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Durante la procedura di trasmissione di una proposta, gli autori devono verificare il rispetto dei seguenti requisiti; la submission potrebbe essere rifiutata se non aderisce a queste richieste.

  • La submission non è stata precedentemente pubblicata, né proposta a un'altra collana (oppure si fornisce una spiegazione all'editor nei commenti).
  • Il file di submission è in un formato .doc o .rtf; se ne carica come file supplementare una copia in formato .pdf.
  • Il testo aderisce alle richieste stilistiche e bibliografiche riassunte nelle linee guida dell'autore, che si trova nella pagina di informazioni sulla rivista.

Gli autori sono pregati di inviare i loro volumi nella versione definitiva in formato .doc ovvero .rtf, allegando anche una versione .pdf come copia di controllo. Per ogni esigenza di scostamento dalle norme è necessario contattare la Redazione.

Assieme con il volume l’autore fornirà una breve presentazione dello stesso e un breve curriculum. 

 

I. Impostazioni grafiche

 

1.   Margini della pagina: superiore 5,5 cm; inferiore 5 cm; sinistro 4,5 cm; destro 4,5 cm; intestazione 3,5 cm. I numeri di pagina vanno collocati in alto all’esterno.

2.   All’inizio del comma si rientra di 0,7 cm; lo stesso vale per le note. Non si rientra all’inizio di ogni capitolo o paragrafo; dopo una citazione “a blocchetto”; dopo un elenco numerato o puntato, dopo una tabella, dopo un’immagine.

3.   La font è il carattere “Garamond”; per il greco antico si ricorra a IFAO-Greek Unicode, la font più completa anche per i segni diacritici; per il sanscrito, qualora la traslitterazione non sia sufficiente, si raccomanda di usare la font “Sanskrit 2003”. Nel caso si facesse ricorso a caratteri speciali, l’autore consegnerà la font utilizzata in versione Windows.

4.   Il carattere del testo va impostato in corpo 11, con interlinea singola.  Quello delle citazioni estese (cf. infra) va in corpo 10, mentre le note a piè di pagina saranno in corpo 9, sempre con interlinea singola.

5.   Il titolo di ogni capitolo va posto sul primo rigo, centrato, in corpo 14 seguito da 6 righe bianche in corpo 14, interlinea singola, al centro delle quali si potrà eventualmente collocare un esergo (corpo 10, allineamento a destra).

6.   I capitoli vanno divisi preferibilmente in paragrafi e eventualmente in sottoparagrafi, separati da due righe bianche. I titoli dei paragrafi, allineati a sinistra, sono seguiti da una riga bianca; la numerazione progressiva è in cifre arabe separate da un punto dal numero del capitolo (es.: 5.1 Fonti documentarie). Gli eventuali titoli dei sottoparagrafi, allineati a sinistra, sono in corsivo, ma la loro numerazione progressiva va in tondo, sempre separata dal punto dalle precedenti (es. 5.1.3 Il carteggio Montale-Contini). Una riga bianca può separare due capoversi non titolati.

7.   I numeri delle note a piè di pagina vanno posti in esponente dopo il segno di interpunzione; le note iniziano con il numero corrispondente, sul rigo, seguito da un punto e da uno spazio (ogni nota inizia con un rientro di 0,7 cm).

8.   Le citazioni nel corpo del testo e delle note, anche di una singola parola, vanno poste in corsivo o tra virgolette caporali; se invece superano le 4 righe vanno a costituire un capoverso a parte (citazione “a blocchetto”), preceduto e seguito da una riga bianca, in corpo 10 nel testo e in corpo 9 nelle note con interlinea singola, rientrato di 0,7 cm a sinistra (1,4 cm nel caso di testi poetici) e a destra (0,7 cm), senza virgolette.

9.   Le virgolette caporali si usano, oltre che per le citazioni, per i dialoghi;  le virgolette alte vanno impiegate per le citazioni dentro le citazioni, e per segnalare un significato diverso dall’uso corrente; gli apici semplici infine si usano per le traduzioni di parole in altre lingue e le chiose di termini arcaici.

10. La barretta obliqua (/) si usa nelle citazioni di passi poetici tra virgolette, a indicare la separazione tra un verso e l’altro; se raddoppiata (//) indica il cambio di strofe o di lassa. La barretta verticale (|) segna, ove opportuno, la divisione dei righi o delle pagine di un testo manoscritto o a stampa, ovvero le due parti di un verso cesurato.

11. Il trattino corto (-) unisce  due nomi, comuni o propri; il trattino lungo (–­­) apre e chiude un inciso.

12. Tre puntini fra parentesi tonde indicano le citazioni frammentarie; le parentesi quadre si usano all’interno di parentesi tonde.

13. Nelle edizioni di testi si usano le parentesi uncinate (<   >) per indicare le lacune congetturali; nei testi medievali e moderni, in particolare, si pongono puntini fra uncinate (<...>) per indicare le lacune incolmabili. Le parentesi graffe ({   }) nei testi classici racchiudono le parti espunte; le parentesi quadre ([   ]) contengono le lacune da danno meccanico, integrabili o no che siano, e (a) gli eventuali puntini al loro interno (da porre in questo caso sotto la riga) indicano nei testi classici il numero di lettere mancanti, mentre (b) nei testi medievali e moderni i puntini all’interno delle parentesi quadre segnalano i passi lacunosi per danno meccanico, la cui lezione non è ricostruibile. Nei testi classici le doppie parentesi quadre segnalano espunzioni già operate dal lapicida o dallo scriba antico, le semiparentesi quadre segnalano le lacune da danno meccanico integrabili ex alio fonte.

14. I loci desperati vanno segnati con una crux all’inizio e una alla fine († xyz †).

15. Parole e frasi in latino vanno in corsivo, se all’interno di testo o note in lingua moderna.

16. Se in una nota si ricorre allo stesso articolo o volume citato nella nota precedente, si usa la formula ibid., seguita dalla virgola e dal numero di pagina (o pagine) specifico, qualora sia diverso.

17. Se lo si ritiene opportuno si può ricorrere ad abbreviazioni indicanti i testi citati più spesso, segnalandole debitamente la prima volta che se ne fa uso; es.: «Aristotele, Etica Nicomachea (d’ora in poi EN)».

 

 

II. Riferimenti bibliografici

 

I riferimenti bibliografici in nota si fanno in forma semplificata, sciogliendo le sigle nella Bibliografia, alla fine del volume. Ogni sigla è formata dal cognome dell’autore e dall’anno di pubblicazione, seguiti ove necessario da una virgola e (senza p./pp.) dal numero di pagina/pagine a cui si fa riferimento (es. Orlandi 1995, 1; se si deve menzionare una nota, si scriverà Orlandi 1995, 2, n. 5). Le pubblicazioni dello stesso autore uscite nello stesso anno si distinguono con delle lettere (es. Segre 2009b, 15): nel caso di autori multipli se ne uniscono i cognomi con un trattino lungo senza spazio (es. Brioschi–Di Girolamo 1984, 23-28); se gli autori sono più di tre si indica il cognome del primo seguito da et alii (es. Bianchi et alii 1995, 88-90).

A meno di casi particolari, le edizioni e i commenti delle opere antiche e moderne vengono indicati nel testo con una sigla composta da autore (se presente) e titolo in corsivo (es. Manzoni, Adelchi), seguito ove opportuno, tra parentesi, dal cognome dell’editore moderno e/o dalla data, es. Juan Ruiz, Libro de buen amor (Blecua); anche nel caso dei testi antichi il nome dell’autore va separato dal titolo dell’opera mediante una virgola (es. Semonides, Testimonia et fragmenta). Gli autori greci verranno citati di norma, con eventuali lievi scostamenti, secondo le abbreviazioni adottate nel LSJ9 (es. Call. Iamb.); per gli autori latini si seguiranno le abbreviazioni riportate nel ThLL. Per le pubblicazioni papirologiche si rimanda a: http://scriptorium.lib.duke.edu/ papyrus/texts/clist.html. Per le pubblicazioni epigrafiche si veda François Bérard, Dominique Briquel, Guide de l’épigraphiste, Paris, 2003, 17, con aggiornamenti in http://www.antiquite.ens.fr/pdf/ supplement1.pdf; Supplementa Italica, 8, 1991, pp.17-18.

Nella Bibliografia (graficamente impostata come un capitolo: titolo in corpo 14, testo in corpo 11) si riportano (con un rientro sporgente di 0,7 cm) in ordine alfabetico le sigle, seguite dal segno di uguale (=) e dal riferimento bibliografico corrispondente. Quest’ultimo si compone come segue:

 

Volumi non collettanei

A)   Iniziale puntata del Nome e Cognome dell’autore; nel caso di più autori, i rispettivi nomi e cognomi sono separati da una virgola.

B)    Titolo dell’opera in corsivo; se esso include un titolo secondario, quest’ultimo andrà in tondo.

C)   Eventuale curatore, preceduto dalla formula “a c. di”; nel caso di volumi in lingua straniera si ricorrerà alle formule corrispondenti.

D)   Luogo (in lingua originale) e data di pubblicazione; se i luoghi di pubblicazione e/o gli editori sono più di uno, vanno separati da un trattino lungo (es. Roma–Bari); se quella che a cui ci si riferisce non è la prima edizione, bisognerà segnalarne il numero in apice subito dopo l’anno, precisando eventualmente dopo il titolo, tra parentesi, l’anno della prima edizione. Numero complessivo dei volumi, nel caso ve siano diversi.

  Es.

Nardi 1967 = B. Nardi, Saggi di filosofia dantesca (1930), Firenze 19672.

 

Volumi collettanei (miscellanee, atti di convegni)

Al punto A) va collocato l'iniziale puntata del Nome e Cognome del curatore (o dei curatori), seguito tra parentesi dalla formula «a c. di» o corrispondente nella lingua del volume.

Gli atti di convegni hanno al punto B) il titolo dell’opera, in corsivo, seguito da un punto e dall’indicazione del luogo e della data del convegno in tondo; nel caso particolare di convegni periodici di società scientifiche privi di titolo specifico si presentano in corsivo il luogo e la data in cui si sono svolti.

  Es.  

Garzya–Jouanna 2003 = A. Garzya-J. Jouanna (a c. di), Trasmissione e ecdotica dei testi medici greci. Atti del IV Convegno Internazionale, Parigi 17-19 maggio 2001, Napoli 2003.

 

Articoli in volume

In tal caso i punti A-D sono preceduti da: iniziale puntata del Nome e Cognome dell’autore, titolo in corsivo, virgola, “in”; il punto E comprende, oltre all’eventuale numero del volume in cui l’articolo si trova, l’indicazione delle pagine che esso occupa. Per indicare un saggio compreso in un volume di scritti dello stesso autore il titolo dell’articolo in corsivo sarà seguito dall’anno originale di pubblicazione tra parentesi, da virgola, da “in Id.” o “in Ead.”.

  Es.

Segre 2009b = C. Segre, Che cosa era il Medioevo per Erich Auerbach (1892-1957)? (2009), in Id., Critica e critici, Torino 2012, 28-36.

 

Articoli in periodico

A)   Iniziale puntata del Nome e Cognome dell’autore; nel caso di più autori, i rispettivi nomi e cognomi sono separati da una virgola.

B)    Titolo dell’articolo in corsivo, seguito da virgola; se esso include un titolo secondario, quest’ultimo andrà in tondo.

C)   Titolo del periodico tra caporali, in tondo, eventualmente seguito dall’indicazione della serie; per i testi classici si adottano, quando possibile, le sigle dei periodici elencate nella «Année Philologique», mentre vengono citati per esteso quelli che non vi sono compresi.

D)   Numero in cifre arabe, non preceduto da virgola, ed eventualmente fascicolo.

E)    Anno di pubblicazione, fra parentesi, seguito da virgola.

F)    Pagine dell’articolo.

  Es.

Lehnus 1996 = L. Lehnus, Iter Callimacheum, «Eikasmos» 7 (1996), 293-307.

Lehnus 2009 = L.i Lehnus, Postilla bibliografica wilamowitziana, «QS» 69 (2009), 125-129.

 

Edizioni

Nella Bibliografia il riferimento bibliografico seguirà le norme già indicate per i volumi non collettanei con curatore.

  Es.

Marcus Aurelius. Ad se ipsum = Marci Aurelii Antonini ad se ipsum libri XII, ed. J. Dalfen, Leipzig 19872.

Juan Ruiz, Libro de buen amor (Blecua) = Juan Ruiz Arcipreste de Hita, Libro de buen amor, ed. de A. Blecua, Madrid 1992.

 

 Lessici, repertori, opere di consultazione

 

I lessici, i repertori e le altre opere di consultazione si possono anche citare in forma abbreviata, secondo le sigle in uso.

  Es.

DELG = Pi. Chantraine, Dictionnaire étymologique de la langue grecque, Paris 1999 (19681).

GDLI = S. Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, Torino 1961-2002, 21 voll.

 

 

III. Abbreviazioni

 

a c. di = a cura di

ad l. = ad locum

c., cc. = carta, carte

cap., capp. = capitolo, capitoli

cf. = confronta

col., coll. = colonna, colonne

e.g. = exempli gratia

ex. = exeunte

f., ff. = foglio, fogli

fig., figg. = figura, figure

ibid. = ibidem

in. = ineunte

in c.s. = in corso di stampa

ms., mss. = manoscritto, manoscritti

nº, nni = numero, numeri

n., nn. = nota, note

n. n. = non numerato

n. s. = nuova serie

p., pp. = pagina, pagine

r = recto (es. f. 11r)

r., rr. = riga, righe

rist. = ristampa

s., ss. = seguente, seguenti (nell’indicazione delle pagine o delle carte)

s. a. = senza indicazione dell’anno di stampa

s. l. = senza indicazione del luogo di edizione

s. n. = senza indicazione del nome dell’editore

s. n. t. = senza note tipografiche

s. v., ss. vv. = sub voce, sub vocibus

schol. ad l. = scholium ad locum

scil. = scilicet

sec., secc. = secolo, secoli

t., tt. = tomo, tomi

tav., tavv. = tavola, tavole

v = verso (es. f. 85v)

v., vv. = verso, versi

vd. = vedi

v.l., vv.ll. = varia lectio, variae lectiones

vol., voll. = volume, volumi

vs = versus

§, §§ = paragrafo, paragrafi