Call for Papers

Call for papers/Convocatoria/Appel à contribution  AM 33 – 05/2025   (versione in pdf)

Letteratura ed eventi politici in un orizzonte mediterraneo. Nuove voci in campo culturale dopo i movimenti dei cittadiniin Spagna, Francia e Italia (2011-2021)

a cura di Carlo Baghetti, David Becerra Mayor, Aurore Labadie e Laura Scarabelli

 

A un decennio di distanza dalle mobilitazioni cittadine che hanno avuto luogo in Spagna, Italia e Francia nel 2011, è necessario proporre una panoramica aggiornata e teoricamente strutturata di ciò che questi eventi hanno comportato.

In Spagna, il movimento degli Indignados o 15M (15 maggio 2011), così come le mobilitazioni che lo hanno seguito – Rodea el Congreso (25 settembre 2012), Marchas de la Dignidad (22 marzo 2015) o la manifestazione femminista dell'8 marzo 2018 –, hanno aperto un processo di critica e ampliamento della democrazia. In Italia, sempre nel 2011, il panorama politico e sociale è stato trasformato dalla fine del berlusconismo, dai movimenti per i beni comuni e dall'occupazione di vari luoghi culturali, come il Teatro Valle di Roma il 14 giugno 2011, che si è ispirata alle lotte degli artisti in Francia di qualche anno prima per ottenere lo status di intermittenti dello spettacolo (intermittents du spéctacle). In Francia, l'indignazione è stata incanalata attraverso la Nuit debout (31 marzo 2016) e i Gilets Jaunes (17 novembre 2018), movimenti innescati rispettivamente dalle proteste contro la cosiddetta Loi travail e la Carbon tax.

Basandosi sulla nozione di événement [evento], sviluppata dal filosofo francese Alain Badiou, questo numero si propone di analizzare gli effetti dei suddetti movimenti sociali sul campo letterario e di tracciare il processo di ripoliticizzazione che ha avuto luogo nella letteratura nell'ultimo decennio. Secondo Badiou, l’evento ha la capacità di cambiare i nomi, penetrare i saperi consolidati e trasformare i codici di comunicazione. L’evento destabilizza il regime di verità nella misura in cui ciò che si supponeva ovvio ora appare instabile e, di conseguenza, sorge la necessità di esplorare e costruire altri discorsi in grado di dare un nome alla nuova situazione.

Se prima dell'evento la letteratura egemonica tendeva a spostare le contraddizioni politiche e sociali per mettere al loro posto i conflitti di natura intima o individuale e promuoveva una cultura consensuale, il “ritorno del politico” – come lo definisce Mouffe – dopo l'evento genera narrazioni che danno visibilità a ciò che era stato precedentemente allontanato: la precarietà, il lavoro, la disuguaglianza o il femminismo. Si può dire, con le parole di Rancière, che ciò che prima era percepito come rumore ora è sentito come voce, producendo una nuova distribuzione del sensibile. Tracciare, interpretare e comprendere queste nuove voci emergenti nel campo culturale, confrontarle con altri casi mediterranei, osservarne i punti in comune, i risultati, il potenziale, ma anche i limiti, è l'obiettivo principale di questo lavoro monografico. 

La nostra ipotesi di partenza è che l'evento genera nuove narrazioni che consentono un ritorno del politico nelle letterature studiate. A differenza dei grandi movimenti rivoluzionari del XX secolo, che avevano un'organizzazione più verticale, i movimenti sociali dell'ultimo decennio mancano di struttura, sono orizzontali, rizomatici, in rete; non hanno una direzione, ma esplorano altre forme di vita. L'obiettivo è osservare come la letteratura che emerge dall'evento, dai movimenti di distruzione, non sia più una letteratura engagée alla maniera del XX secolo, con un chiaro obiettivo rivoluzionario, ma una cultura che, più che costituire nuovi mondi, destituisce – rende inutilizzabili – i dispositivi che fissano la nostra soggettività, i nostri comportamenti, opinioni e discorsi.

Il numero richiede articoli che affrontino le seguenti questioni:

  • Nuovi modi di raccontare la politica in Spagna, Francia e Italia
  • Trasformazioni del campo culturale all'indomani delle manifestazioni politiche
  • Narrazioni della rivolta sociale e nuove forme di militanza
  • Nuovi femminismi dopo le manifestazioni politiche
  • Razza, genere e classe nelle narrazioni del ritorno della politica
  • Letteratura del lavoro
  • Letteratura della precarietà, della crisi e della vulnerabilità sociale
  • Letteratura e crisi ecologica
  • Genealogie politiche con altri movimenti sociali precedenti (Transizione, G8, ecc.).

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 7 gennaio 2024 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 20 giugno 2024.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di maggio 2025.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAFIA

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

Literatura y acontecimientos políticos en un horizonte mediterráneo. Nuevas voces en el campo cultural tras los movimientos ciudadanos en España, Francia y Italia (2011-2021) 

coordinado por Carlo Baghetti, David Becerra Mayor Aurore Labadie y Laura Scarabelli

Una década después de las movilizaciones ciudadanas que tuvieron lugar en España, Italia y Francia en 2011, resulta necesario proponer una visión de conjunto, actualizada y teóricamente estructurada, de lo que esos acontecimientos supusieron.

En España, el movimiento de los indignados o 15M (15 de mayo de 2011), así como las movilizaciones que lo siguieron –Rodea el Congreso (25 de septiembre de 2012), Marchas de la Dignidad (22 de marzo de 2015) o la manifestación feminista del 8 de marzo de 2018–, abrieron un proceso de crítica y ampliación de la democracia. En Italia, también en 2011, el panorama político y social se transformó con el fin del berlusconismo, los movimientos por los beni comuni y la ocupación de distintos lugares de cultura, como la del Teatro Valle de Roma el 14 de junio de 2011, que se inspiró en las luchas que habían emprendido algunos años atrás los artistas en Francia para obtener el estatuto de intermittents du spéctable. En Francia, la indignación se canalizó a través de la Nuit debout (31 de marzo de 2016) y de los chalecos amarillos (17 de noviembre de 2018), movimientos que se desencadenaron tras la protesta contra la llamada Ley del Trabajo y el impuesto sobre el carbono, respectivamente.

A partir de la noción de événement [acontecimiento], elaborada por el filósofo francés Alain Badiou, este número pretende analizar los efectos de los citados movimientos sociales en el campo literario y rastrear el proceso de repolitización que se ha producido en la literatura durante la última década. Según Badiou, el acontecimiento tiene la capacidad de cambiar los nombres, perforar los saberes establecidos y transformar los códigos de comunicación. El acontecimiento desestabiliza el régimen de verdad en la medida en que aquello que se suponía obvio aparece ahora como inestable y, en consecuencia, surge la necesidad de explorar y construir otros discursos capaces de nombrar la nueva situación.

Si antes del acontecimiento la literatura hegemónica tendía a desplazar las contradicciones políticas y sociales para poner en su lugar conflictos de corte íntimo o individual y promovía una cultura consensual, el “retorno de lo político” –la expresión pertenece a Mouffe– tras el acontecimiento genera unas narrativas que dan visibilidad a aquello antes desplazado: la precariedad, el trabajo, la desigualdad o el feminismo. Se puede decir, en palabras de Rancière, que lo que antes era percibido como ruido ahora se escucha como voz, produciéndose un nuevo reparto de lo sensible. Rastrear, interpretar y entender esas nuevas voces que emergen en el campo cultural, confrontarlas con otros casos mediterráneos, observar sus puntos en común, sus logros alcanzados, su potencialidad, pero también sus límites, son el objetivo primordial de este monográfico.

Nuestra hipótesis de partida considera que el acontecimiento genera unas nuevas narrativas que posibilitan un retorno de lo político en las literaturas estudiadas. A diferencia de los grandes movimientos revolucionarios del siglo XX, que disponían de una organización vertical que conducía hacia el objetivo de asaltar la institución, los movimientos sociales de la última década carecen de estructura, son horizontales, rizomáticos, en red; carecen de dirección, pero exploran otras formas de vida. El objetivo es observar cómo la literatura que surge del acontecimiento, de los movimientos destituyentes, no es ya una literatura engagée a la manera del siglo XX, con una meta revolucionaria clara, sino una cultura que, más que constituir nuevos mundos, destituye –vuelve inoperativos– los dispositivos que fijan nuestra subjetividad, nuestras conductas, opiniones y discursos.

El número solicita la contribución de artículos que aborden las siguientes cuestiones:

  • Nuevas formas de narrar lo político en España, Francia e Italia
  • Transformaciones del campo cultural tras el acontecimiento
  • Narraciones de la revuelta social y de las nuevas formas de militancia
  • Nuevos feminismos tras el acontecimiento
  • Raza, género y clase en las narrativas del retorno de lo político
  • Literatura del trabajo
  • Literatura de la precariedad, de la crisis y de la vulnerabilidad social
  • Literatura de la crisis ecológica
  • Genealogías políticas con otros movimientos sociales anteriores (Transición, G8, etcétera)

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 7 de enero de 2024 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

La entrega de la contribución está prevista para el 20 de junio de 2024.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de mayo 2025.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en este convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en esta convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAFÍA

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

 Literature and political events in a Mediterranean horizon. New voices in the cultural field

after the citizens’ movements in Spain, France, and Italy (2011-2021)

edited by Carlo Baghetti, David Becerra Mayor, Aurore Labadie, and Laura Scarabelli

A decade after the citizen mobilizations that took place in Spain, Italy, and France in 2011, it is necessary to propose an updated and theoretically structured overview of what these events entailed.

In Spain, the Indignados movement or 15M (May 15, 2011), as well as the mobilizations that followed it (Rodea el Congreso (September 25, 2012), Marchas de la Dignidad (March 22, 2015) or the feminist demonstration of March 8, 2018), opened a process of critique and expansion of democracy. In Italy, also in 2011, the political and social landscape was transformed by the end of Berlusconism, the movements for the commons, and the occupation of various cultural venues, such as the Teatro Valle in Rome on June 14, 2011, which was inspired by the artists’ struggles in France a few years earlier to obtain the status of intermittents of the performing arts (intermittents du spéctacle). In France, the outrage was channeled through the Nuit debout (March 31, 2016) and the Gilets Jaunes (November 17, 2018), movements triggered by protests against the so-called Loi travail and the Carbon tax, respectively.

Drawing on the notion of événement [event], developed by French philosopher Alain Badiou, this issue aims to analyze the effects of the aforementioned social movements on the literary field and to trace the process of repoliticization that has taken place in literature over the past decade. According to Badiou, the event has the ability to change names, penetrate established knowledge and transform communication codes. The event destabilizes the regime of truth to the extent that what was supposedly obvious now appears unstable and, as a result, the need arises to explore and construct other discourses capable of naming the new situation.

If before the event hegemonic literature tended to displace political and social contradictions in order to put conflicts of an intimate or individual nature in their place and promoted a consensual culture, the “return of the political”, as Mouffe calls it, after the event generates narratives that give visibility to what had previously been pushed aside: precarity, labor, inequality or feminism. It can be said, in Rancière’s words, that what was previously perceived as noise is now heard as voice, producing a new distribution of the sensible. Tracing, interpreting and understanding these new emerging voices in the cultural field, comparing them with other Mediterranean cases, observing their commonalities, achievements, potential, but also limitations, is the main objective of this monographic work. 

Our starting hypothesis is that the event generates new narratives that enable a return of the political in the literatures studied. Unlike the great revolutionary movements of the 20th century, which had a more vertical organization, the social movements of the last decade lack structure, are horizontal, rhizomatic, networked; they have no direction but explore other forms of life. The aim is to observe how the literature that emerges from the event, from the movements of destruction, is no longer an engagée literature in the manner of the 20th century, with a clear revolutionary objective, but a culture that, rather than constituting new worlds, destitutesrenders unusablethe devices that fix our subjectivity, our behaviors, opinions, and discourses.

 

The issue calls for articles that address the following issues:

  • New ways of narrating politics in Spain, France, and Italy
  • Transformations of the cultural field in the aftermath of political demonstrations
  • Narratives of social revolt and new forms of militancy
  • New feminisms in the aftermath of political demonstrations
  • Race, gender and class in narratives of the return of politics
  • Literature of labor
  • Literature of precarity, crisis and social vulnerability
  • Literature and ecological crisis
  • Political genealogies with other previous social movements (Transition, G8, etc.)

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by 7th January 2024.

The complete contribution will have to be submitted by 20th June 2024.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of May 2025.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

WORKS CITED

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

Littérature et événements politiques dans un horizon méditerranéen. Nouvelles voix dans le milieu culturel  après les mouvements citoyens en Espagne, France et Italie (2011-2021)

sous la direction de Carlo Baghetti, David Becerra Mayor Aurore Labadie et Laura Scarabelli

Dix ans après les mobilisations citoyennes qui ont eu lieu en Espagne, en Italie et en France en 2011, une vue d’ensemble actualisée et théoriquement structurée de ce que ces événements ont impliqué nous paraît nécessaire.

En Espagne, le mouvement des Indignados ou 15M (15 mai 2011), ainsi que les mobilisations qui l’ont suivi, – Rodea el Congreso (25 septembre 2012), Marchas de la Dignidad (22 mars 2015), ou la manifestation féministe du 8 mars 2018 – ont déclenché un processus de critique et d’élargissement de la démocratie. En Italie, toujours en 2011, le panorama politique et social a été transformé par la fin du berlusconisme, les mouvements en faveur des biens communs et l’occupation de divers lieux culturels, comme le Teatro Valle à Rome le 14 juin 2011, inspireé par les luttes menées quelques années auparavant par les artistes français, pour obtenir le statut d’intermittents du spectacle. En France, l’indignation a été canalisée par la Nuit debout (31 mars 2016) et par les Gilets Jaunes (17 novembre 2018), des mouvements qui ont été déclenchés, respectivement, par les protestations contre la Loi travail et contre la Taxe carbone.

En s’appuyant sur le concept d’événement, élaboré par le philosophe français Alain Badiou, ce numéro se propose d’analyser les effets des mouvements sociaux que l’on vient d’évoquer sur les milieux littéraires et de retracer le processus de ré-politisation qui s’est opéré au sein de la littérature au cours des dix dernières années. D’après Badiou, l’événement a la capacité de changer les noms, de percer les savoirs établis et de transformer les codes de communication. Par ailleurs, l’événement déstabilise le régime de vérité dans la mesure où tout ce que l’on a toujours considéré comme évident devient désormais instable, d’où la nécessité d’explorer et de construire d’autres discours capables de nommer cette nouvelle situation.

Si, avant l’événement, la littérature hégémonique tendait à déplacer les contradictions politiques et sociales pour les remplacer avec des conflits de nature intime ou individuelle, en mettant en œuvre une censure consensuelle, le “retour du politique“ – selon la définition de Mouffe – après l’événement, produit des récits qui donnent une visibilité à tout ce qui avait été précédemment occulté : la précarité, le travail, les inégalités ou le féminisme. On pourrait dire, en paraphrasant les paroles de Rancière, que tout ce qui était perçu comme du bruit, est maintenant entendu comme une voix, produisant une nouvelle distribution du sensible. Retracer, intercepter et comprendre ces voix nouvelles, les confronter avec d’autres cas méditerranéens, ainsi qu’observer leurs points communs, leurs résultats, leur potentiel, tout comme leurs limites, représente l’objectif de ce travail monographique.

Notre point de départ est l’hypothèse selon laquelle l’événement produit des narrations nouvelles, en favorisant le retour du politique au sein des littératures étudiées. Contrairement aux grands mouvements révolutionnaires du XXe siècle, caractérisés par une organisation plus nettement verticale, les mouvements sociaux de la dernière décennie n’ont pas de structure ; ils sont horizontaux, rhizomatiques, en réseaux : ils n’ont pas de direction, mais ils explorent d’autres formes de vie. Ainsi, nous nous proposons comme objectif d’observer comment la littérature émergeant de l’événement, des mouvements de destruction, ne corresponde plus à une littérature engagée, à la manière du XXe siècle, avec des fins clairement révolutionnaires, mais plutôt à une culture qui, plutôt que la construction de mondes nouveaux, vise la destitution – en les rendant inutilisables – des dispositifs qui fixent notre subjectivité, nos comportements, nos opinions et nos discours.

Ce numéro sollicite des articles qui abordent les thématiques suivantes :

  • Nouvelles façons de raconter la politique en Espagne, France et Italie
  • Transformations des milieux culturels à la suite de manifestations politiques
  • Narrations de la révolte sociale et de nouvelles formes de militance
  • Féminismes nouveaux dans le sillage des manifestations politiques
  • Littérature du travail
  • Littérature de la précarité, de la crise et de la vulnérabilité sociale
  • Littérature et crise écologique
  • Généalogies politiques avec les mouvements sociaux précédents (Transitions, G8, etc.)

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 7 janvier 2024. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

L’envoi des contributions est prévu pour le 20 juin 2024.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de mai 2025.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAPHIE

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

 

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Call for papers/Convocatoria/Appel à contribution n. 32 – 11/2024 (versione PDF)

 Quando la narrazione incontra la cura: Dialoghi interdisciplinari intorno alla malattia e al trauma

a cura di Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola e Francesca Di Blasio

 

Parole chiave: narrazione e competenza narrativa; cura; malattia e trauma; emozioni; medical humanities; medicina narrativa

A partire dalla metà del Novecento, diverse teorie critiche, pur con modalità diverse, hanno enfatizzato il ruolo della narrazione quale strumento di conoscenza dell’esperienza di malattia e trauma e forza connettiva e rigeneratrice nei processi di cura.

Le medical humanities da alcuni anni stanno portando avanti una profonda rivalutazione del ruolo delle humanities e dell’arte nel raggiungimento o nel recupero di uno stato di salute e well-being, nel convincimento che il mero approccio bio-medico, soprattutto se non accompagnato da un’adeguata comunicazione, possa sfociare in un esito non risolutivo o gratificante per chi soffre.

La medicina narrativa sta conoscendo uno straordinario incremento di attenzioni per il suo riconoscimento delle potenzialità rigeneratrici della narrazione (nei processi di produzione, ricezione, condivisione) non solo rispetto al rapporto medico-paziente ma anche rispetto a quello fra il soggetto e l’altro da sé. La competenza narrativa – intesa come capacità di riconoscere, assorbire, interpretare ed essere commossi/e e mossi/e all’azione dalle storie altrui (Charon) – viene a svolgere un ruolo chiave nella formazione di professionisti/e della salute e, più in generale, nella promozione di un approccio subject-centred alla salute, al benessere e alla costruzione di comunità inclusive.

Parallelamente a ciò, e senza che lo spettro di interventi possa esaurirsi in una rigida campionatura, alcune modalità tipiche del linguaggio narrativo, poetico e lirico sono state portate all’attenzione della ricerca scientifica per il loro potenziale apporto nella “suspension of disbelief” necessaria per il valico di alcuni processi di cura, anche e soprattutto laddove ogni terapia si stia rivelando inutile (Clerici et al.). Se infatti, la narrazione può contribuire, tra il resto, a un riassestamento dei fatti traumatici in una ipotetica linea del tempo, la poesia e certe modalità “sospensive” a essa connesse possono contribuire a rifocalizzare sull’hic et nunc, disinnescando, almeno in parte, il potenziale traumatico e alluvionale connesso al termine o alla scadenza (Bleakley).

Anche la critica femminista e gli studi di genere intersezionali (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) hanno da tempo enfatizzato il potere della narrazione di portare consapevolezza ed empowerment sia per il singolo sia per la comunità; di denunciare il radicamento di “medical apartheid” (Washington), ingiustizie strutturali e pregiudizi in diversi contesti storici e socio-culturali; e di decostruire i modelli di cura e di benessere dominanti.

Infine, la Affect Theory si concentra su come la dinamica ricettiva e relazionale, in una sorta di scambio fra text e reader fortemente connotato in senso emozionale, costituisca la base del rapporto fra processi di cura e di rappresentazione.

Partendo da queste premesse e in un approccio fortemente interdisciplinare che integri saperi bio-medici, empirici, umanistici e/o artistico-letterari, intendiamo riflettere sui seguenti assi di ricerca:

  1. modalità terapeutiche che, abbracciando approcci orientati in senso umanistico e non strettamente convenzionale, mostrino le potenzialità benefiche di un rapporto medico-paziente informato da una conoscenza delle metodologie di analisi, decostruzione e ricostruzione del materiale artistico, letterario ed esperienziale;
  2. rapporto fra narrazione (letteraria, artistica, autobiografica, testimoniale, diagnostica, …) ed esperienze della malattia e di traumi individuali e collettivi;
  3. storytelling e lettura quali strumenti di comprensione e svelamento di ingiustizie strutturali, pregiudizi e stereotipi legati all’esperienza di cura, nonché di ridefinizione delle concettualizzazioni dominanti di salute e benessere;
  4. l’emozione come modalità conoscitiva e relazionale; connessioni fra emozioni e cura nel rapporto fra testo e lettore/lettrice.

Il presente numero di Altre Modernità intende sollecitare contributi inerenti, anche se non limitati, alle seguenti tematiche: 

  • vecchi e nuovi approcci allo psicodramma e alle terapie a vocazione drammatica e teatrale;
  • lo spazio e il tempo nella narrazione della malattia, della cura e del rapporto medico-paziente;
  • nuovi approcci alla poesia nella sua funzione ispiratrice e terapeutica;
  • terapie incentrate sul recupero e il well-being di istituzioni collettive, pubbliche e private;
  • l’evoluzione del rapporto medico-paziente nel tempo;
  • figure storiche di terapeuti convenzionali e non;
  • il presente, passato e futuro delle terapie di recupero psicologico rivolte al personale carcerario (prison studies);
  • narrazioni (fittizie e non) di malattia, cura e traumi individuali e/o collettivi;
  • narrazioni di “medical apartheid”, ingiustizie strutturali, pregiudizi e stereotipi nei contesti di cura;
  • narrazione e medicina di genere;
  • narrazioni di riscatto, empowerment, benessere e ri-generazione;
  • narrazione e affiliazione e community-building;
  • narrazione ed emozioni.
  • il testo e la narrazione fra ricezione, conoscenza ed emozione.

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 15 ottobre 2023 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 14 febbraio 2024.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di novembre 2024.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024   (PDF)

Cuando la narración encuentra la cura: Diálogos interdisciplinarios en torno a la enfermedad y el trauma coordinado por Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola y Francesca Di Blasio

 

Palabras clave: narración y competencia narrativa; cura; enfermedad y trauma; emociones; humanidades médicas; medicina narrativa

Desde mediados del siglo XX, diversas teorías críticas, si bien de manera diferente, han destacado el papel de la narración como herramienta para comprender la experiencia de la enfermedad y el trauma y como fuerza conectiva y regeneradora en los procesos de cura.

Las humanidades médicas, desde hace algunos años, vienen realizando una profunda revalorización del papel de las humanidades y el arte en la consecución o recuperación de un estado de salud y bienestar, en la convicción de que el mero abordaje biomédico, sobre todo si no va acompañado de una adecuada comunicación, puede desembocar en un éxito no resolutivo ni gratificante para quien sufre.

La medicina narrativa está experimentando un extraordinario incremento de atención debido a su reconocimiento del potencial regenerador de la narración (en los procesos de producción, recepción, puesta en común) no solo con respecto a la relación médico-paciente, sino también en cuanto a la relación entre el sujeto y lo otro de sí. La competencia narrativa –entendida como la capacidad de reconocer, absorber, interpretar, conmoverse y reaccionar a las historias de los demás (Caronte)– pasa a desempeñar un papel clave en la formación de los profesionales de la salud y, más en general, en la promoción de un enfoque de la salud, el bienestar y la construcción de comunidades inclusivas centrado en el sujeto.

Paralelamente, y sin que el espectro de intervenciones se agote en un muestreo rígido, algunas modalidades típicas del lenguaje narrativo, poético y lírico han llamado la atención de la investigación científica por su contribución potencial en la “suspensión de la incredulidad” necesaria para atravesar ciertos procesos de cura, también y sobre todo allí donde toda terapia se revela inútil (Clerici et al.). Si, en efecto, la narración puede contribuir, entre otras cosas, a poner en orden los acontecimientos traumáticos en una hipotética línea temporal, la poesía y ciertas modalidades “suspensivas” vinculadas a ella pueden contribuir a volver a centrar el hic et nunc, desactivando, al menos en parte, el potencial traumático y acumulador ligado al término o plazo (Bleakley).

La crítica feminista y los estudios interseccionales de género (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) también han hecho hincapié desde hace tiempo en el poder de la narración para concienciar y empoderar tanto al individuo como a la comunidad; para denunciar el arraigo del “apartheid médico” (Washington), las injusticias estructurales y los prejuicios en diferentes contextos históricos y socioculturales; y para deconstruir los modelos dominantes de cura y bienestar.

Por último, la teoría del afecto se centra en cómo la dinámica receptiva y relacional, en una suerte de intercambio entre texto y lector fuertemente connotado en un sentido emocional, constituye la base de la relación entre los procesos de cura y de representación.

Partiendo de estas premisas y desde una perspectiva fuertemente interdisciplinar, que integra conocimientos biomédicos, empíricos, humanísticos o artístico-literarios, pretendemos reflexionar sobre las siguientes líneas de investigación:

  1. modalidades terapéuticas que, abarcando enfoques de orientación humanística y no estrictamente convencionales, muestren el potencial benéfico de una relación médico-paciente informada por el conocimiento de las metodologías de análisis, deconstrucción y reconstrucción del material artístico, literario y vivencial;
  2. la relación entre la narración (literaria, artística, autobiográfica, testimonial, diagnóstica...) y las experiencias de enfermedad y trauma individuales y colectivas;
  3. la narración y la lectura como herramientas para comprender y revelar injusticias estructurales, prejuicios y estereotipos vinculados a la experiencia de cura, así como para redefinir las conceptualizaciones dominantes de la salud y el bienestar;
  4. la emoción como modalidad cognoscitiva y relacional; conexiones entre emociones y cura en la relación entre texto y lector/lectora.

Este número de Otras Modernidades invita a participar con contribuciones relacionadas, no exclusivamente, con las siguientes temáticas:

  • antiguos y nuevos enfoques del psicodrama y las terapias con vocación dramática y teatral;
  • el espacio y el tiempo en la narración de la enfermedad, la cura y la relación médico-paciente;
  • nuevos enfoques de la poesía en su función inspiradora y terapéutica;
  • las terapias centradas en la recuperación y el bienestar en las instituciones colectivas, públicas y privadas;
  • la evolución de la relación médico-paciente a lo largo del tiempo;
  • figuras históricas de terapeutas convencionales y no convencionales;
  • presente, pasado y futuro de las terapias de recuperación psicológica dirigidas al personal penitenciario (estudios penitenciarios);
  • narraciones (ficticias y no ficticias) de la enfermedad, la cura y el trauma individual o colectivo;
  • narraciones del “apartheid médico”, injusticias estructurales, prejuicios y estereotipos en los contextos de cura;
  • narración y medicina de género;
  • narraciones de rescate, empoderamiento, bienestar y regeneración;
  • narración y afiliación y creación de comunidades;
  • narración y emociones;
  • el texto y la narración entre recepción, conocimiento y emoción.

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 15 de octubre de 2023 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

La entrega de la contribución está prevista para el 14 de febrero de 2024.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de noviembre de 2024.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en este convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en este convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024  (PDF)

When storytelling meets the cure: Interdisciplinary dialogues around illness and trauma

edited by Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola and Francesca Di Blasio

 

Keywords: storytelling and narrative competence; care; illness and trauma; emotions; medical humanities; narrative medicine

Since the mid-20th century, various critical theories, albeit in different ways, have emphasised the role of narrative as a tool to learn about the experience of illness and trauma, and as a connective and regenerative force in healing processes.

For some years now, medical humanities have been conducting a profound re-evaluation of the role of humanities and art in achieving or recovering a state of health and well-being, claiming that the mere bio-medical approach, especially if not accompanied by adequate communication, may result in an outcome that is not decisive or gratifying for the sufferer.

Narrative medicine is experiencing an extraordinary increase in attention due to its recognition of the regenerative potential of narration (in the processes of production, reception, sharing), not only concerning the doctor-patient relationship but also the relationship between the subject and the other. Narrative competence—meant as the ability to recognise, absorb, interpret and be moved to action by the stories of others (Charon)—comes to play a key role in the training of health professionals and, more generally, in the promotion of a subject-centred approach to health, well-being and the building of inclusive communities.

At the same time, and without allowing the spectrum of interventions to be exhausted in a rigid sampling, certain typical modes of narrative, poetic and lyrical language have been brought to the attention of scientific research for their potential contribution to the “suspension of disbelief” necessary for the crossing of certain healing processes, even and especially where therapy is proving useless (Clerici et al.). If, in fact, narration can contribute, among the other things, to a rearrangement of traumatic events in a hypothetical timeline, poetry and certain “suspenseful” modes connected to it can contribute to refocusing on the hic et nunc, defusing, at least in part, the traumatic and flooding potential connected to the issue of end of life (Bleakley).

Feminist theories and intersectional gender studies (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) have also long emphasised the power of storytelling to bring awareness and empowerment for both the individual and the community; to denounce the entrenchment of “medical apartheid” (Washington), structural injustices and prejudices in different historical and socio-cultural contexts; and to deconstruct dominant models of care and well-being.

Finally, Affect Theory focuses on how the receptive and relational dynamic forms the basis of the relationship between processes of care and representation, in a kind of exchange between text and reader strongly marked in an emotional sense.

Based on these premises, and in a strongly interdisciplinary approach integrating bio-medical, empirical, humanistic and/or artistic-literary knowledge, we intend to reflect on the following research areas:

  1. therapeutic modalities which embrace humanistic and not strictly conventional approaches, showing the beneficial potential of a doctor-patient relationship informed by a knowledge of the methodologies of analysis, deconstruction and reconstruction of artistic, literary and experiential narratives;
  2. the relationship between narration (literary, artistic, autobiographical, testimonial, diagnostic, ...) and experiences of illness and individual and collective trauma;
  3. storytelling and reading as tools for understanding and revealing structural injustices, prejudices and stereotypes related to the experience of care, as well as for redefining dominant conceptualisations of health and well-being;
  4. emotion as a cognitive and relational modality; connections between emotions and care in the relationship between text and reader.

This issue of Other Modernities calls for contributions related, though not limited, to the following topics:

  • old and new approaches to psychodrama and drama-oriented therapies;
  • space and time in the narrative of illness, care and the doctor-patient relationship;
  • new approaches to poetry in its inspirational and therapeutic function;
  • therapies focused on the recovery and well-being of collective, public and private institutions;
  • the evolution of the doctor-patient relationship over time;
  • historical figures of conventional and non-conventional therapists;
  • present, past and future of psychological recovery therapies for prison staff (prison studies);
  • (fictional and non-fictional) narratives of individual and/or collective illness, care and trauma;
  • narratives of “medical apartheid”, structural injustices, prejudices and stereotypes in care settings;
  • narrative and gender medicine;
  • narratives of redemption, empowerment, well-being and re-generation;
  • narrative and community-building;
  • narrative and emotions;
  • text and narration between reception, knowledge and emotion.

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by the 15th October 2023.

The complete contribution will have to be submitted by the 14th February 2024.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of November 2024.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024 (PDF)

Quand le récit et les soins se rencontrent : Dialogues interdisciplinaires sur la maladie et le trauma

sous la direction de Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola et Francesca Di Blasio

 

Mots-clés : narration et compétence narrative ; thérapie ; maladie et trauma ; émotions ; medical humanities ; médecine narrative.

Depuis le milieu du XXe siècle, de nombreuses théories critiques, quoique de manière différente, ont mis l’accent sur le rôle de la narration comme outil d'apprentissage de l'expérience de la maladie et du trauma, ainsi que comme force de connexion et de régénération dans les processus des soins médicaux.

Depuis quelques années, les sciences humaines médicales ont entrepris de réévaluer sensiblement le rôle des sciences humaines et de l'art dans l'obtention ou le rétablissement d'un état de santé et de bien-être, convaincues que la simple approche biomédicale risque en réalité d’aboutir à un résultat non décisif ou non gratifiant, pour la personne souffrante, surtout si elle n'est pas accompagnée d'une communication adéquate.

À l’heure actuelle, la médecine narrative connaît un regain d'attention extraordinaire en raison de la reconnaissance du potentiel régénérateur de la narration (dans les processus de production, de réception et de partage), non seulement en ce qui concerne la relation médecin-patient, mais aussi en ce qui concerne la relation entre le sujet et l'autre. La compétence narrative – c’est-à-dire la capacité de reconnaître, d'absorber, d'interpréter et d’être ému et poussé à l'action par les histoires des autres (Charon) – joue un rôle clé dans la formation des professionnels et des professionnelles de la santé et, plus en général, dans la proposition d'une approche de la santé, du bien-être et de la construction de communautés inclusives centrée sur le sujet.

Parallèlement, et dans le but d’éviter que le spectre des interventions puisse s’épuiser dans un échantillonnage rigide, certaines modalités typiques du langage narratif, poétique et lyrique ont été portées à l’attention de la recherche scientifique en raison de leur contribution potentielle dans la « suspension of disbelief » (suspension de l’incrédulité) nécessaire à la traversée de certains processus de guérison, surtout là où la thérapie s’avère inutile (Clerici et al.). Si, en effet, la narration peut contribuer, entre autres, à un réarrangement des événements traumatiques dans une hypothétique ligne du temps, la poésie et certaines modalités de "suspension" qui lui sont liées peuvent contribuer à nous recentrer sur le hic et nunc, désamorçant, au moins en partie, le potentiel traumatique et engloutissant lié au terme ou à l'échéance (Bleakley).

La critique féministe et les études de genre intersectionnelles (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) soulignent également depuis longtemps le pouvoir des récits en ce qui concerne la sensibilisation et l’empowerment (autonomisation) à la fois de l'individu et de la communauté, pour dénoncer l'enracinement de l' « apartheid médical » (Washington), les injustices structurelles et les préjugés dans différents contextes historiques et socioculturels, ainsi que pour déconstruire les modèles dominants en matière de santé et de bien-être.

Enfin, la Affect Theory (Théorie de l'Affect) se concentre sur la manière dont la dynamique réceptive et relationnelle, dans une sorte d'échange entre le texte et le lecteur fortement marqué dans un sens émotionnel, constitue la base de la relation entre les processus de soins et de représentation.

À partir de ces prémisses et dans une approche fortement interdisciplinaire intégrant des connaissances biomédicales, empiriques, humanistes et/ou artistico-littéraires, nous nous proposons de réfléchir aux axes de recherche suivants :

  1. les modalités thérapeutiques qui, en incluant des approches humanistes et non strictement conventionnelles, montrent le potentiel bénéfique d'une relation médecin-patient informée par une connaissance des méthodologies d'analyse, de déconstruction et de reconstruction du matériel artistique, littéraire et expérientiel ;
  2. la relation entre la narration (littéraire, artistique, autobiographique, testimoniale, diagnostique, ...) et les expériences de maladie et de traumatisme individuel et collectif ;
  3. story telling (la narration) et la lecture comme outils pour comprendre et révéler les injustices structurelles, les préjugés et les stéréotypes liés à l'expérience des soins médicaux, ainsi que pour redéfinir les conceptualisations dominantes de la santé et du bien-être ;
  4. l'émotion en tant que modalité cognitive et relationnelle ; les liens entre les émotions et les soins médicaux dans la relation entre le texte et le/la lecteur/lectrice.

Ce numéro d’Autres Modernités entend solliciter des contributions liées, mais non limitées, aux thèmes suivants :

  • approches anciennes et nouvelles du psychodrame et des thérapies à vocation dramatique et théâtrale ;
  • l’espace et le temps dans la narration de la maladie, du traitement de la maladie et de la relation médecin-patient ;
  • nouvelles approches de la poésie dans sa valeur inspiratrice et de thérapie ;
  • thérapies axées sur le rétablissement et le bien-être des institutions collectives, publiques et privées ;
  • évolution du rapport médecin-patient au fil du temps ;
  • figures historiques des thérapeutes conventionnels et non conventionnels ;
  • présent, passé et futur des thérapies de rétablissement psychologique adressées au personnel pénitentiaire (études carcérales) ;
  • récits (fictifs et non fictifs) de maladies, de traitements et de traumatismes individuels et/ou collectifs ;
  • récits de « apartheid médical », d'injustices structurelles, de préjugés et de stéréotypes dans les domaines des soins médicaux ;
  • narration et médecine de genre ;
  • récits de rédemption, d'empowerment (autonomisation), de bien-être et de régénération ;
  • narration, affiliation au community-building (construction de la communauté)
  • narration et émotions ;
  • le texte et le récit entre réception, connaissance et émotion.

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 15 octobre 2023. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

L’envoi des contributions est prévu pour le 14 février 2024.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de novembre 2024.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).

 

 

 

 

 

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31 – 05/2024     versione PDF

Testi in movimento tra Europa e Americhe, a cura di Laura Scarabelli e Nicoletta Vallorani

Lo studio dei movimenti sociali nel mondo globale è divenuto uno dei temi centrali della riflessione sociologica e culturale contemporanea in ragione della imponente quantità di segnali di disagio che, in particolar modo nel nuovo millennio, stanno caratterizzando gli scenari contemporanei. Essi risultano in una accresciuta sensazione di insicurezza politica, nella perdita di stabilità sociale e nella diffusa percezione di una mutazione irreversibile nel vivere civile. L’elemento che emerge con maggiore forza nell’orizzonte della contemporaneità è una tendenza importante ad aggregarsi intorno a battaglie condivise, che toccano i temi del benessere comune, della sicurezza nelle condizioni di vita di base, di una formazione più efficace e adeguata ai tempi, della giustizia e della parità di diritti.

Se in ambito sociologico e politico, il funzionamento di tali azioni collettive viene dibattuto attraverso teorie d’avanguardia, il campo culturale e letterario non ha ancora proposto un’esplorazione strutturata delle rappresentazioni artistiche e letterarie di tali movimenti e la loro funzione nella costruzione dell’immaginario collettivo. In alcuni ambiti della creatività artistica è già ben visibile una connessione importante tra attivismo e creatività. Essa è da tempo oggetto di riflessione critica nei queer studies (Bersani, Munoz, Kosofsky Sedgwick, Edelman, Falconí, De Lauretis, Richard, Bizzarri) come nei feminist e gender studies (Butler, Borghi, Halberstam, Braidotti). In alcuni generi popolari specifici, questa connessione – che già esisteva – si è rafforzata in tempi recenti, producendo declinazioni del noir e del poliziesco come romanzo sociale (da Chandler a McCarthy) e filoni della narrativa speculativa esplicitamente legati alla lotta femminista e queer (Russ e Delany, Gago, Lamas) come pure al riscatto delle minoranze etniche (Butler e Jemisin, Paredes) e alla riflessione sui processi di decolonizzazione (Feminismo indígena, Afrofuturism e Africanfuturism).

Tirare le fila di un dibattito ancora nella sua fase magmatica ed esplorare il modo in cui i testi – letterari, artistici, transmediali e visuali – rendono conto delle mobilitazioni diffuse può aiutare a comprendere meglio come raccontare storie sia lo strumento primario per dar forma a turbolenze ancora disordinate ma fertili, che si orientano verso l’immaginario di nuove forme di lotta e di aggregazione.

Il numero intende utilizzare una prospettiva interdisciplinare e intermediale per riflettere sulla relazione tra produzione artistico-letteraria contemporanea e i movimenti sociali che nel XXI secolo stanno abitando gli scenari mondiali (Europa, Stati Uniti, America latina). In particolar modo si vuole porre l’attenzione sulle pratiche letterarie, culturali e artistiche che contribuiscono a costruire archivi dissidenti. Essi sono capaci di disarticolare le forme canoniche di costruzione della memoria e di proporre immaginari identitari altri, in aperta sfida ai contesti di violenza e discriminazione, politica, etnica e sessuale. Infine, si presterà particolare attenzione al dialogo tra manifestazioni sociali e movimento femminista, con inclusione degli spunti offerti da altre aree di marginalità (etniche, di genere e intersezionali) che stanno generando nuove pratiche di attivismo nell’arte e nella letteratura.

Il numero intende sollecitare contributi sulle seguenti tematiche, da leggersi attraverso il prisma degli attivismi artistici e letterari:

  • Il lavoro nell’universo neoliberale: l’alienazione e la resistenza
  • La lotta per la parità di genere nelle società occidentali
  • La rappresentazione dei femminismi del Sud
  • La lotta delle donne: oriente e Medio Oriente
  • Voci indigene e afrodiscendenti: riprendersi la lingua e la cultura
  • Ecologia ed ecofobia: rivendicare l’ambiente
  • Le mobilitazioni nel campo della formazione: nuova scuola, nuova università
  • Movimenti queer e LGTBQ+: da Stonewall in avanti

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 14 ottobre 2022 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La Redazione confermerà agli autori le proposte accettate entro il 14 novembre 2022.

La consegna del contributo è fissata al 10 giugno 2023.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di maggio 2024.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

 

31 – 04/2024    PDF

 Textos en movimiento entre Europa y las Américas, coordinado por Laura Scarabelli y Nicoletta Vallorani

El estudio de los movimientos sociales en el mundo global se ha convertido en uno de los temas centrales de la reflexión sociológica y cultural contemporánea debido a la gran cantidad de signos de malestar que, especialmente en el nuevo milenio, están caracterizando los escenarios contemporáneos. Estos desembocan en un sentimiento agudizado de inseguridad política, en la pérdida de estabilidad social y en la percepción generalizada de una mutación irreversible en la sociedad civil. El elemento que emerge con más fuerza en el horizonte contemporáneo es una importante tendencia a unirse en torno a batallas compartidas, que tocan los temas del bienestar común, la seguridad en las condiciones básicas de vida, una formación más eficaz y adecuada a los tiempos, la justicia y la igualdad de derechos.

Mientras en el ámbito sociológico y político se debate el funcionamiento de tales acciones colectivas a través de teorías de vanguardia, el campo cultural y literario aún no ha propuesto una exploración estructurada de las representaciones artísticas y literarias de estos movimientos y su función en la construcción del imaginario colectivo. En algunas áreas de la creatividad artística ya es claramente visible una conexión importante entre el activismo y la creatividad. Hace tiempo que esta ha sido objeto de reflexión crítica en los estudios queer (Bersani, Muñoz, Kosofsky Sedgwick, Edelman, Falconí, De Lauretis, Richard, Bizzarri), así como en los estudios feministas y de género (Butler, Borghi, Halberstam, Braidotti). En algunos géneros populares específicos esta conexión, que ya existía, se ha reforzado en los últimos tiempos, produciendo declinaciones de la novela negra y policiaca como novela social (de Chandler a McCarthy) y vertientes de la ficción especulativa explícitamente vinculadas a la lucha feminista y queer (Russ y Delany, Gago, Lamas), así como el rescate de las minorías étnicas (Butler y Jemisin, Paredes) y la reflexión sobre los procesos de descolonización (feminismo indígena, afrofuturismo y africanfuturismo).

Recoger los elementos de un debate aún en su fase embrionaria y explorar la forma en que los textos –literarios, artísticos, transmediales y visuales– dan cuenta de la movilización generalizada puede ayudar a comprender mejor cómo contar historias es la principal herramienta para dar forma a turbulencias todavía desordenadas pero fértiles, que se orientan hacia el imaginario de nuevas formas de lucha y agregación.

El número pretende reflexionar desde una perspectiva interdisciplinar e intermedial sobre la relación entre la producción literaria y artística contemporánea y los movimientos sociales que habitan los escenarios mundiales del siglo XXI (Europa, Estados Unidos, América Latina). En particular, queremos centrarnos en las prácticas literarias, culturales y artísticas que contribuyen a la construcción de archivos disidentes. Estos son capaces de trastocar las formas canónicas de construcción de la memoria y de proponer otros imaginarios identitarios, en abierto desafío a los contextos de violencia y discriminación, política, étnica y sexual. Finalmente, se prestará especial atención al diálogo entre las manifestaciones sociales y el movimiento feminista, con la inclusión de miradas que ofrecen otros espacios marginados (étnicos, de género e interseccionales) que están generando nuevas prácticas de activismo en el arte y la literatura.

El número invita a participar con contribuciones sobre los siguientes temas, para ser leídos a través del prisma de los activismos artísticos y literarios:

  • El trabajo en el universo neoliberal: alienación y resistencia
  • La lucha por la igualdad de género en las sociedades occidentales
  • La representación de los feminismos del Sur
  • La lucha de las mujeres: Oriente y Medio Oriente
  • Voces indígenas y afrodescendientes: recuperar la lengua y la cultura
  • Ecología y ecofobia: reivindicar el medio ambiente
  • Las movilizaciones en el campo de la formación: nueva escuela, nueva universidad
  • Movimientos queer y LGTBQ+: de Stonewall en adelante

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 14 de octubre de 2022 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

El equipo editorial confirmará las propuestas aceptadas a los autores antes del 14 de noviembre de 2022.

La entrega de la contribución está prevista para el 10 de junio de 2023.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de mayo de 2024.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en esta convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en este convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

 

31 – 05/2024     PDF

Texts on the move between Europe and the Americas, edited by Laura Scarabelli and Nicoletta Vallorani

The study of social movements around the world has become one of the crucial themes in the contemporary sociological and cultural debate, due to the increasing and impressive symptoms of unrest which characterize contemporary scenarios, particularly in the new millennium. More specifically, such symptoms involve the increased awareness of political uncertainty, the loss of social stability and the widespread feeling of irreversible changes in civil life. The most visible feature within the contemporary panorama is a relevant tendency to share battles that unfold around the themes of common wellbeing, of safe basic life conditions, of an education system which is more efficient and more appropriate to the current times, of justice and equal rights.

Within a social and political context, the functioning of these collective battles is debated through avant-garde theories. On the other hand, the cultural and literary research field has not yet put forth any structured investigation of the artistic and literary representations of these movements and of their functioning within the collective imagination. In some artistic fields, an important connection between activism and creativity is already clearly visible and it has long been the object of critical investigation within the disciplines of queer studies (Bersani, Munoz, Kosofsky Sedgwick, Edelman, Falconí, De Lauretis, Richard, Bizzarri), as well as feminist and gender studies (Butler, Borghi, Halberstam, Braidotti). In some specific popular genres, this connectionwhich already existedhas recently consolidated, giving rise to some typologies of noir and the crime novel now labelled as social novel (from Chandler to McCarthy) and also to the fields of speculative narrative explicitly connected to the feminist and queer fight (Russ and Delany, Gago, Lamas), to the liberation of ethnic minorities (Butler and Jemisin, Paredes) and to the debate on decolonization processes (Feminismo indígena, Afrofuturism and Africanfuturism).

Wrapping up a debate which is still in its basic phase and exploring the ways in which literary, artistic, transmedial, and visual texts reflect the most popular mass movements can indeed help us better understand how storytelling turns out to be an essential instrument. In fact, it is the leading tool that enables us to give shape to agitations that are still disorganized yet prolific, which move towards the conception of new forms of fighting and gathering.

This issue intends to adopt an interdisciplinary and intermedial perspective to reflect upon the relationship between the contemporary artistic-literary production and the social movements that have developed all over the world (Europe, United States, Latin America) in the 21st century. In particular, we mean to focus on the literary, cultural and artistic practices that contribute to the construction of dissident archives. They are able to disrupt the canonical forms of memory construction and to put forth different identity imaginaries, openly challenging the contexts of violence and political, ethnic and sexual discrimination. Finally, special attention will be paid to the dialogue between social manifestations and feminist movement, including prompts offered by other marginality areas (ethnic, gender, and intersectional) which are generating new forms of activism in arts and literature.

We call for contributions on the following topics, which should be broached through the prism of artistic and literary activisms:

  • Work in the neoliberal universe: alienation and resistance
  • The fight for gender equality in Western societies
  • The representation of feminism in the “South”
  • Women’s fight: the East and the Middle East
  • Indigenous and afrodescendant voices: taking back one’s language and culture
  • Ecology and ecophobia: staking out the environment
  • Mass movements in the field of education: new school, new university
  • Queer and LGTBQ+ movements: from Stonewall on

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by the 14th October 2022.

Authors will receive a notification of acceptance of their proposal by the 14th November 2022.

The complete contribution will have to be submitted by 10th June 2023.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of May 2024.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

 

31 – 05/2024     PDF

Textes en mouvement entre l'Europe et les Amériques, sous la direction de Laura Scarabelli et Nicoletta Vallorani

L’étude des mouvements sociaux dans le monde global est devenue une des thématiques centrales de la réflexion sociologique et culturelle contemporaine en raison de la considérable quantité de signaux de malaise qui, spécialement dans le nouveau millénaire, caractérisent les scénarios contemporains. Ces signaux sont par ailleurs témoignés par un sentiment grandissant d’incertitude politique, par la perte de stabilité sociale et par la perception répandue d’une mutation irréversible qui concerne la vie civile. Ce qui qui émerge, avec une grande évidence, de l’horizon de la contemporanéité est avant tout une tendance à se rassembler autour des batailles partagées, touchant à des questions relatives au bienêtre commun, à la sécurité des conditions de vie élémentaires, à une formation plus adaptée aux besoins d’aujourd’hui et à la justice et à l’égalité des droits.

Si, dans le domaine de la sociologie et de la politique, les mécanismes de ces actions collectives sont élaborés et étudiés par des théories innovatives, les milieux culturels et littéraires n’ont pas encore proposé leur propre perspective d’exploration structurée des représentations artistiques et littéraires de ces mouvements et de leur fonction par rapport à la constitution de l’imaginaire collectif. Cependant, le lien reliant activisme et créativité est néanmoins déjà bien visible dans certains domaines de la créativité artistique. Par ailleurs, il constitue, depuis longtemps, l’objet d’étude d’une réflexion critique développée par les queer studies (Bersani, Munoz, Kosofsky Sedgwick, Edelman, Falconí, De Lauretis, Richard, Bizzarri) et par les feminist et gender studies (Butler, Borghi, Halberstam, Braidotti). Par rapport à certains genres populaires spécifiques, cette connexion – qui existait déjà – s’est récemment renforcée, en produisant des déclinaisons du roman noir et du polar dans une perspective sociale (de Chandler à McCarthy) et des courants de la narrative spéculative explicitement liés au combat féministe et queer (Russ et Delany, Gago, Lamas), ou en faveur des minorités ethniques (Butler et Jemisin, Paredes) et d’une réflexion sur les processus de décolonisation (Feminismo indígena, Afrofuturism et Africanfuturism).

Faire un bilan d’un débat qui est actuellement encore à l’état magmatique et enquêter sur la façon dont les textes – littéraires, artistiques, trans-médiaux et visuels – rendent compte des mobilisations qui se sont propagées peut aider à mieux comprendre que raconter des histoires représente l'outil primaire dans la mise en forme de turbulences encore désordonnées, bien que fertiles, s’orientant vers l’imaginaire de formes nouvelles de combat et d’agrégation.

En adoptant une perspective interdisciplinaire et intermédiale, ce numéro se propose d’enquêter sur la relation entre les productions artistico-littéraires contemporaines et les mouvements sociaux qui, au XXIe siècle, habitent les scénarios mondiaux (Europe, États-Unis, Amérique latine). Plus particulièrement, on souhaite mettre en relief les pratiques littéraires, culturelles et artistiques apportant leur contribution à la réalisation d’archives dissidentes. Celles-ci sont en effet en mesure de désarticuler les formes canoniques de construction de la mémoire et de proposer des imaginaires identitaires autres, en opposition ouverte contre des contextes de violence et de discrimination politique, ethnique et sexuelle. Une attention particulière sera finalement consacrée au dialogue entre manifestations sociales et mouvement féministe, en incluant également les influences offertes par d’autres marginalités (ethniques, de genre et intersectionnelles) qui sont en train de générer des pratiques d’activisme nouvelles dans l’art et dans la littérature.

À la loupe des activismes artistiques et littéraires, ce numéro souhaite recueillir des contributions portant sur les thématiques suivantes :

  • Le travail dans l’univers néolibéral : l’aliénation et la résistance
  • La lutte pour la parité de genre dans les sociétés occidentales
  • La représentation des féminismes du Sud
  • La lutte des femmes : Orient et Moyen-Orient
  • Voix indigènes et afro-descendants : se réapproprier la langue et la culture
  • Écologie et écophobie : revendiquer l’environnement
  • Les mobilisations dans le domaine de la formation : nouvelle école, nouvelle université
  • Mouvements queer et LGBTQ+ : de Stonewall à aujourd’hui

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 14 octobre 2022. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

La Rédaction s’engage à confirmer aux auteurs l’acceptation ou le refus des propositions de contributions au plus tard le 14 novembre 2022.

L’envoi des contributions est prévu pour le 10 juin 2023.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de mai 2024.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).

 

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29 – 05/2023     PDF multilingue

Lo sguardo delle viaggiatrici sull’“Italia di mezzo”: scrittrici, fotografe, artiste tra Otto e Novecento

a cura di Giuseppe Di Natale, Serena Guarracino, Luca Pezzuto

 

Parole chiave: viaggiatrici; Italia di mezzo; letteratura di viaggio; pittura; illustrazione; paesaggio; Cultural Heritage

Esplorare le zone meno urbanizzate dell’Italia di mezzo tra il XIX e il XX secolo non era cosa semplice neppure per i viaggiatori stranieri più attrezzati. Definiti dalla critica “petits tours”, questi itinerari eccentrici tra le creste appenniniche, o tra i villaggi pedemontani e le marine adriatiche, alla ricerca di tradizioni popolari e credenze “magiche”, oppure di monumenti, opere e artisti sconosciuti al pubblico europeo, offrivano spunti per formulare trattazioni sull’archeologia classica e sull’arte italiana del Medioevo e del Rinascimento, per gli studi sul folklore e l’antropologia, oppure ancora per ritrovare (e immortalare) scorci e paesaggi interpretati attraverso l’usata formula del Pittoresco.

La specificità di regioni come l’Abruzzo e il Molise, le Marche e le zone meno conosciute del Lazio e dell’Umbria agli occhi dei forestieri non riguardava solo il punto di vista geografico o il patrimonio archeologico e storico-artistico, ma anche quello identitario e culturale. Incuneati tra i paesi del Nord Europa e le aree mediterranee, questi luoghi restituivano a chi li attraversava un’identità rifratta, opaca.

Sebbene la letteratura e l’arte prodotte dai viaggiatori stranieri in Italia centrale siano state oggetto di numerosi studi e iniziative (e nonostante le aperture significative degli ultimi decenni sulle specificità dell’esperienza delle donne) devono ancora emergere nella loro pienezza le esperienze peculiari di quelle viaggiatrici che preferirono avventurarsi in aree così poco frequentate, piuttosto che seguire gli itinerari classici canonizzati sin dal tempo di Corinne, ou l’Italie (1802).

Questo numero intende raccogliere contributi sulle viaggiatrici straniere che scrissero, dipinsero e fotografarono le aree meno battute dell’Italia centrale tra Otto e Novecento. L’intenzione è di analizzare e comparare le modalità idiosincratiche di narrazione del territorio (testuale e figurativa) tipiche di autrici e artiste, un osservatorio interessantissimo, costituito da sguardi d’eccezione su luoghi marginali. Ripercorrere le tracce di queste intellettuali, anche in dialogo con la già ben indagata controparte maschile, permette non solo di riscoprire artiste trascurate dall’analisi critica, ma anche e soprattutto di mettere a fuoco questioni teoriche sullo sguardo straniero e letture transmediali riguardanti la transcodificazione del paesaggio e delle società locali, “tradotti” con un lessico artistico e letterario pensati per un pubblico internazionale.

Il numero intende sollecitare contributi sulle seguenti tematiche:

  • Lo sguardo di genere nella narrativa di viaggio
  • Attraversamenti stranieri nell'Italia di mezzo
  • Antropologia, etnografia, turismo
  • Archeologia e arte nella narrativa di viaggio
  • Raccontare il viaggio: sfide linguistiche
  • Transcodificazioni del territorio

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 5 marzo 2022 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 3 giugno 2022.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di maggio 2023.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

 

 29 – 05/2023     PDF version

The Gaze of Women Travellers on “Middle Italy”: Women Writers, Photographers, and Artists between the 19th and 20th Centuries

edited by Giuseppe Di Natale, Serena Guarracino, and Luca Pezzuto

 

Keywords: women travelers; “Middle Italy”; travel literature; painting; illustration; landscape; Cultural Heritage

Exploring the less urbanised areas of middle Italy between the 19th and 20th centuries was no easy task even for the best equipped foreign travellers. These eccentric itineraries were referred to as “petits tours”, and included trails among the Apennine ridges, or between villages in the foothills and the Adriatic seashore, in search of popular traditions and “magical” beliefs or monuments, works and artists unknown to the European public. They offered ideas for treatises on classical archaeology and on the Italian art of the Middle Ages and the Renaissance, for studies on folklore and anthropology, or for finding (and immortalising) views and landscapes interpreted through the well-known formula of the Picturesque.

The specificity of regions such as Abruzzo and Molise, the Marche and the lesser-known areas of Lazio and Umbria in the eyes of foreigners was not limited to the archaeological and artistic heritage, but included issues of identity and culture. Wedged between the countries of Northern Europe and the Mediterranean areas, these places offered a refracted, opaque identity to the gaze of those who crossed them.

Although the literature and art produced by foreign travellers on central Italy have been the subject of numerous studies and initiatives (and despite the significant research in recent decades on the specificities of women's experiences), the peculiarities of those women travellers who preferred to venture into such less travelled areas, rather than follow the classic itineraries canonised since Corinne, ou l'Italie (1802), have yet to be thoroughly studied.

The aim of this issue is therefore to invite contributions on the women who wrote, painted and photographed these less-travelled areas of central Italy between the 19th and 20th centuries. Our purpose is to analyse and compare the idiosyncratic ways of narrating the territory (both from a textual and a visual perspective) typical of women authors and artists, who provide remarkable insights on marginal places.

Following the footsteps of these women travellers, and also taking into account their well-researched male counterparts, enables not only to rediscover artists still neglected by critical analysis, but also to focus on the theoretical issues related to the foreign gaze, and on transmedial readings concerning the transcodification of the landscape and local societies, and how they are "translated" into an artistic and literary lexicon devised for an international audience.

The issue welcomes papers on the following themes:

  • Gender perspective in travel narratives
  • Foreign travellers in “middle Italy”
  • Anthropology, ethnography, tourism
  • Archaeology and art in travel narratives
  • Narrating the journey: linguistic challenges
  • Transcodifications of the territory

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expanding the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 29, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, 5th March 2022.

The complete contribution will have to be submitted by 3rd June 2022.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of May 2023.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

 

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