Reimpiego, diritto romano, industria romana delle costruzioni
Abstract
Il mondo romano ci ha lasciato un numero di fonti giuridiche che non trova confronto in nessuna altra civiltà antica. Questo permette di investigare l’atteggiamento delle autorità imperiali riguardo alla regolamentazione dell’attività edilizia pubblica e privata. Il presente contributo intende analizzare le leggi di età romana (I secolo a.C. – VI secolo d.C.) relative alla pratica del recupero e del reimpiego di materiale edilizio, concentrandosi in particolare sugli aspetti economici organizzativi di questa pratica. Condotta secondo una prospettiva storica, l’analisi dei testi giuridici dimostra l’importanza del reimpiego nel quadro dell’industria romana delle costruzioni: il ricorso a elementi architettonici e decorativi di recupero non solo garantiva cospicui risparmi sull’approvvigionamento dei materiali edilizi, ma offriva anche un’efficace risposta ai problemi del riciclo e dell’eliminazione dei rifiuti urbani. Il reimpiego sarà, infine, considerato in quanto aspetto cruciale della politica imperiale di controllo delle finanze e dei patrimoni cittadini.
Biografia autore
Yuri A. Marano, Collège de France
Ha conseguito la laurea in Archeologia e il dottorato in Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso l’Università degli Studi di Padova. Oltre allo studio del reimpiego nei suoi risvolti archeologici e giuridici, i suoi principali ambiti di ricerca riguardano l’archeologia tardoantica e, nello specifico, l’evoluzione dell’urbanesimo, la cristianizzazione delle città e i rituali funebri nel Mediterraneo del IV-VI secolo d.C. Membro dell’equipe multidisciplinare del Progetto Cassiodoro.