Strategie stragiste, strategie golpiste e strategie processuali. Riflettendo sulla memoria della strage di Piazza Della Loggia e delle strategie eversive e di occultamento della verità nella storia italiana degli anni Sessanta e Settanta
DOI:
https://doi.org/10.54103/2464-8914/27628Parole chiave:
Storia d’Italia 1964-1974, stragi, colpo di Stato, servizi segreti, processo penale, magistratura, garantismo, accertamento della veritàAbstract
Ricordare la tragedia di piazza della Loggia a Brescia secondo le linee del convegno Stragi e strategie. Questioni di giustizia verità e memoria ha indotto a ripercorrere le tappe di dieci anni di storia italiana: anni devastati dai tentativi di abbattere i principi della costituzione democratica. Le strategie dei movimenti della destra eversiva furono architettate per incutere terrore e disorientamento nei cittadini. Dal punto di vista ideologico e politico, l’eliminazione del principio dell’equilibrio dei poteri fu perseguito con tre tentativi di colpi di Stato tesi ad instaurare governi autoritari. Alla volontà di indebolire ulteriormente la magistratura e di eliminare i «giudici rossi», si sono aggiunte numerosissime ‘deviazioni’ per impedire o alterare le indagini sui responsabili, mandanti ed esecutori, della strage ed è stato impossibile il completo accertamento della verità processuale e storica. Sono tutti aspetti facilmente tracciabili attraverso il «groviglio processuale» che non ha ancora consentito di fare completa giustizia a cinquant’anni dal tragico 28 maggio 1974, dopo cinque fasi istruttorie e tredici processi.
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