Le vie del lusso. Un raro diadema con zaffiri da Colonna (Roma)

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DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/14907

Parole chiave:

gioielleria romana; diadema; collane; nodo erculeo; zaffiri; perle; commerci romani su lunga distanza

Abstract

Un gioiello costituito da venticinque maglie d’oro in forma di nodi erculei disposti verticalmente è stato rinvenuto nel 2011 a Colonna (Roma) all’interno del sarcofago di una complessa sepoltura femminile – una tomba con camera ipogea inaccessibile, datata alla fine del II secolo d.C. L’oggetto è lungo 29 cm e tutte le maglie sono state predisposte per ricevere un secondo elemento, che si conserva in soli sette casi: sette zaffiri, per un totale di 46,20 carati. La completa scomparsa degli altri diciotto elementi e il loro sistema di montaggio indicano con elevata probabilità che si trattasse di perle. A oggi, il monile rappresenta un unicum tra i gioielli rinvenuti nei territori dell’impero romano. Collane a catena con maglie in forma di nodi erculei semplici – disposti orizzontalmente – che si alternano a fixing-links su cui sono infilate gemme (per lo più prismi di smeraldo) sono noti nella gioielleria romana grazie al loro rinvenimento in tesori, datati al III secolo d.C. La lunghezza dell’oggetto da Colonna e la sua posizione all’interno del sarcofago, vicino sia alla testa sia al collo, fanno supporre che il monile sia uno dei rari gioielli per il capo, attestati nel II/III secolo d.C. nelle province occidentali dell’impero romano in sepolture femminili di rango, consistenti in un diadema che passa sulla fronte o sopra di essa, da orecchio a orecchio. Lo stile del diadema da Colonna, che si adatta in modo particolare alle pettinature di età antonina, lascia ipotizzare che il gioiello sia stato creato tra i primi anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta del II secolo d.C. Alcune osservazioni sono infine riservate a una possibile lettura simbolica della forma, già altamente decorativa in sé, del nodo erculeo.

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Biografia autore

Elisabetta Gagetti, Università degli Studi di Milano

Elisabetta Gagetti è ricercatore indipendente e docente a contratto (“Arti del lusso nelle corti ellenistiche: IV-I secolo a.C.”, laboratorio) presso l’Università degli Studi di Milano “La Statale”, Dipartimento di Beni culturali e ambientali. Si occupa in particolare di glittica antica (dall’età ellenistica all’alto Medioevo) e di arti suntuarie nel mondo classico.

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Pubblicato

2020-12-30

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ARTICOLI