L’epitafio di Iulia Benenata. Lucrezio, Virgilio e il destino oltremondano di una cristiana
DOI:
https://doi.org/10.54103/2035-4797/18039Parole chiave:
carmina Latina epigraphica; iscrizione metriche dall’Africa; Lucrezio; fortuna di Lucrezio; Virgilio; fortuna di VirgilioAbstract
L’epitafio di Iulia Benenata (CLEAfr 60; fine III-inizio IV secolo), rinvenuto a Makthar, è constituito da sette esametri seguiti da un post-scriptum. Si esaminano i versi che, ricchi di echi lucreziani e virgiliani, riflettono un’immagine pagana dell’oltretomba, e sembrano far rivivere nell’anima virtuosa, che contempla senza timore (secure) l’abisso infernale, la figura del saggio lucreziano, immune dal timore della morte. Inoltre, si propongono alcuni argomenti che, considerando il monumento nel suo complesso – il post-scriptum contiene una formula cristiana –, suggeriscono che la defunta potrebbe invece essere stata cristiana: in particolare, si propone di leggere il sopracitato motivo dello sguardo che l’anima dal cielo rivolge verso l’inferno alla luce della parabola evangelica di Lazzaro e del ricco epulone.
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