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Il saggio prende in esame Le Goût du néant di Baudelaire (LXXX componimento delle Fleurs du mal 1861) e mette a confronto le sei differenti versioni pubblicate, tra il 1893 e il 1999, da Sonzogno, De Nardis, Rendina, Bufalino, Muscetta e Raboni. Sono sei variazioni nel quadro di un corpus – quello dei Fiori del male italiani – particolarmente ricco e variegato. Un terreno privilegiato per i rilievi dell’analisi contrastiva, che viene qui condotta in due tempi: dapprima, evidenziando le peculiarità del testo originale e le specifiche difficoltà di trasposizione poste dalla compiutezza formale degli alexandrins baudelairiani; quindi, individuando le principali scelte stilistiche – metriche, lessicali e sintattiche – che caratterizzano le versioni considerate.