Gli Statuti del 1355 e le istituzioni comunali nelle trasformazioni del Trecento

Autori

  • Lorenzo Tanzini Università degli Studi di Cagliari

DOI:

https://doi.org/10.54103/2464-8914/21926

Parole chiave:

Statuti, volgare, Regolamentazione dell’economia, partecipazione

Abstract

Lo statuto di Firenze del 1355, nella versione Latina come in quella volgare, presenta una grande complessità interna, specchio del ricco ma articolato patrimonio normativo della città. Due aspetti appaiono evidenti e anche apparentemente in contraddizione. Da una parte l’impostazione fortemente autoritaria, che vede il Comune attento a regolare tutti gli aspetti della vita sociale, specialmente in ambito economico e giudiziario. Dall’altro, la grande enfasi sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che è già presente nella scelta di tradurre il testo in volgare, e viene interpretata dale tante norme sugli uffici amministrativi a partecipazione collegiale. Il saggio esamina questa contraddizione apparente e ne suggerisce la soluzione nel ruolo svolto dallo Statuto come punto di raccolta di sedi normative che fino alla metà del secolo erano rimasti autonomi.

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Pubblicato

2023-12-18

Fascicolo

Sezione

Dibattiti: presentazione de "Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare” – Biblioteca del Senato della Repubblica Giovanni Spadolini, Roma – Giornata di Studi De Statutis Society - 23 giugno 2023