Considerazioni metodologiche e conclusioni

Autori

  • Federica Chiesa Università degli Studi di Milano

DOI:

https://doi.org/10.13130/2035-4797/3331

Parole chiave:

Nora, Quaderni Norensi, metodo, Quartiere Centrale, Field Archaeology, Allan Pierson Museum

Abstract

Dopo le stagioni della speculazione teorica della seconda metà del Novecento di marca soprattutto anglo-americana e l’avvio delle grandi imprese di scavo open area in Italia dagli anni Ottanta, il concetto di metodo oggi racchiude in sé una interconnessa molteplicità di aspetti che, pur nella loro universalità applicativa sul piano teorico-pratico, debbono obbedire inevitabilmente anche alle peculiarità dal sito indagato. Il caso di Nora e della sua pluristratificazione storico-archeologica appare esemplare per molti aspetti, quale fonte preziosa di sequenze stratigrafiche racchiuse entro ampie oasi cronologiche e di contesti monumentali di notevole importanza; le diverse équipes universitarie hanno così potuto adottare una moderna prassi metodologica, ben strutturata anche sul piano delle risorse tecnologiche e sussidiarie,  privilegiando in una visione unica sia l’archeologia dell’architettura sia quella delle tracce minute. La rapida e puntuale pubblicazione dei resoconti di scavo nella Collana “Quaderni Norensi”, arricchiti da una documentazione esauriente, rappresenta un contributo metodologico qualificante alla ricostruzione della città antica e la prova feconda di un modello di indagine gestito su un’area estesa da parte di équipes di diversa formazione scientifica in un clima scientifico unitario.