«L’arte industriale sulla via del classicismo». Vicenda moderna di un’antica Venere da Ercolano

Autori

  • Giovanni Colzani

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/12711

Parole chiave:

scultura greca; scultura romana; statuetta; bronzo; bronzetto; Ercolano; Pompei; Napoli; Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Afrodite / Venere che si slaccia il sandalo; fonderia artistica; Chiurazzi; De Angelis; Sommer; copie; copia moderna; replica; imitazione; falsificazione; falso; collezionismo

Abstract

Come testimoniato dall’esistenza di centinaia di repliche, quello della c.d. “Venere che si slaccia il sandalo” deve essere considerato tra i più diffusi e popolari tipi scultorei di età ellenistica e romana: imitazioni e adattamenti ispirati a questo antico modello sono state prodotte in epoca moderna fin dal Rinascimento. Una rinnovata fase di questo successo, tra la fine del XIX e l’inizio del XX sec., è marcata dalla diffusione di un gran numero di copie di una statuetta rinvenuta ad Ercolano nel 1757. Le origini di tale sviluppo possono essere ricondotte all’attività di alcune fonderie artistiche napoletane - Chiurazzi, De Angelis e Sommer soprattutto - attive nella riproduzione di opere archeologiche provenienti dall’area vesuviana. Attraverso questo caso studio, l’articolo intende seguire l’evoluzione dell’«arte industriale sulla via del classicismo», considerando le sue implicazioni legate alla riproduzione, falsificazione e collezionismo di antichità, ma anche alla ricezione delle forme dell’arte antica all’interno della cultura visuale moderna.

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Biografia autore

Giovanni Colzani

Giovanni Colzani ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia presso l’Università di Pisa. È attualmente dottorando presso l’Università degli Studi di Milano e si occupa di Archeologia Classica , in particolare di scultura ellenistica e romana.

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Pubblicato

2020-01-07

Fascicolo

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ARTICOLI