanalisi

Résumé

In questo paper si intende inquadrare i rapporti dell’attivista italiano Mario Mieli con la psicoanalisi, per definirlo come “filosofo queer-freudiano”, nonché raffinato e innovativo interprete del testo di Freud: a questo fine, bisogna innanzitutto chiarire gli elementi di queerness contenuti nei Tre saggi sulla teoria sessuale, genialmente riletti negli Elementi di critica omosessuale di Mieli. Articolerò dunque la teoria dell’ermafroditismo psichico e della bisessualità costituzionale con quella dell’omoerotismo “educastrato”, filtrata dalla lente marcusiana del freudo-marxismo che media la ricezione del Freud di Mieli. La seconda via perseguita riguarda la de-patologizzazione della schizofrenia e l’indagine sulle sofferenze sintomatiche a partire dal nesso omosessualità-suicidio, visto dalla lente psicoanalitica, in un percorso che lega i tre “casi clinici” di Mario Mieli, dell’omosessuale freudiana Dora e dell’Herculine foucaultiana.

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Publié-e

2022-09-13

Numéro

Rubrique

Mario Mieli: la rivoluzione la si fa ovunque