Fascicoli
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Schermi tra lingue, letterature e culture
A cura di Alice Nagini, Irene Orlandazzi ed Eugenio Verra
L’esperienza della contemporaneità è costellata da schermi: oggetti che trasmettono, filtrano e ridimensionano parole, fenomeni e immagini, ma che insieme creano anche soglie simboliche, poiché spesso si associano a barriere o punti d’incontro, protezioni e porte sul mondo. La metafora dello schermo è ormai integrata nelle immagini costitutive del nostro sguardo su ciò che ci circonda. Per questo, interrogarsi sulle stratificazioni profonde che semantica ed etimologia del termine suggeriscono – a partire dalla dicotomia fondante tra mostrare e nascondere – può aprire a nuove letture del rapporto tra individui, realtà e rappresentazione. Come viene reinterpretata la nozione di schermo nella ricerca umanistica contemporanea? In che modo può essere applicata? Quali nuove prospettive stanno emergendo? I contributi raccolti nel volume cercano di rispondere a questi interrogativi attraverso molteplici metodologie di ricerca e diverse tradizioni linguistiche, letterarie e culturali, dando origine a un dibattito plurale e interdisciplinare capace di mettere in dialogo questioni di estrema attualità con sguardi e voci del passato.
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Vicente Cervera Salinas. La scalata e altre poesie
Studio critico e traduzione di Tiziano Faustinelli
Vicente Cervera Salinas (Albacete, 1961), poeta e saggista, è professore di Letteratura ispanoamericana presso la Universidad de Murcia. La sua opera in versi è composta da De aurigas inmortales (1993 [2ª edizione 2018]), La partitura (2001), El alma oblicua (2003), Escalada y otros poemas (2010) ed El sueño de Leteo (2023). Il presente volume offre dapprima una panoramica generale della poesia di Cervera Salinas, sottolineandone l’originalità e la ricercatezza. Di difficile classificazione nel panorama poetico spagnolo contemporaneo, le liriche dell’autore sono espressione di una poetica in cui il superamento del realismo figurativo conduce a un’indagine riflessiva e introspettiva. Tale qualità emerge chiaramente nei versi di Escalada y otros poemas, di cui si propongono la traduzione integrale e uno studio critico. Nell’opera, il poeta esplora un’esistenza proiettata verso il futuro che, a partire dall’ingenuità dell’infanzia, attraversa le fasi di un percorso interiore teso all’acquisizione della consapevolezza. Si propone inoltre un accurato commento al lavoro di traduzione, che segnala la pluralità delle scelte operate e delle compensazioni messe in atto al fine di recuperare le perdite che l’esercizio traduttivo inevitabilmente comporta. La scalata e altre poesie è così il risultato di un lavoro di lettura, decodifica e interpretazione del testo originale, volto a restituirne quanto più fedelmente possibile il suono e le immagini, il senso e la forma.
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Voci oltre la soglia. Cartografie degli spazi chiusi tra memoria, letterature e culture
Nicoletta Brazzelli e Simone Cattaneo (a cura di)
Il volume si inserisce nell’ampia e diversificata produzione critica riguardante la rappresentazione dello spazio, proponendo spunti di riflessione non solo sul rapporto fra studi geografici e letterari, ma anche sulla cruciale interazione fra parole e luoghi. I testi sono prodotti dallo spazio e producono lo spazio, si radicano in un tempo che è storia e memoria. Proprio per questo motivo, i saggi qui riuniti si concentrano su alcune particolari tipologie di spazi chiusi, con l’obiettivo di indagare il loro ruolo e le simbologie di cui divengono portatori. Emblemi di isolamento, separazione o rifugio, gli spazi chiusi mostrano l’instabilità e la soggettività dei concetti di protezione e reclusione: che si tratti di carceri, ospedali psichiatrici o soffitte, di case o stanze, tessono un dialogo con le problematiche identitarie e contribuiscono a plasmare esistenze reali o fittizie. Se spesso hanno la funzione di marginalizzare gli individui che vi si trovano segregati, possono però conferire loro un potere straordinario. La parola, infatti, serve a spezzare la reclusione, oltrepassa i muri, supera i limiti che confinano. Le voci varcano le soglie. Basta saperle ascoltare.
Gli autori: Nicoletta Brazzelli, Simone Cattaneo, Elena Ogliari, Federico Prina, Sofia Rossatelli, Anna Maria Salvadè, Cinzia Schiavini, Giorgia Testa, Francesca Turri.
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La fabbrica dei classici. La Traduzione delle Letterature straniere e l'Editoria milanese (1950-2021)
Alessandra Preda e Nicoletta Vallorani (a cura di)
L’editoria milanese ha avuto un ruolo centrale nella traduzione delle letterature straniere, soprattutto dall’immediato dopoguerra a oggi, nel periodo in cui la letteratura tradotta è stata uno strumento essenziale alle istanze di rinnovamento del canone letterario nazionale. La fioritura di collane, il moltiplicarsi dei generi letterari tradotti, l’ambizione sempre più visibile di rispettare il testo originale, anche in lingue extraeuropee, hanno dato vita a un panorama ricco e articolato, documentato negli archivi del Centro APICE, da cui prendono le mosse la maggior parte dei contributi raccolti in questo volume. Essi riportano il dibattito sviluppato nel corso del Convegno di Studi La Fabbrica dei classici. La Traduzione delle Letterature straniere e l’Editoria milanese (1950-2021), che il Centro APICE ha organizzato nel novembre del 2021, presso l’Università degli Studi di Milano. Il titolo stesso evoca un luogo di costruzione e un dinamismo nell’organizzare e produrre che ben rappresentano l’alacrità del mondo editoriale milanese. Un’intraprendenza aperta alle suggestioni delle letterature straniere che caratterizza il capoluogo lombardo ben prima del 1950: la data non evidenzia il momento di una rottura, bensì la piena consapevolezza di una ripartenza che accelera – in modo impressionante e in più direzioni – un processo di modernizzazione e internazionalizzazione già in atto da tempo e destinato ancora a grandi trasformazioni. Questo volume ne rende testimonianza a partire innanzitutto dal lavoro dei traduttori che, di questa ‘fabbrica dei classici’, sono il vero motore.
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Roberta Rambelli e la sua fantascienza
Raul Ciannella
Roberta Rambelli (1928-1996) è stata una delle figure più rappresentative della fantascienza italiana. Nella sua triplice attività di scrittrice, curatrice editoriale e traduttrice ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo e diffusione del genere e ha occupato una posizione preminente nella comunità fantascientifica almeno durante tutta la prima metà degli anni Sessanta.
L’analisi della sua traiettoria evidenzia un’attività che supera i limiti della fantascienza per incarnare simbolicamente le ansie, tensioni e desideri dell’Italia “miracolata” e “americanizzata” del boom economico, svelandone le crisi soggiacenti. Tuttavia, la sua rilevanza è stata parzialmente oscurata da una serie di processi multifattoriali a cui ha concorso il reiterarsi di certe pratiche di esclusione e autoesclusione, frutto di relazioni di potere, pressioni famigliari, dissidi, invidie e, non ultimo, questioni di genere.
Questo volume intende recuperare la sua figura e ricollocarla in una posizione di rilievo, colmando un vuoto critico e storiografico che ha finora impedito di riconoscerla come una delle voci più interessanti e originali della letteratura di fantascienza e della cultura italiana. -
Feeding the Dragon. An Eschatological Motif in Medieval Europe
Edited by Claudia Di Sciacca and Andrea Meregalli
This book consists of six original essays concerning two popular eschatological motifs of medieval Europe: the devouring devil, especially in the guise of a dragon, and the zoomorphic mouth of hell, arguably a distinctive English adaptation of the anthropomorphic mouth of hell of classical antiquity.
Over a time span ranging from late antiquity to the late Middle Ages and stretching across three languages, Latin, Old English, and Old Norse, the topos of the devouring demonic monster, a veritable commonplace across cultures and ages, is investigated in a variety of texts, including the Holy Scripture, homiletic and hagiographic works by authors such as Augustine of Hippo, Gregory the Great, and Ælfric of Eynsham, and apocryphal writings, e.g. the Seven Heavens Apocryphon and the Gospel of Nicodemus, especially its latter section, the Descensus Christi ad inferos.
By detailing the creative interaction of a wide range of influences and the various practices of appropriation and adaptation of a vast stock of source material, both ultimate and intermediate, the contributions afford relevant case studies of the densely interlingual and intertextual modes of textual production, transmission, and reception in the European Middle Ages. Advancing our understanding of the cultural and textual networks of the period, this book will prove an important resource for anyone interested in the dynamic process of mediation between past and present, pagan and Christian, orthodoxy and apocrypha, exotic and local that makes up medieval literary and figurative culture. -
Studi ispanici. Fonti, topoi, intertesti
Paolo Cherchi
Il libro, annunciato come una raccolta di saggi, ha un principio unificatore che tali opere di solito non hanno. La sua organicità è data dall’attenzione alle fonti, ai topoi, agli intertesti. Le fonti sono un tema/problema che ha una presenza forte e discussa nella critica letteraria: in certe epoche sono state ritenute un valido strumento interpretativo, e in altre sono state svilite, considerate materia di erudizione e non di interpretazione. Sono sempre rimaste in vita nelle ricerche filologiche e hanno trovato nuova attualità nella teoria dei topoi e dell’intertestualità. L’introduzione ricostruisce questa storia che poi la raccolta illustra con sondaggi vari e diversificati sia in senso teorico che in senso diacronico. I saggi vertono tutti su argomenti di letteratura spagnola e ispanoamericana, scandagliati nei secoli dalle origini al Novecento.
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Antígonas de América Latina: po/éticas y políticas en diálogo
Sandra Lorenzano y Karín Chirinos Bravo (eds.)
“Era mi hermano y para mí eso basta”, dice la Antígona de Sófocles, y no necesita más justificación para desafiar la orden de Creonte. Miles y miles de asesinadas y asesinados han dado nacimiento a miles y miles de Antígonas latinoamericanas. Y no hay orden que pueda obligarlas a renunciar a la búsqueda; no hay orden que pueda obligarlas a dejar el cuerpo de Polinices a la intemperie, obligarlas a olvidar.
Ésta es una de las primeras responsabilidades éticas que hoy deben asumir –como las mujeres de Tebas– las y los creadores, las y los pensadores: cuidar los cuerpos queridos, proteger la identidad y la memoria de los muertos ante su conversión en simples números dentro de los discursos oficiales, no dejarlos jamás “al azar de las aves y los perros”.
A través de trabajos de análisis y crítica, y de varias de las nuevas obras escénicas sobre el tema (algunas hasta ahora inéditas), el presente libro busca dar cuenta de las nuevas “estéticas disidentes” que surgen a partir de este compromiso ético-político.
Artículos: Karina Bidaseca, Daniela Cápona, Karín Chirinos Bravo, Bárbara Colio, Jorge Dubatti, Yamila Grandi, Liliana López, Sandra Lorenzano, Ángela Mesa, Giovanna Minardi, Teresa Ralli, Susana Reisz, Carlos Satizábal, Laura Yusem.
Antígonas: Patrizia Ariza, Hebe Campanella, Daniela Cápona, Bárbara Colio, Colectivo Tramaluna, Perla De la Rosa, Yamila Grandi, Olga Harmony, Ana López Montaner, Ángela Mesa, Rogelio Orizondo, Sara Uribe, Gabriela Ynclán. -
Sui sentieri delle lingue: sistemi linguistici tra movimento e complessità
Elisa Alberani, Angela Andreani, Cristina Dozio, Laila Paracchini (a cura di)
I saggi di questa raccolta instaurano un dialogo fecondo intorno a due concetti cardine che soprattutto nel contesto pandemico degli ultimi anni hanno assunto particolare significato: il movimento e la complessità. Accogliendo la sfida di mettere in comunicazione aree linguistiche e culturali diverse e talvolta distanti, movimento e complessità costituiscono insieme il principio unificatore che guida il lettore alla riflessione su fenomeni comunicativi e testuali in arabo, francese, inglese, russo e spagnolo nel loro sviluppo attraverso frontiere sempre più mobili. Il movimento viene qui inteso nella sua accezione più ampia. Esso si manifesta nel superamento dei confini da parte degli individui, nella circolazione di testi, idee e pratiche discorsive e in tal senso è esplorato nella sua dimensione sincronica attraverso fenomeni di contatto linguistico, ibridismo e translanguaging. Movimento significa anche mutamento che viene quindi indagato secondo un approccio diacronico. La circolazione dei parlanti e dei testi in un’epoca sempre più globalizzata, oltre a portare a processi di ridefinizione dell’identità che emergono nei prodotti delle differenti culture, accresce anche la percezione di complessità. All’interno dei saggi di questa raccolta la complessità si riferisce tanto alla struttura dei sistemi linguistici presi in esame, quanto al concetto stesso di complessità nell’ambito dei quadri teorici della linguistica applicata, della pragmatica e semantica e della didattica delle lingue straniere.
Le autrici e gli autori: Milin Bonomi, Maria Cristina Brancaglion, Cristina Dozio, Gian Marco Farese, Liana Goletiani, Elena Landone, Paola Mancosu, Andrea Nava, Laila Paracchini, Cristina Pennarola.
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Il lettore per amico: strategie di complicità nella scrittura di finzione
Alessandra Preda e Eleonora Sparvoli (a cura di)
Alimentando un filone di ricerca inaugurato qualche anno fa nell’ambito dei Seminari Balmas, e che intende esplorare pratiche ed effetti della lettura dei testi letterari, i saggi presentati in questo volume scelgono di collocarsi nel campo d’azione dello scrittore, per osservare le strategie con cui egli attira il lettore in un legame di empatia assai più stringente di una semplice affinità intellettuale. Che sia il complice che sostiene e legittima un’impresa trasgressiva, lo spirito eletto che risponde all’appello di una comunità ideale, o l’essere sensibile che allevia la sofferenza d’un’anima che gli si offre senza reticenze, il lettore amico è il sogno segreto d’ogni scrittore, anche il più elitario e sprezzante, o il più disperatamente chiuso in sé. Incontrare lo sguardo di qualcuno che accoglie, comprende, condivide è fare l’esperienza del perfetto amore: ed è paradossalmente l’atto di lettura – il meno tangibile dei congiungimenti – che può realizzare quest’utopia. Per inseguirla gli autori utilizzano, ciascuno a suo modo – al mutare dei contesti storicoculturali, e dei sostrati biografici in cui la creazione prende forma – gli espedienti di cui è provvista la loro arte: dalle scintillanti seduzioni dello stile alle allusioni nascoste, agli enigmi, ai messaggi criptati; dalle più sofisticate formulazioni retoriche all’invettiva, al grido, all’impudica esposizione di sé stessi.
Gli autori: Monica Barsi, Maurizio Busca, Roberta Capotorti, Alessia Della Rocca, Vincenzo De Santis, Alexandre Gefen, Catherine Mariette, Romain Menini, Marco Modenesi, Liana Nissim, Alessandra Preda, Eleonora Sparvoli, Giorgia Testa.
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Dante nelle letterature straniere. Dialoghi e percorsi
Emilia Perassi (a cura di) in collaborazione con Simone Ferrari e Alice Nagini
Il volume offre un incrocio di sguardi critici sulle rotte percorse dall’opera dantesca nelle letterature straniere. A settecento anni dalla sua morte, la voce di Dante continua a oltrepassare confini permeando immaginari lontani, in un incedere di evocazioni, traduzioni, interpretazioni e riscritture. I venti saggi qui presentati tratteggiano un itinerario di esplorazione delle tracce dantesche nelle tradizioni letterarie di Albania, Svezia, Francia, Cuba, Polonia, Stati Uniti, Germania, Argentina, Danimarca, Scozia, Inghilterra e Messico. Le diverse latitudini abbracciate si articolano in una raccolta di studi che dall’epoca moderna confluisce nell’estremo contemporaneo, calibrando nuovi orizzonti e prospettive nello sconfinato territorio della critica dantesca. Gli autori e le autrici illuminano storie di ricezione, riletture e dialoghi intertestuali nei quali la memoria della Commedia si riconfigura in un’inesauribile pluralità di scritture, di cui si intende consegnare in queste pagine uno sguardo di carattere esplorativo e non antologico. La parola di Dante attraversa lingue e universi letterarioculturali senza tradirsi ma conoscendo nuove fioriture: confermandosi una parola necessaria, profetica e viva.
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‘Performar' Latinoamérica. Estrategias queer de representación y agenciamiento del Nuevo Mundo en la literatura hispanoamericana cntemporánea
Gabriele Bizzarri
Intersecando teoría postcolonial y gender studies, este volumen se encarga de fundar un territorio imaginario llamado ‘Queeramérica’, donde la ‘naturaleza’ es estudiado montaje, las fronteras son inciertas y las identidades ambiguas. Los cuerpos diferentes y diversamente orientados que deambulan por estas páginas son, sobre todo, ‘cuerpos locales’, emblemáticos de una manera inédita de desglosar el lema de lo local y ‘llevar’ el estigma periférico: cuerpos libertariamente desconfinados sin llegar a ser rendidos al discurso de la transitividad universal. Detectando un distintivo ‘giro queer’ en los quehaceres literarios hispanoamericanos a partir de los años 90 del pasado siglo, la investigación se concentra en las borrosas ‘visiones de Latinoamérica’ que, después de los mitos y el desencanto, empiezan a salir de los talleres de tres autorías fuertes del canon chileno: Pedro Lemebel, Diamela Eltit y Roberto Bolaño, los responsables de una versión productivamente torcida del ‘viejo y embustero cuento’ de la identidad hispanoamericana, los pioneros de un inédito lugar de la cultura en el que muchos escritores del nuevo milenio echarán raíces.
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Un tacito conversare. Natura, etica e poesia in Mary Oliver, Denise Levertov e Louise Glück
Camilla Binasco
La complessità delle connessioni fra umano e non-umano ha trovato nella tradizione poetica statunitense sviluppi estetici originali per ampiezza e profondità. Al contempo, volendo articolare nel testo letterario il silenzio della natura e le sue conseguenze, l’indagine estetica si è sempre più caricata di valenze assiologiche ed epistemologiche, in un crescente intrecciarsi di estetica ed etica. In queste pagine, tre delle maggiori poetesse del Novecento americano aiutano ad illuminare proprio questo spazio di riflessione, ancora ampiamente inesplorato dalla critica. La lettura di Denise Levertov, Mary Oliver e Louise Glück rivela una tensione relazionale il cui fulcro immaginativo ed etico è qui rintracciato nel dialogo muto ma costitutivo fra io lirico e natura. Poesia dopo poesia fiorisce l’impegno poetico a tradurre per il lettore quel tacito conversare che intesse il rapporto fra soggetto umano e mondo naturale e che contiene e mantiene le polarità costitutive di un’interazione in apparenza impossibile, silenziosa eppure sensibile, differita eppure presente, ineffabile eppure reale. Questa lirica esalta e potenzia il carattere relazionale e perfino dialogico dell’esperienza. L’espressione poetica si configura, allora, come un tentativo di con-versare, di costruire insieme all’altro, natura e lettore, la poesia.
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Estremi confini. Spazi e narrazioni nella letteratura in lingua inglese
Nicoletta Brazzelli (a cura di)
Il volume offre uno sguardo sulla raffigurazione degli spazi estremi nella letteratura in lingua inglese. Nel mondo anglofono, soprattutto in relazione alla sua storia coloniale e postcoloniale, i luoghi «alla fine del mondo» permettono di definire e di ridefinire i rapporti fra il sé e l’altro, fra il centro e le periferie. Gli «estremi confini» fanno leva sul ventaglio delle possibilità offerte dal remoto, dallo sconosciuto, dal diverso; i luoghi «dove tutto può accadere», su cui si sono proiettate fantasie utopiche e inquietudini distopiche, costituiscono un motore narrativo dalle caratteristiche sorprendenti, che viaggia lungo i binari sia del realismo che del fantastico.
Saggi di: Elisa Bolchi, Nicoletta Brazzelli, Luigi Cazzato, Lucio De Capitani, Francesca Guidotti, Angelo Monaco, Francesca Montesperelli, Elena Ogliari, Eleonora Sasso.
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Reading Russia. A History of Reading in Modern Russia-3
Damiano Rebecchini and Raffaella Vassena (eds.)
VOL. III
Scholars of Russian culture have always paid close attention to texts and their authors, but they have often forgotten about the readers. These volumes illuminate encounters between the Russians and their favorite texts, a centuries-long and continent-spanning “love story” that shaped the way people think, feel, and communicate. The fruit of thirty-one specialists’ research, Reading Russia represents the first attempt to systematically depict the evolution of reading in Russia from the eighteenth century to the present day. The third volume of Reading Russia considers more recent (and rapid) changes to reading, and focuses on two profoundly transformative moments: the Bolshevik Revolution of 1917, and the digital revolution of the 1990s. This volume investigates how the political transformations of the early twentieth century and the technological ones from the turn of the twenty-first impacted the tastes, habits, and reading practices of the Russian public. It closely observes how Russian readers adapted to and/or resisted their eras’ paradigm-shifting crises in communication and interpretation.
Contributors to volume 3: Evgeny Dobrenko, Abram Reitblat, Jeffrey Brooks, Thomas Lahusen, Olga Malinovskaya, Denis Kozlov, Josephine Von Zitzewitz, Oleg Lekmanov, Catriona Kelly, Birgit Menzel, Henrike Schmidt, Birgitte Beck Pristed.
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Reading Russia. A History of Reading in Modern Russia-2
Damiano Rebecchini and Raffaella Vassena (eds.)
VOL. II
Scholars of Russian culture have always paid close attention to texts and their authors, but they have often forgotten about the readers. These volumes illuminate encounters between the Russians and their favorite texts, a centuries-long and continent-spanning “love story” that shaped the way people think, feel, and communicate. The fruit of thirty-one specialists’ research, Reading Russia represents the first attempt to systematically depict the evolution of reading in Russia from the eighteenth century to the present day. The second volume of Reading Russia considers the evolution of reading during the long nineteenth century (1800-1917), particularly in relation to the emergence of new narrative and current affairs publications: novels, on the one hand, and daily newspapers, weekly magazines and thick journals, on the other. The volume examines how economic and social transformations, technological progress and the development of the publishing industry taking place in Russia gradually led to a significant expansion of the reading public. At the same time, in part due to the influence of new literature reading policies in schools, there was a greater cultural standardisation of Russian society, which was partially opposed by new forms of poetic reading.
Contributors to volume 2: Daria Khitrova, Damiano Rebecchini, Abram Reitblat, Jonathan Stone, Roman Timenchik, Alexey Vdovin, Roman Leibov, Susan Smith-Peter, Katherine Bowers, Tat’iana Golovina, Marcus C. Levitt, Raffaella Vassena.
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Reading Russia. A History of Reading in Modern Russia-1
Damiano Rebecchini and Raffaella Vassena (eds.)
VOL. I
Scholars of Russian culture have always paid close attention to texts and their authors, but they have often forgotten about the readers. These volumes illuminate encounters between the Russians and their favorite texts, a centuries-long and continent spanning “love story” that shaped the way people think, feel, and communicate. The fruit of thirty-one specialists’ research, Reading Russia represents the first attempt to systematically depict the evolution of reading in Russia from the eighteenth century to the present day. The first volume of Reading Russia describes the slow evolution of reading between the end of the seventeenth and the beginning of the nineteenth century. During the reign of Peter the Great, the changes initially concerned a limited number of readers from court circles, the ecclesiastical world, the higher aristocracy and the Academy of Sciences, that considered reading as a potent way of regulating the conduct of the people. It was only under the modernisation programme inaugurated by Catherine the Great that transformations began to gain pace: the birth of private publishers and the widening currency of translations soon led to the formation of an initial limited public of readers from the nobility, characterised by an increasing responsiveness to European models and by its gradual emancipation from the cultural practices typical of the ecclesiastical world and of the court.
Contributors to volume 1: Daniel Waugh, Gary Marker, Kirill Ospovat, Rodolphe Baudin, Ekaterina Kislova, Andrei Zorin, Bella Grigoryan, Simon Franklin.
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Filigrane. Percorsi nell'opera critica di Caroline Patey
Sara Sulla (a cura di)
Parigina, milanese d’adozione, Caroline Patey è stata docente di letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Milano fino al 2018. Anglista sempre aperta alle suggestioni delle letterature comparate, della storia dell’arte e dell’antropologia, ha prodotto un corpus di saggi che spaziano in tutte queste direzioni. Filigrane propone tre percorsi critici all’interno della sua opera critica, corredati da un’antologia di saggi scelti.
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Geografías del diálogo. La traducción en la obra de Carmen Martín Gaite
Marcella Uberti-Bona
Carmen Martín Gaite, además de novelista, poeta y ensayista, fue una esmerada traductora de textos literarios. Traducir significó para ella situarse en el punto ideal de encuentro entre lectura y escritura, con ánimo de ‘contar’ lo que había leído. Este volumen ofrece el primer estudio sistemático sobre la labor traductora de Carmen Martín Gaite, ya sea como tarea práctica ya sea como elaboración de una teoría implícita de la traducción, en la que destacan el planteamiento irreductiblemente literario de la escritora y su identificación con el lector. Así mismo, la presentación cronológica del corpus completo de sus traducciones permite trazar la trayectoria de una biografía intelectual en la que todo lo leído activa un potencial creativo y de reflexión que desencadena una compleja intertextualidad, ofreciendo una perspectiva eficaz para arrojar luz sobre su obra ‘global’.
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Esempi di seconda mano. Studi sulla citazione in contesto europeo ed extraeuropeo
Monica Barsi e Laura Pinnavaia (a cura di)
Questo volume, che si avvale della partecipazione di un gruppo di docenti del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Milano, apre una prospettiva plurilingue e comparatista sulla citazione come luogo d’incontro tra almeno due voci. La suddivisione nelle diverse parti rende conto dell’internazionalità sottesa all’esigenza del citare che può essere interpretata all’interno della stessa lingua o da una lingua all’altra con diversi risultati. Il merito di questo tipo di ricerche è l’accostamento inedito di opere e contesti che difficilmente entrerebbero in risonanza. La raccolta sincronica di saggi monografici, oltre a offrire preziose messe a fuoco nelle singole aree di studio, propone di fatto collegamenti interdisciplinari promettenti e indispensabili per futuri spunti di riflessione.
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Alicia Kozameh. Antología personal
María A. Semilla Durán (ed.)
Esta Antología personal de la escritora argentina Alicia Kozameh, precedida por un Estudio preliminar de la catedrática María A. Semilla Durán, tiene un doble objetivo: el de iniciar al lector en el conocimiento de una obra literaria personalísima por una parte; el de guiarlo en su lectura e interpretación de la misma por otra. Los textos así seleccionados están organizados cronológicamente, y constituyen un corte transversal de la obra total, que deja ver cada uno de los estratos que la componen.
El volumen se prestigia con una reflexión inédita de la autora sobre la indefensión de la persona ante la escritura autobiográfica. El estudio preliminar que introduce el volumen acompaña el viaje del lector a través de los textos, analizando las secuencias seleccionadas y leyéndolas desde una perspectiva global, atenta a la evolución de la escritura al hilo del tiempo. Para completar la mirada crítica, incluimos al final un instrumento pedagógico destinado a los estudiantes que quisieran trabajar sobre las obras de Alicia Kozameh, consistente en una serie de orientaciones válidas para la indagación de su escritura. -
La tradizione gnomica nelle letterature germaniche medievali
M. Cometta, E. Di Venosa, A. Meregalli, P. Spazzali (a cura di)
Il volume raccoglie saggi dedicati alla tradizione gnomica nelle letterature germaniche medievali. Dopo un primo contributo che illustra i principali filoni della ricerca fraseologica e paremiologica, le trattazioni approfondiscono l’elemento didascalico affrontando questioni linguistiche, letterarie e socio-culturali in diversi generi testuali, alcuni orientati a contenuti gnomici, come indovinelli, codici giuridici, raccolte di massime e proverbi, altri di carattere epico, elegiaco o mistico. Gli studi toccano le aree di lingua inglese, tedesca, nederlandese e frisone, nei periodi antico e medio, con contatti e riferimenti anche all’area nordica. I numerosi microtesti gnomici mostrano una grande capacità di diffusione e penetrazione in diversi ambiti culturali, sia circolando singolarmente che inseriti in testi più ampi. Stilemi e contenuti ricorrono in tutte le aree linguistiche europee, evidenziando lo stretto legame fra il mondo germanico e la tradizione sapienziale classica e biblico-cristiana.
Contributi di: Davide Bertagnolli, Rolf H. Bremmer Jr, Elisabeth De Felip-Jaud, Valeria Di Clemente, Elena Di Venosa, Marusca Francini, Dagmar Gottschall, Concetta Sipione.
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La densità meravigliosa del sapere. Cultura tedesca in Italia tra Settecento e Novecento
Maurizio Pirro (a cura di)
La ricezione di cultura tedesca in Italia, a partire dalla metà del diciottesimo secolo, prende corpo entro una rete sempre più ramificata di mediatori e strutture di mediazione. Accademie, università, case editrici e riviste segnano il perimetro entro il quale si dispiega l’attività di intellettuali animati da interessi molteplici, legati a una concezione transnazionale del proprio mestiere e spesso capaci di intercettare precocemente tendenze e movimenti ancora a uno stato iniziale, creando le condizioni per il loro incardinamento nella cultura italiana. Una circolazione di idee che accompagna lo sviluppo delle relazioni sociali e politiche fra i due Paesi, spesso fornendo incisivi strumenti di interpretazione per tensioni, conflitti e riavvicinamenti.
Gli autori: Mauro Antonelli, Anna Antonello, Alexander Auf der Heyde, Anna Baldini, Natascia Barrale, Italo Michele Battafarano, Daria Biagi, Giulia Cantarutti, Nicola De Domenico, Stefano Ferrari, Flavia Frisone, Domenico Mugnolo, Maurizio Pirro, Marco Romani Mistretta, Michele Sisto, Barbara Sasse, Barbara Steindl.
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Literary impressionisms. Resonances of Impressionism in Swedish and Finland-Swedish Prose 1880-1900
Camilla Storskog
This book aims to locate and draw out resonances of impressionism in Swedish and Finland-Swedish prose at the end of the nineteenth century, a field hitherto overlooked in the critical debate on literary impressionism. In order to frame the many alternative approaches to this issue, it examines the use of the term ‘literary impressionism’ not only on the Scandinavian scene but also in an international context. By focussing on three landmark discussions in the Nordic countries (Herman Bang, the Kristiania Bohème, August Strindberg), an inclusive, wide-ranging Scandinavian understanding of the relationship between impressionism and literature is advanced. The texts chosen for closer scrutiny disclose this extensive interpretation of impressionist writing: Helena Westermarck’s short story Aftonstämning (Evening Mood) from 1890 is read as an example of interart transposition, Stella Kleve’s novels and short stories are seen as indicative of the narrative modes of a literary impressionism drawing on scenic representation, but also present textual features such as the ‘metonymic mode’ and ‘delayed decoding’, elements that are central to the international approach to impressionist prose. The concluding analysis of fictional impressionists in the works of authors such as Gustaf af Geijerstam, Mathilda Roos, and Georg Nordensvan sketches a many-sided portrait of the impressionist painter while remaining true to this study’s pluralistic approach by including a discussion of K.A. Tavaststjerna’s Impressionisten (The Impressionist) from 1892, whose protagonist is not an artist but a hypersensitive, impressionable subject. This last section also investigates how fiction is used to convey a critical discussion of the means and methods of painterly impressionism, as well as the function of the use of the visual arts in these texts.
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Donde no habite el olvido. Herencia y transmisión del testimonio en Argentina
Emilia Perassi y Giuliana Calabrese (eds.)
En este libro se recogen los resultados de diversas investigaciones dedicadas al estudio del género testimonial, en particular a sus huellas en el tiempo. Tanto la vigencia como la herencia dejada por el testimonio son el eje de los estudios que aquí se reúnen, para explorar sobre todo los modos y las formas que asume la transmisión de la memoria cuarenta años después del fin de la dictadura cívico-militar en la Argentina.
Los resultados de este proceso de investigación, que es a la vez profunda reflexión y posicionamiento, se presentan en este libro a través de un recorrido que abarca tanto la escritura de testimonios directos y la narrativa de los Hijos, como las prácticas testimoniales y de denuncia realizadas a través de recursos cinematográficos, artísticos y museales. La experiencia traumática se narra también a partir de la primera persona en los cuatro dosieres que cierran el volumen, en que los testigos (Mario Villani, Marco Bechis, Alicia Kozameh, Nora Strejilevich) siguen entregándonos sus palabras y visiones en formatos variados, desde sus propios textos a las entrevistas y las imágenes.Textos de: Marco Bechis; Adriana J. Bergero; Norma Berti; Rike Bolte; Antonella Cancellier; Serena Cappellini; Ana Casado Fernández; Flavio Fiorani; Ana Forcinito; Caterina Giargia; Alicia Kozameh; Ilaria Magnani; Emilia Perassi; Erna Pfeiffer; Irene Prüfer Leske; Fernando Reati; Marie Rosier; Julio Santucho; Marianna Scaramucci; María A. Semilla Durán; Lucrecia Velasco; Julieta Zarco; Griselda Zuffi.