Giuseppe Fava’s intellectual commitment in the fight against organised crime

Autori

  • Sarah Vantorre Universiteit Antwerpen

DOI:

https://doi.org/10.13130/cross-8892

Abstract

Nel corso della sua carriera giornalistica, Giuseppe Fava (1925-1984) sviluppò un concetto etico del giornalismo come una forza essenziale della società, capace di impedire corruzioni e di combattere l’ingiustizia sociale. Un’etica molto simile si manifestò inoltre nelle attività intellettuali che svolse da romanziere, drammaturgo, sceneggiatore e documentarista. Tramite un’analisi di Alien Sciascia, il ritratto ironico che Fava fece del suo contemporaneo più famoso e rispettato, Leonardo Sciascia, questo contributo si propone di approfondire l’etica e la poetica letterarie di Fava, oltre alla sua interpretazione della funzione che l’intellettuale dovrebbe assumere dentro la società e nella lotta alla criminalità organizzata. Emerge un  suo invito ad agire da ponti intergenerazionali rivolto a quegli intellettuali che pur essendo stati testimoni delle tragiche conseguenze della violenza e dell’oppressione mafiose nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, non hanno ceduto alla disperazione e al cinismo.

 

Parole chiave: Giuseppe Fava, movimento antimafia, coscienza critica, impegno intellettuale, Leonardo Sciascia

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Pubblicato

2017-08-01