Sulla rivista

Focus, ambito e storia

Sociologia del diritto nacque nel 1974, diretta dal suo fondatore e ispiratore Renato Treves, per dar voce a una disciplina che vantava solide radici scientifiche ma ancora attendeva un compiuto riconoscimento istituzionale. Apparve a cura dell’omonima commissione del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale (Cnpds), che riuniva giuristi, sociologi e filosofi del diritto di alto prestigio, e presso l’Istituto di filosofia e sociologia del diritto dell’Università di Milano, dove dibattiti e ricerche su società e diritto erano ben sviluppati. Nacque come espressione non di una scuola, ma di una pluralità di vedute, aperta ad ogni opinione anche dissenziente rispetto a quella prevalente purché, come usava dire il direttore, rigorosamente fondata e chiaramente sostenuta. I primi due numeri ospitarono infatti un dibattito sullo statuto epistemologico della materia, ove precisazioni, consonanze e dissonanze rispetto alla proposta iniziale di Treves quasi si equivalsero, aprendo la strada a confronti mai sopiti nei decenni.

Negli anni la rivista, prima semestrale con la casa editrice Giuffrè, dal 1980 quadrimestrale con la Franco Angeli, ha coperto l’ampio spazio disciplinare della sociologia del diritto – che, come disse Norberto Bobbio, “segue il diritto come fosse la sua ombra” – con contributi teorici e ricerche empiriche sui più diversi aspetti della vita sociale del diritto, provenienti da studiosi non solo italiani ma anche, spessissimo, stranieri di ogni paese e cultura. Con altre riviste analoghe come la Law and Society Review, il Journal of Law and Society, lo Zeitschrift für Rechtssoziologie, Droit et Société, la giapponese Hoshakaigaku, la Oñati Socio-Legal Series, ha contribuito allo sviluppo di un modo essenzialmente critico di guardare al diritto, che raccoglie ormai decine di migliaia di studiosi nel mondo.

A cinquant’anni esatti dalla sua apparizione, Sociologia del diritto, di cui sono oggi proprietari, oltre al Cnpds, le Università di Milano e di Urbino Carlo Bo, si ripropone ai lettori italiani ed esteri in open access, attraverso la piattaforma della Milano University Press, in linea con i tempi e i modi dell’odierno dibattito scientifico. Senza sacrificio di spazi, ma per rendere più agevole la pubblicazione in itinere dei contributi, torna ad essere semestrale nella sua versione cartacea che sarà resa disponibile con questa cadenza presso la casa editrice Ledizioni di Milano. Non solo il diritto, ma le società contemporanee presentano connotati lontani da quelli di mezzo secolo fa. È quindi oggi assai più gravoso, ma affascinante e non evitabile, il compito di descriverli e valutarli criticamente, senza chiusure ideologiche ma col rigore metodologico che la ricerca scientifica impone.

Frequenza di pubblicazione

La Terza Serie di Sociologia del Diritto ha cadenza semestrale. Nella versione digitale, la Rivista adotta una politica di numero aperto: i contributi vengono pubblicati non appena il processo editoriale e di revisione è concluso.

Politica sull'Open access

La Rivista fornisce accesso aperto e senza restrizioni ai suoi contenuti in versione digitale. Chiunque ha il diritto di scaricare, utilizzare, stampare, distribuire e/o copiare i contenuti pubblicati, nel rispetto della licenza adottata.

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Chi presenta un articolo alla Rivista ne accetta la pubblicazione in base a tale licenza.

Sherpa Romeo

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Politiche della rivista sulla revisione fra pari

Sociologia del Diritto adotta una politica di referaggio fra pari a doppio cieco (double blind peer review). Il Comitato di Garanzia svolge una previa valutazione dei contributi sottoposti alla rivista, in termini di adeguatezza scientifica e di congruenza con l’area tematica della Rivista; la redazione invia poi i contributi, in forma anonima, ai referees che, salvo accordi diversi, esprimono la propria valutazione entro 30 giorni.

Costi di pubblicazione

Al fine di garantire la massima circolazione e fruibilità dei suoi contenuti, la Rivista non richiede alcun tipo di contributo economico o spesa di pubblicazione dei contributi. La rivista non applica Article Processing Charge (APC) né Submission Charge.

Archiviazione

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La rivista ha attivato il servizio PKP PN (Preservation Network) per conservare i contenuti digitali attraverso il loro trasferimento al progetto LOCKSS (Lots of Copies Keep Stuff Safe).

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L'autore concede a Sociologia del Diritto il diritto di pubblicare l’opera definitiva e quello perpetuo di distribuirla gratuitamente al pubblico su qualsiasi supporto e in qualunque parte del mondo, ivi compresa la comunicazione al pubblico tramite il sito Web della rivista.

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Misure antiplagio

Lo staff della Rivista ha il compito di agire tempestivamente in caso di errori e comportamenti scorretti, accertati o presunti, sia nei confronti dei contributi pubblicati che di quelli ancora da pubblicare. In caso di errori, pubblicazione fraudolenta o plagio, negli articoli pubblicati o durante il processo di pubblicazione, verranno prese le misure appropriate, seguendo le raccomandazioni e le linee guida di COPE. Le correzioni avverranno con il dovuto risalto, inclusa la pubblicazione di un erratum (errori nel processo di pubblicazione), rettifica (errori degli autori) o, nei casi più gravi, il ritiro del lavoro interessato. I documenti ritirati verranno conservati online e saranno contrassegnati in modo ben visibile come ritrattazione in tutte le versioni online, incluso il PDF, a garanzia di trasparenza verso i lettori.

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