Il buco nella rete. Poteri legittimi e poteri criminali nel (dis)ordine neo-liberale

Autori

  • Orsetta Giolo Professoressa associata di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Ferrara

DOI:

https://doi.org/10.13130/cross-9275

Abstract

Nel contesto contemporaneo l’adozione di efficaci politiche di contrasto al fenomeno mafioso appare particolarmente complicata e difficoltosa. Simili politiche, infatti, presuppongono una precisa definizione di potere legittimo, quale competenza autorizzata sulla base di norme giuridiche che definiscono i limiti di forma e di contenuto del suo stesso esercizio. Invece, oggi, il potere reale sembra costantemente fuoriuscire dalle maglie rigidamente stabilite della definizione legale, collocandosi altrove, all’interno di uno “spazio” che permette e facilita l’interazione tra soggetti, attori, e sodalizi a loro volta non chiaramente qualificabili né come criminali né come legalmente operanti. Tutto ciò appare in modo ancor più chiaro se letto alla luce delle trasformazioni epocali di matrice neoliberale che hanno comportato la mutazione di alcuni assetti fondamentali del diritto e dell’articolazione politico-istituzionale, investendo innanzitutto il concetto di potere e la nozione di legalità.

Parole chiave: poteri legittimi, poteri criminali, neoliberismo, trasformazioni giuridiche, Costituzione

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Pubblicato

2017-11-28