Povertà educativa e rischio minorile: fenomenologia di un crimine sociale

Autori

  • Maria Luisa Iavarone Professoressa ordinaria presso l'Università degli Studi di Napoli "Parthenope"
  • Francesco Girardi Dottore di Ricerca in Scienze dell’Educazione e Psicologia, presso l'Università degli Studi di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.13130/cross-10870

Abstract

La Povertà Economica spesso è causa di Povertà Educativa. Il presente lavoro, attraverso l’analisi comparata di fonti statistiche, di indagini sociologiche e di documenti istituzionali evidenzia la stretta relazione tra povertà educativa e devianza minorile violenta. L’analisi del caso baby gang nella città di Napoli mostra come le politiche che si concentrano esclusivamente su interventi repressivi dei fenomeni criminali non ottengono i risultati desiderati. Il contrasto alla criminalità violenta esige una combinazione equilibrata di politiche sociali ed educative in grado di accompagnare l’offensiva giudiziaria e repressiva. Le agende istituzionali che trascurano gli interventi integrati di sostegno sociale e di educazione trasformativa producono risultati di breve periodo rendendosi colpevoli di un crimine sociale capace di avvelenare progressivamente i contesti urbani.

 

Parole chiave: povertà educativa, violenza, prevenzione del rischio, criminalità minorile, responsabilità educativa

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Pubblicato

2018-11-26

Come citare

Iavarone, M. L., & Girardi, F. (2018). Povertà educativa e rischio minorile: fenomenologia di un crimine sociale. Rivista Di Studi E Ricerche Sulla Criminalità Organizzata, 4(3), 23–44. https://doi.org/10.13130/cross-10870