Criminalità organizzata in Kosovo e comunità internazionale

Autori

  • Alberto Pasquero Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

DOI:

https://doi.org/10.13130/cross-10248

Abstract

A dieci anni dalla dichiarazione di indipendenza del 2008, a ricoprire le massime cariche politiche della Repubblica del Kosovo sono gli stessi leader locali che guidarono l’UÇK durante il conflitto del 1998-1999. Le loro responsabilità per crimini di guerra e criminalità organizzata sono state ripetutamente oggetto di indagine da parte di organi internazionali, ma mai accertate in via definitiva. Attraverso l’esame delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto quattro di essi, si illustrerà come quegli stessi Paesi della NATO che nel 1999 intervennero a sostegno dell’UÇK, e poi guidarono le missioni internazionali incaricate di amministrare la giustizia sul territorio kosovaro, hanno spesso sostenuto l’attuale classe dirigente, in alcuni casi anche influenzando l’esito di alcune indagini giudiziarie, nel tentativo di promuovere la stabilità politica nel Paese.

Parole chiave: Kosovo; crimini di guerra, Balcani, criminalità organizzata internazionale, Esercito di Liberazione del Kosovo (UÇK)

 

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Pubblicato

2018-06-05