La prima Europa. Qualche nota sul mito dell’autoctonia dei popoli del Mediterraneo tra antiquaria, storia e nazionalismo
DOI:
https://doi.org/10.13130/2464-8914/12866Parole chiave:
Antichità, Europa Mediterranea, Nazionalismo, Culture politicheAbstract
L’articolo torna sul fallimento della costituzione europea a seguito dei referendum del 2005 per sottolineare le capacità di resistenza dei nazionalismi attraverso l’importanza di un tema che suona oggi desueto: il ricorso all’antichità e all’autoctonia dei popoli europei. Il saggio insiste sulle capacità di adattamento dell’antiquaria agli sviluppi scientifici delle discipline storico-antropologiche e archeologiche per sottolineare come ancora oggi essa costituisca un punto di riferimento nel mantenimento dei nazionalismi. Facendo perno sul caso francese, le pagine si allargano agli esempi italiano, balcanico e spagnolo per sottolineare come l’uso e l’abuso del ricorso all’antichità delle rispettive nazioni abbia creato un’identità mediterranea. La riscoperta nel corso del secolo XIX dei popoli dell’antichità – celti, Iberi, fenici, italici, illiri – suona testimonianza dell’importanza del tema per la nascita di molteplici nazionalismi. Mediante lo studio delle opere pubblicate al riguardo a far data dal 1789, il saggio spiega come gli immaginari nazionali abbiano configurato modelli ideologici destinati a plasmare culture politiche e narrative nazionali di largo impatto ancor oggi.
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