GRAMMATICALMENTE O IDEOLOGICAMENTE CORRETTO? L’IMPIEGO DEL MASCHILE GENERICO NEI MANUALI DI ITALIANO PER STRANIERI

Autori

  • Natasa Vučenović

DOI:

https://doi.org/10.54103/2037-3597/18176

Abstract

In questo studio si analizza la posizione assegnata al genere maschile nella rappresentazione della sfera professionale in quattro libri di testo di italiano come lingua straniera impiegati nel particolare contesto di insegnamento e apprendimento dell’italiano LS all’Università di Banja Luka, in Bosnia Erzegovina. L’uso del genere maschile per indicare le professioni viene interpretato come un’ideologia linguistica che riflette e perpetua il sessismo e i valori culturali patriarcali che sono in opposizione ai principi di democrazia e di uguaglianza di genere promossi dall’Unione Europea. In linea con gli sviluppi degli studi (socio)linguistici secondo i quali il linguaggio riflette ma anche modella la nostra visione del mondo, si sottolinea l’importanza dei materiali educativi nel processo di trasformazione o riproduzione dei rapporti di potere esistenti. Per decostruire le premesse ideologiche delle politiche linguistiche presenti nei materiali educativi, utilizziamo la CDA (analisi critica del discorso), che è l’approccio teorico e metodologico più adatto per l’analisi delle ideologie nascoste mascherate da norme universali e di senso comune. I risultati indicano che, contrariamente alle raccomandazioni di un uso non sessista della lingua, il genere maschile è regolarmente usato per indicare le professioni femminili, specialmente quelle che connotano il prestigio sociale. Si evidenzia così come i materiali educativi servano da strumenti ideologici che perpetuano relazioni di potere ineguali e legittimano la visione androcentrica del mondo.

 

Grammatically or ideologically correct? The use of the masculine generic in Italian textbooks for foreigners

In this study we analyze the position assigned to the masculine generics in the depiction of professional sphere in four textbooks of Italian as a foreign language employed in the particular context of teaching and learning Italian FL at the University of Banja Luka, Bosnia and Herzegovina. We interpret masculine generics as a language ideology that reflects and perpetuates sexism and patriarchal cultural values that are in opposition to the principles of democracy and gender equality promoted by the European Union. In line with the developments in (socio)linguistic studies according to which language reflects but also shapes our vision of the world, we emphasize the importance of the educational materials in the process of transforming or reproducing the existing power relations. In order to deconstruct the ideological premises of language policies incorporated in the educational materials we employ CDA (critical discourse analysis) which is the most suitable theoretical and methodological approach for the analysis of hidden ideologies masked as universal norms and common sense. The results indicate that, contrary to the recommendations of non-sexist language use, masculine generics are regularly used to indicate female professions, especially those that connote social prestige. In line with this we conclude that educational materials serve as ideological instruments that perpetuate unequal power relations and legitimize androcentric vision of the world.

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Pubblicato

2022-07-18 — Aggiornato il 2022-07-26

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