L’epitafio di Iulia Benenata. Lucrezio, Virgilio e il destino oltremondano di una cristiana

Autori

DOI:

https://doi.org/10.54103/2035-4797/18039

Parole chiave:

carmina Latina epigraphica; iscrizione metriche dall’Africa; Lucrezio; fortuna di Lucrezio; Virgilio; fortuna di Virgilio

Abstract

L’epitafio di Iulia Benenata (CLEAfr 60; fine III-inizio IV secolo), rinvenuto a Makthar, è constituito da sette esametri seguiti da un post-scriptum. Si esaminano i versi che, ricchi di echi lucreziani e virgiliani, riflettono un’immagine pagana dell’oltretomba, e sembrano far rivivere nell’anima virtuosa, che contempla senza timore (secure) l’abisso infernale, la figura del saggio lucreziano, immune dal timore della morte. Inoltre, si propongono alcuni argomenti che, considerando il monumento nel suo complesso – il post-scriptum contiene una formula cristiana –, suggeriscono che la defunta potrebbe invece essere stata cristiana: in particolare, si propone di leggere il sopracitato motivo dello sguardo che l’anima dal cielo rivolge verso l’inferno alla luce della parabola evangelica di Lazzaro e del ricco epulone.

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Biografia autore

Paola Francesca Moretti, Università degli Studi di Milano

Paola Francesca Moretti è Professore associato di Lingua e letteratura latina presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa in particolare di testi della tarda antichità latina. Al momento le sue ricerche sono incentrate su aspetti della predicazione di Agostino e di Zenone di Verona, e sulla lingua di alcune epigrafi cristiane africane. Inoltre, sta lavorando a una nuova edizione critica del De bono mortis di Ambrogio di Milano.

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Pubblicato

2022-06-15

Fascicolo

Sezione

Studi di amici e colleghi per Maria Teresa Grassi (II parte)