Call for Papers

Call for papers/Convocatoria/Appel à contribution  n. 34 – 11/2025  (versione in pdf)

  La letteratura di successo nell’Italia del XXI secolo

 a cura di Luca Gallarini, Elisa Gambaro e Mauro Novelli

(Università degli Studi di Milano)

 

Parole chiave: bestseller; letteratura contemporanea; generi letterari; classifiche di vendita; letteratura di massa

 

A quarant’anni e più di distanza dagli studi pioneristici di Giuseppe Petronio (Letteratura di massa. Letteratura di consumo, 1979), Gian Carlo Ferretti (Il bestseller all’italiana, 1983) e della scuola di Vittorio Spinazzola (Il successo letterario, 1985), è tempo di tornare a fare il punto sulle opere narrative capaci di mobilitare i consensi del pubblico nazionale. Anche in Italia il primo quarto del XXI secolo ha visto compiersi il declino di un’idea unica e assoluta di letteratura, rispondente in pieno al gusto della critica militante o accademica, che salvo rare eccezioni ha reagito alla situazione accentuando l’indifferenza – quando non il disprezzo – nei confronti dei testi in grado di soddisfare l’immaginario estetico dei lettori più giovani o culturalmente poco addestrati. Ma se il critico non intende rinunciare alla sua funzione sociale, oggi più di ieri dovrà guardare al sistema letterario nella sua interezza, cogliendo l’emergere di fenomeni di estremo interesse. Ciò, beninteso, se si ritiene che i bestseller non si possano liquidare a prescindere come mere operazioni commerciali prive di originalità, e che la relativizzazione dei valori estetici, concepiti in modo diverso dalle diverse fasce di pubblico, in una società moderna e democratica rappresenti uno stato fisiologico, non patologico.

Per dirla con Gian Arturo Ferrari, che ha interpretato la categoria di ‘letteratura di successo’ in accezione prettamente economica, “nulla più dei dati di vendita globalmente presi, non solo e non tanto le classifiche dei bestseller, ci parla dei movimenti profondi, tellurici, del gusto. Messi tutti insieme, se mai fosse possibile, ci darebbero una accuratissima mappa, una specie di Tac, della cultura di un paese e della sua evoluzione”. La narrativa contemporanea di successo merita di essere studiata non per rivoluzionare il canone scolastico o dei ceti colti, ma per comprendere le modalità della valorizzazione sociale, gli sviluppi dell’immaginario collettivo, e per capire quali strumenti espressivi siano in grado di intercettare i gusti di un pubblico sempre più sensibile a sollecitazioni extra-letterarie, come i videogiochi, la serialità cine-televisiva e il fumetto, un genere che oggi conosce forme di nobilitazione inimmaginabili in passato, vedi la diffusione del graphic novel e la distribuzione in libreria. Il libro di successo sollecita inoltre altri fenomeni su cui sarà opportuno riflettere, a cominciare dalla fan fiction (si veda: Stefano Calabrese, Anatomia del bestseller, 2015).

Il campo d’indagine del riscontro commerciale è di norma la letteratura d’intrattenimento, ma non mancano esempi più istituzionali, in fase avanzata di canonizzazione: basti al riguardo ricordare i casi di Andrea Camilleri ed Elena Ferrante, che esemplarmente dimostrano – a quasi un secolo dalle riflessioni di Gramsci – quanto popolare sia finalmente divenuta la letteratura nazionale. Non solo: sempre più permeabili sono anche i confini del mercato e del pubblico. Geronimo Stilton è ormai un brand planetario, al pari dei citati Camilleri, Ferrante e di vari altri scrittori che hanno saputo far breccia anche all’estero, come confermano i dati dell’Associazione Italiana Editori sui foreign rights degli scrittori italiani, in crescita incessante da un ventennio. Ciò ovviamente non significa che le altre letterature abbiano smesso di rappresentare un punto di riferimento, come lascia comprendere la pratica perdurante di nascondersi dietro uno pseudonimo anglicizzante (Erin Doom, Felicia Kingsley, Kira Shell). Gli autori stranieri continuano a svettare nelle classifiche e a godere di largo seguito: tanto i rappresentanti delle letterature occidentali, tradizionalmente egemoni, quanto scrittori provenienti da altre latitudini, non di rado in virtù di riuscite iniziative di soft power multimediale. Fondamentale sarà dunque studiare la ricezione dei bestseller esteri in Italia, verificando affinità e differenze rispetto all’orizzonte d’attesa del paese d’origine.

 

Partendo da queste premesse, il presente numero di Altre Modernità intende sollecitare contributi inerenti, anche se non limitati, alle seguenti tematiche, circoscrivendo il campo d’analisi alla produzione letteraria dal 2000 a oggi:

 

  • tipologia e declinazioni italiane dei generi letterari di maggior successo (giallo, romance, fantasy, horror, fantascienza, romanzi storici, biografie e autobiografie…);
  • opere singole giunte ai vertici delle classifiche o produzione complessiva di un autore italiano di successo;
  • esempi di successo di letteratura italiana per l’infanzia, per ragazzi e young adult;
  • libri e autori italiani che hanno avuto largo impatto all’estero, diffondendo immagini, modelli e figure dell’italianità;
  • libri e autori stranieri che hanno avuto largo impatto in Italia, diffondendo immagini, modelli e figure dei rispettivi paesi d’origine;
  • presenza e funzioni nel dibattito pubblico di scrittrici e scrittori di successo;
  • il fumetto, nelle sue varie declinazioni e specificità nazionali;
  • la fan fiction italiana;
  • classifiche letterarie ufficiali e costruite dagli utenti (Amazon, Ibs, Goodreads ecc.);
  • il book influencing italiano, con particolare attenzione a YouTube, TikTok e Instagram;
  • le modalità di comunicazione commerciale, con attenzione a YouTube, TikTok, Twitter e Instagram;
  • specificità nazionali nella produzione e fruizione letteraria su Wattpad e altre piattaforme telematiche;
  • il rapporto tra bestseller e film, serie televisive e serie animate;
  • il rapporto tra bestseller e modalità di fruizione (libro cartaceo, e-reader, audiolibri e podcast);
  • il rapporto tra bestseller e luoghi di vendita (libreria online, fisica, edicola, ecc.);
  • il rapporto tra bestseller e pubblicazione (piccola, media e grande editoria; self-publishing ecc.);
  • il ruolo dei premi letterari italiani nell’ambito della valorizzazione;
  • dinamiche di genere nell’ambito della fruizione letteraria italiana;
  • dinamiche di genere nell’ambito della produzione letteraria italiana di successo;
  • la riflessione critica italiana e straniera sui bestseller, in prospettiva metodologica.

 

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

 

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 15 ottobre 2024 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 14 febbraio 2025.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di novembre 2025.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

 

34 – 11/2025  La literatura de éxito en la Italia del siglo XXI  (versione in pdf)

coordinado por Luca Gallarini, Elisa Gambaro y Mauro Novelli

(Università degli Studi di Milano)

 

Palabras clave: bestseller; literatura contemporánea; géneros literarios; listas de ventas; literatura de masas

Pasados más de cuarenta años de los estudios pioneros de Giuseppe Petronio (Letteratura di massa. Letteratura di consumo, 1979), Gian Carlo Ferretti (Il bestseller all’italiana, 1983) y de la escuela de Vittorio Spinazzola (Il successo letterario, 1985), ha llegado el momento de volver a hacer un balance de las obras narrativas capaces de movilizar el consenso del público nacional. También en Italia, el primer cuarto del siglo XXI ha asistido al declive de una idea única y absoluta de la literatura, que respondía plenamente al gusto de la crítica militante o académica, la cual, con raras excepciones, reaccionaba a la situación acentuando la indiferencia –cuando no el desprecio– hacia los textos capaces de satisfacer la imaginación estética de lectores más jóvenes o menos instruidos. Pero, si el crítico no pretende renunciar a su función social, hoy más que ayer tendrá que contemplar el sistema literario en su conjunto, captando la emergencia de fenómenos sumamente interesantes. Esto, claro está, si creemos que los bestsellers no pueden ser descartados como meras operaciones comerciales carentes de originalidad, y que la relativización de los valores estéticos, concebidos de manera diferente por distintos segmentos del público, en una sociedad moderna y democrática representa un cambio fisiológico, no patológico.

En palabras de Gian Arturo Ferrari, que ha interpretado la categoría de ‘literatura de éxito’ en un sentido puramente económico, “nulla più dei dati di vendita globalmente presi, non solo e non tanto le classifiche dei bestseller, ci parla dei movimenti profondi, tellurici, del gusto. Messi tutti insieme, se mai fosse possibile, ci darebbero una accuratissima mappa, una specie di tac, della cultura di un paese e della sua evoluzione”. La narrativa contemporánea de éxito merece ser estudiada no para revolucionar el canon académico o culto, sino para comprender las modalidades de valoración social, los desarrollos del imaginario colectivo y entender qué instrumentos expresivos son capaces de interceptar los gustos de un público cada vez más sensible a estímulos extraliterarios, como los videojuegos, el cine y las series de televisión y los cómics, un género que hoy experimenta formas de ennoblecimiento inimaginables en el pasado, véase la difusión de la novela gráfica y su distribución en las librerías. El libro de éxito también invita a reflexionar sobre otros fenómenos, empezando por el fan fiction (véase: Stefano Calabrese, Anatomia del bestseller, 2015).

El campo de investigación de la respuesta comercial suele ser el de la literatura de entretenimiento, pero no faltan ejemplos más institucionales, en avanzado estado de canonización: a este respecto, basta recordar los casos de Andrea Camilleri y Elena Ferrante, que demuestran ejemplarmente –a casi un siglo de las reflexiones de Gramsci– hasta qué punto ha llegado a ser popular la literatura nacional. No solo eso: las fronteras del mercado y del público también son cada vez más permeables. Geronimo Stilton es hoy una marca global, como los ya mencionados Camilleri, Ferrante y otros escritores que han sabido abrirse camino también en el extranjero, como lo confirman los datos de la Asociación Italiana de Editores sobre los foreign rights de los escritores italianos, que han ido creciendo incesantemente desde hace veinte años. Obviamente, esto no significa que las otras literaturas hayan dejado de representar un punto de referencia, como sugiere la práctica constante de esconderse detrás de un seudónimo anglicanizante (Erin Doom, Felicia Kingsley, Kira Shell). Los autores extranjeros siguen encabezando las listas y gozan de un gran número de seguidores: tanto los representantes de las literaturas occidentales, tradicionalmente hegemónicas, como los escritores de otras latitudes, no pocas veces en virtud de exitosas iniciativas multimedia de soft power. Por tanto, será fundamental estudiar la acogida de los bestsellers extranjeros en Italia, verificando afinidades y diferencias con respecto al horizonte esperado en el país de origen.

Partiendo de estas premisas, este número de Otras Modernidades invita a participar con contribuciones relacionadas, aunque no exclusivamente, con los siguientes temas, restringiendo el campo de análisis a la producción literaria desde el año 2000 hasta la actualidad:

  • tipología y declinaciones italianas de los géneros literarios de mayor éxito (policiaco, novela romántica, fantástico, de terror, ciencia ficción, novela histórica, biografías y autobiografías...);
  • obras individuales que están a la cabeza de las listas de éxitos o la producción completa de un autor italiano de éxito;
  • ejemplos exitosos de literatura italiana para niños, jóvenes y young adult;
  • libros y autores italianos que han tenido un gran impacto en el extranjero, difundiendo imágenes, modelos y figuras de la italianidad;
  • libros y autores extranjeros que han tenido un gran impacto en Italia, difundiendo imágenes, modelos y figuras de sus respectivos países de origen;
  • presencia y funciones en el debate público de escritores y escritoras de éxito;
  • el cómic, en sus diversas formas y especificidades nacionales;
  • la fan fiction italiana;
  • clasificaciones literarias oficiales y creadas por los usuarios (Amazon, Ibs, Goodreads, etc.);
  • el book influencing italiano, con especial atención a YouTube, TikTok e Instagram;
  • las modalidades de comunicación comercial, con atención a YouTube, TikTok, Twitter e Instagram;
  • especificidades nacionales en la producción y uso de literatura en Wattpad y otras plataformas telemáticas;
  • la relación entre los bestsellers y las películas, series de televisión y series de animación;
  • la relación entre los bestsellers y los modos de uso (libros en papel, lectores electrónicos, audiolibros y pódcast);
  • la relación entre los bestsellers y los lugares de venta (librería en línea, librería física, quiosco, etc.);
  • la relación entre bestsellers y publicación (pequeñas, medianas y grandes editoriales; autoedición, etc.);
  • el papel de los premios literarios italianos en el ámbito de la valorización;
  • dinámicas de género en el contexto del consumo literario italiano;
  • dinámica de género en el contexto de la producción literaria italiana de éxito;
  • la reflexión crítica italiana y extranjera sobre los bestsellers, desde una perspectiva metodológica.

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 15 de octubre de 2024 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

La entrega de la contribución está prevista para el 14 de febrero de 2025.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de noviembre 2025.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en este convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en este convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

 

 34 – 11/2025 Successful Literature  in 21st Century Italy   (versione in pdf)

edited by Luca Gallarini, Elisa Gambaro, and Mauro Novelli

(Università degli Studi di Milano)

 

Keywords: bestseller; contemporary literature; literary genres; sales rankings; mass literature

Forty years and more after the pioneering studies of Giuseppe Petronio (Letteratura di massa. Letteratura di consumo, 1979), Gian Carlo Ferretti (Il bestseller all’italiana, 1983) and the school of Vittorio Spinazzola (Il successo letterario, 1985), it is time to take stock again of the narrative works capable of mobilising the consensus of the national public. In Italy, the first quarter of the 21st century has seen the decline of a unique and absolute idea of literature, fully responding to the taste of militant or academic criticism, which has reacted (with rare exceptions) to the situation by accentuating indifference—when not contempt—towards texts capable of satisfying the aesthetic imagination of younger or culturally untrained readers. But if the critics do not intend to renounce their social function, today more than yesterday they will have to look at the literary system in its entirety, grasping the emergence of extremely interesting phenomena. This, of course, if one believes that bestsellers cannot be dismissed out of hand as mere commercial operations lacking originality, and that the relativisation of aesthetic values, conceived differently by different segments of the public, in a modern and democratic society represents a physiological, not pathological state.

In the words of Gian Arturo Ferrari, who has interpreted the category of “successful literature” in a purely economic sense, “nulla più dei dati di vendita globalmente presi, non solo e non tanto le classifiche dei bestseller, ci parla dei movimenti profondi, tellurici, del gusto. Messi tutti insieme, se mai fosse possibile, ci darebbero una accuratissima mappa, una specie di Tac, della cultura di un paese e della sua evoluzione”. Successful contemporary fiction deserves to be studied not in order to revolutionise the scholastic canon or that of the cultured classes, but to understand the modalities of social valorisation, the developments of the collective imagination, and to understand which expressive instruments are capable of intercepting the tastes of a public that is increasingly sensitive to extra-literary stimuli, such as video games, film and television seriality and comics, a genre that today is experiencing forms of ennobling that were unimaginable in the past, considering the spread of the graphic novel and its distribution in bookshops. The successful book also prompts other phenomena to be reflected upon, starting with fan fiction (see: Stefano Calabrese, Anatomia del bestseller, 2015).

The field of investigation of commercial feedback is usually entertainment literature, but there is no shortage of more institutional examples, in an advanced stage of canonisation: suffice it to recall the cases of Andrea Camilleri and Elena Ferrante, which demonstrate in an exemplary way—almost a century after Gramsci’s reflections—how popular national literature has finally become. Not only: the boundaries of the market and the public are also increasingly permeable. Geronimo Stilton is by now a planetary brand, no less than the aforementioned Camilleri, Ferrante and various other writers who have also made inroads abroad, as confirmed by the Italian Publishers’ Association’s data on the foreign rights of Italian writers, which has been growing steadily for the past twenty years. This obviously does not mean that other literatures have ceased to represent a point of reference, as the persistent practice of hiding behind an anglicising pseudonym (Erin Doom, Felicia Kingsley, Kira Shell) suggests. Foreign authors continue to top the charts and enjoy a large appeal: both representatives of traditionally hegemonic Western literatures and writers from other latitudes, not infrequently by virtue of successful multimedia soft power initiatives. It will therefore be fundamental to study the reception of foreign bestsellers in Italy, verifying affinities and differences with respect to the horizon of expectation in the country of origin.

Starting from these premises, this issue of Other Modernities is calling for contributions revolving around, though not limited to, the following areas, circumscribing the field of analysis to literary production from 2000 to the present:

  • typology and Italian declinations of the most successful literary genres (detective stories, romance, fantasy, horror, science fiction, historical novels, biographies and autobiographies...)
  • single works that have reached the top of the charts or the overall production of a successful Italian author;
  • successful examples of Italian children’s, youth and young adult literature;
  • Italian books and authors that have had a wide impact abroad, spreading images, models and figures of Italianness;
  • foreign books and authors that have had a wide impact in Italy, spreading images, models and figures of their respective countries of origin;
  • presence and functions in the public debate of successful writers;
  • the comic strip, in its various declinations and national specificities;
  • Italian fan fiction;
  • official and user-generated literary rankings (Amazon, Ibs, Goodreads etc.);
  • Italian book influencing, with particular attention to YouTube, TikTok and Instagram;
  • the modes of commercial communication, with attention to YouTube, TikTok, Twitter and Instagram;
  • national specificities in literary production and fruition on Wattpad and other telematic platforms;
  • the relationship between bestsellers and films, television series and animated series;
  • the relationship between bestsellers and modes of access (paper books, e-readers, audiobooks and podcasts);
  • the relationship between bestsellers and places of sale (online bookstores, physical bookstores, newsstands, etc.);
  • the relationship between bestsellers and publishing (small, medium and large-scale publishing; self-publishing etc.);
  • the role of Italian literary prizes in the context of exploitation;
  • gender dynamics in the sphere of access to Italian literature;
  • gender dynamics in the sphere of successful Italian literary production;
  • Italian and foreign critical reflection on bestsellers, from a methodological perspective.

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by the 15th October 2024.

The complete contribution will have to be submitted by 14th February 2025.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of November 2025.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

 

34 – 11/2025 La littérature à succès dans l’Italie du XXIe siècle  (versione in pdf)

 sous la direction de Luca Gallarini, Elisa Gambaro et Mauro Novelli

(Università degli Studi di Milano)

 

Mots-clés : best-sellers ; littérature contemporaine ; genres littéraires ; palmarès des ventes ; littérature de masse

Après les études pionnières de Giuseppe Petronio (Letteratura di massa. Letteratura di consumo, 1979), Gian Carlo Ferretti (Il bestseller all’italiana, 1983) et de l’école de Vittorio Spinazzola (Il successo letterario, 1985), il y a plus de 40 ans, il est temps de refaire le point sur les œuvres narratives ayant été capables de mobiliser le consensus du public national. En Italie aussi, le premier quart du XXIe siècle a connu le déclin d’une idée unique et absolue de la littérature, une idée qui répondait pleinement au goût de la critique militante ou académique, qui, à quelques rares exceptions, a réagi à la situation en accentuant l’indifférence – voire même le mépris – à l’égard des textes capables de satisfaire l’imaginaire esthétique des lecteurs plus jeunes ou sans une formation culturelle particulière. Or, si la critique ne veut pas renoncer à sa fonction sociale, elle devra, aujourd’hui encore plus que jadis, considérer le système littéraire dans sa globalité, c’est-à-dire en y décelant l’émergence de phénomènes de grand intérêt. Cela, évidemment, à condition que l’on refuse l’idée selon laquelle les bestsellers soient à rejeter d’emblée, en tant que simples opérations commerciales sans originalité, et que l’on considère la relativisation des valeurs esthétiques, conçues de façon différente selon les diverses typologies de public au sein d’une société moderne et démocratique, comme un état physiologique et non pathologique.

En empruntant les mots de Gian Arturo Ferrari, qui a interprété la catégorie de « littérature à succès » dans un sens purement économique, « nulla più dei dati di vendita globalmente presi, non solo e non tanto le classifiche dei bestseller, ci parla dei movimenti profondi, tellurici, del gusto. Messi tutti insieme, se mai fosse possibile, ci darebbero una accuratissima mappa, una specie di Tac, della cultura di un paese e della sua evoluzione ». La fiction contemporaine à succès mérite d'être étudiée non dans le but de révolutionner le canon scolaire ou des classes cultivées, mais pour étudier les modalités de la valorisation sociale, les développements de l’imaginaire collectif, ainsi que pour comprendre quels instruments expressifs peuvent intercepter les goûts d’un public de plus en plus sensible aux influences extra-littéraires, comme celles exercées par les jeux vidéo, la sérialité cinématographique et télévisuelle et la bande dessinée, un genre qui connaît aujourd’hui des formes d’ennoblissement inimaginables dans le passé, notamment la diffusion du roman graphique et sa distribution dans les librairies. Le succès du livre suscite également de différentes questions sur d'autres phénomènes, à commencer par la fanfiction (voir : Stefano Calabrese, Anatomia del bestseller, 2015).

Le terrain d’enquête envisageant les répercussions commerciales correspond, de façon générale, à la littérature de divertissement, mais les exemples plus institutionnels, à un stade avancé de canonisation, ne manquent pas : il suffit de rappeler les cas d'Andrea Camilleri et d’Elena Ferrante, qui démontrent de manière exemplaire – près d'un siècle après les réflexions de Gramsci – à quel point la littérature nationale est finalement devenue populaire. Par ailleurs, les frontières du marché et du public sont de plus en plus perméables. Geronimo Stilton est désormais une marque planétaire, au même titre que Camilleri, Ferrante et bien d’autres écrivains qui sont également devenu célèbres à l’étranger, comme le confirment les données de l’Association des éditeurs italiens sur les droits étrangers des écrivains italiens, qui sont en constante augmentation depuis vingt ans. Cela ne signifie pas que les autres littératures ont cessé de représenter un point de repère, comme le suggère la pratique persistante de se cacher derrière un pseudonyme anglicisant (Erin Doom, Felicia Kingsley, Kira Shell). Les auteurs étrangers continuent en effet d'occuper les premières places et de jouir d’une grande popularité, qu’il s’agisse de représentants de la littérature occidentale traditionnellement hégémonique ou d'écrivains d'autres latitudes, souvent grâce à des initiatives multi-médiatiques de soft power. Il sera donc fondamental d’étudier la réception des bestsellers étrangers en Italie, en vérifiant les affinités et les différences par rapport à l'horizon d'attente du pays d'origine.

Sur la base de ces prémisses, ce numéro d’Autres Modernités entend solliciter des contributions inhérentes, mais non limitées, aux thèmes suivants, en circonscrivant le champ d’analyse à la production littéraire de l’an 2000 à nos jours :

  • Typologie et déclinaisons italiennes des genres littéraires les plus populaires (polar, romance, fantastique, horreur, science-fiction, romans historiques, biographies et autobiographies...) ;
  • Œuvres individuelles qui ont atteint le sommet du succès ou la production globale d'un auteur italien célèbre ;
  • Exemples réussis de littérature italienne pour enfants, adolescents et jeunes adultes ;
  • Livres et auteurs qui ont eu un grand impact à l’étranger, diffusant des images, des modèles et des figures d’italianité ;
  • Livres et auteurs étrangers qui ont eu un grand impact en Italie, diffusant des images, des modèles et des figures de leurs pays d’origine ;
  • Présence et fonctions dans le débat public d’écrivains à succès ;
  • La bande dessinée dans ses différentes déclinaisons et spécificités nationales ;
  • La fan fiction italienne ;
  • Les classements littéraires officiels et établis par les utilisateurs (Amazon, Ibs, Goodreads etc.) ;
  • Le book influencing italien, avec une attention particulière à YouTube, TikTok et Instagram ;
  • Les modalités de communication commerciale, avec une attention particulière à YouTube, TikTok et Instagram ;
  • Les spécificités nationales dans la production et dans l’utilisation de la littérature sur Wattpad et sur d’autres plateformes numériques ;
  • Les rapports entre bestseller et film, séries télévisées et séries animées ;
  • Les rapports entre bestsellers et modes de d’utilisation (livres papier, e-reader, audio livres et podcasts) ;
  • Le rapport entre best-sellers et lieux de vente (librairies, librairies en ligne, kiosques à journaux) ;
  • Le rapport entre best-sellers et publications (petites, moyennes et grandes maisons d’éditions ; self-publishing, etc.) ;
  • Le rôle des prix littéraires dans le milieu de la valorisation ;
  • Les dynamiques de genre dans le milieu de l’utilisation de la littérature italienne ;
  • Les dynamiques de genre dans les milieux de la production littéraire italienne à succès ;
  • La réflexion critique italienne et étrangère sur les best-sellers dans une perspective méthodologique.

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 15 octobre 2024. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

L’envoi des contributions est prévu pour le 14 février 2025.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de novembre 2025.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).

 

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Call for papers/Convocatoria/Appel à contribution  AM 33 – 05/2025   (versione in pdf)

Letteratura ed eventi politici in un orizzonte mediterraneo. Nuove voci in campo culturale dopo i movimenti dei cittadiniin Spagna, Francia e Italia (2011-2021)

a cura di Carlo Baghetti, David Becerra Mayor, Aurore Labadie e Laura Scarabelli

 

A un decennio di distanza dalle mobilitazioni cittadine che hanno avuto luogo in Spagna, Italia e Francia nel 2011, è necessario proporre una panoramica aggiornata e teoricamente strutturata di ciò che questi eventi hanno comportato.

In Spagna, il movimento degli Indignados o 15M (15 maggio 2011), così come le mobilitazioni che lo hanno seguito – Rodea el Congreso (25 settembre 2012), Marchas de la Dignidad (22 marzo 2015) o la manifestazione femminista dell'8 marzo 2018 –, hanno aperto un processo di critica e ampliamento della democrazia. In Italia, sempre nel 2011, il panorama politico e sociale è stato trasformato dalla fine del berlusconismo, dai movimenti per i beni comuni e dall'occupazione di vari luoghi culturali, come il Teatro Valle di Roma il 14 giugno 2011, che si è ispirata alle lotte degli artisti in Francia di qualche anno prima per ottenere lo status di intermittenti dello spettacolo (intermittents du spéctacle). In Francia, l'indignazione è stata incanalata attraverso la Nuit debout (31 marzo 2016) e i Gilets Jaunes (17 novembre 2018), movimenti innescati rispettivamente dalle proteste contro la cosiddetta Loi travail e la Carbon tax.

Basandosi sulla nozione di événement [evento], sviluppata dal filosofo francese Alain Badiou, questo numero si propone di analizzare gli effetti dei suddetti movimenti sociali sul campo letterario e di tracciare il processo di ripoliticizzazione che ha avuto luogo nella letteratura nell'ultimo decennio. Secondo Badiou, l’evento ha la capacità di cambiare i nomi, penetrare i saperi consolidati e trasformare i codici di comunicazione. L’evento destabilizza il regime di verità nella misura in cui ciò che si supponeva ovvio ora appare instabile e, di conseguenza, sorge la necessità di esplorare e costruire altri discorsi in grado di dare un nome alla nuova situazione.

Se prima dell'evento la letteratura egemonica tendeva a spostare le contraddizioni politiche e sociali per mettere al loro posto i conflitti di natura intima o individuale e promuoveva una cultura consensuale, il “ritorno del politico” – come lo definisce Mouffe – dopo l'evento genera narrazioni che danno visibilità a ciò che era stato precedentemente allontanato: la precarietà, il lavoro, la disuguaglianza o il femminismo. Si può dire, con le parole di Rancière, che ciò che prima era percepito come rumore ora è sentito come voce, producendo una nuova distribuzione del sensibile. Tracciare, interpretare e comprendere queste nuove voci emergenti nel campo culturale, confrontarle con altri casi mediterranei, osservarne i punti in comune, i risultati, il potenziale, ma anche i limiti, è l'obiettivo principale di questo lavoro monografico. 

La nostra ipotesi di partenza è che l'evento genera nuove narrazioni che consentono un ritorno del politico nelle letterature studiate. A differenza dei grandi movimenti rivoluzionari del XX secolo, che avevano un'organizzazione più verticale, i movimenti sociali dell'ultimo decennio mancano di struttura, sono orizzontali, rizomatici, in rete; non hanno una direzione, ma esplorano altre forme di vita. L'obiettivo è osservare come la letteratura che emerge dall'evento, dai movimenti di distruzione, non sia più una letteratura engagée alla maniera del XX secolo, con un chiaro obiettivo rivoluzionario, ma una cultura che, più che costituire nuovi mondi, destituisce – rende inutilizzabili – i dispositivi che fissano la nostra soggettività, i nostri comportamenti, opinioni e discorsi.

Il numero richiede articoli che affrontino le seguenti questioni:

  • Nuovi modi di raccontare la politica in Spagna, Francia e Italia
  • Trasformazioni del campo culturale all'indomani delle manifestazioni politiche
  • Narrazioni della rivolta sociale e nuove forme di militanza
  • Nuovi femminismi dopo le manifestazioni politiche
  • Razza, genere e classe nelle narrazioni del ritorno della politica
  • Letteratura del lavoro
  • Letteratura della precarietà, della crisi e della vulnerabilità sociale
  • Letteratura e crisi ecologica
  • Genealogie politiche con altri movimenti sociali precedenti (Transizione, G8, ecc.).

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 7 gennaio 2024 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 20 giugno 2024.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di maggio 2025.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAFIA

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

Literatura y acontecimientos políticos en un horizonte mediterráneo. Nuevas voces en el campo cultural tras los movimientos ciudadanos en España, Francia y Italia (2011-2021) 

coordinado por Carlo Baghetti, David Becerra Mayor Aurore Labadie y Laura Scarabelli

Una década después de las movilizaciones ciudadanas que tuvieron lugar en España, Italia y Francia en 2011, resulta necesario proponer una visión de conjunto, actualizada y teóricamente estructurada, de lo que esos acontecimientos supusieron.

En España, el movimiento de los indignados o 15M (15 de mayo de 2011), así como las movilizaciones que lo siguieron –Rodea el Congreso (25 de septiembre de 2012), Marchas de la Dignidad (22 de marzo de 2015) o la manifestación feminista del 8 de marzo de 2018–, abrieron un proceso de crítica y ampliación de la democracia. En Italia, también en 2011, el panorama político y social se transformó con el fin del berlusconismo, los movimientos por los beni comuni y la ocupación de distintos lugares de cultura, como la del Teatro Valle de Roma el 14 de junio de 2011, que se inspiró en las luchas que habían emprendido algunos años atrás los artistas en Francia para obtener el estatuto de intermittents du spéctable. En Francia, la indignación se canalizó a través de la Nuit debout (31 de marzo de 2016) y de los chalecos amarillos (17 de noviembre de 2018), movimientos que se desencadenaron tras la protesta contra la llamada Ley del Trabajo y el impuesto sobre el carbono, respectivamente.

A partir de la noción de événement [acontecimiento], elaborada por el filósofo francés Alain Badiou, este número pretende analizar los efectos de los citados movimientos sociales en el campo literario y rastrear el proceso de repolitización que se ha producido en la literatura durante la última década. Según Badiou, el acontecimiento tiene la capacidad de cambiar los nombres, perforar los saberes establecidos y transformar los códigos de comunicación. El acontecimiento desestabiliza el régimen de verdad en la medida en que aquello que se suponía obvio aparece ahora como inestable y, en consecuencia, surge la necesidad de explorar y construir otros discursos capaces de nombrar la nueva situación.

Si antes del acontecimiento la literatura hegemónica tendía a desplazar las contradicciones políticas y sociales para poner en su lugar conflictos de corte íntimo o individual y promovía una cultura consensual, el “retorno de lo político” –la expresión pertenece a Mouffe– tras el acontecimiento genera unas narrativas que dan visibilidad a aquello antes desplazado: la precariedad, el trabajo, la desigualdad o el feminismo. Se puede decir, en palabras de Rancière, que lo que antes era percibido como ruido ahora se escucha como voz, produciéndose un nuevo reparto de lo sensible. Rastrear, interpretar y entender esas nuevas voces que emergen en el campo cultural, confrontarlas con otros casos mediterráneos, observar sus puntos en común, sus logros alcanzados, su potencialidad, pero también sus límites, son el objetivo primordial de este monográfico.

Nuestra hipótesis de partida considera que el acontecimiento genera unas nuevas narrativas que posibilitan un retorno de lo político en las literaturas estudiadas. A diferencia de los grandes movimientos revolucionarios del siglo XX, que disponían de una organización vertical que conducía hacia el objetivo de asaltar la institución, los movimientos sociales de la última década carecen de estructura, son horizontales, rizomáticos, en red; carecen de dirección, pero exploran otras formas de vida. El objetivo es observar cómo la literatura que surge del acontecimiento, de los movimientos destituyentes, no es ya una literatura engagée a la manera del siglo XX, con una meta revolucionaria clara, sino una cultura que, más que constituir nuevos mundos, destituye –vuelve inoperativos– los dispositivos que fijan nuestra subjetividad, nuestras conductas, opiniones y discursos.

El número solicita la contribución de artículos que aborden las siguientes cuestiones:

  • Nuevas formas de narrar lo político en España, Francia e Italia
  • Transformaciones del campo cultural tras el acontecimiento
  • Narraciones de la revuelta social y de las nuevas formas de militancia
  • Nuevos feminismos tras el acontecimiento
  • Raza, género y clase en las narrativas del retorno de lo político
  • Literatura del trabajo
  • Literatura de la precariedad, de la crisis y de la vulnerabilidad social
  • Literatura de la crisis ecológica
  • Genealogías políticas con otros movimientos sociales anteriores (Transición, G8, etcétera)

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 7 de enero de 2024 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

La entrega de la contribución está prevista para el 20 de junio de 2024.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de mayo 2025.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en este convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en esta convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAFÍA

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

 Literature and political events in a Mediterranean horizon. New voices in the cultural field

after the citizens’ movements in Spain, France, and Italy (2011-2021)

edited by Carlo Baghetti, David Becerra Mayor, Aurore Labadie, and Laura Scarabelli

A decade after the citizen mobilizations that took place in Spain, Italy, and France in 2011, it is necessary to propose an updated and theoretically structured overview of what these events entailed.

In Spain, the Indignados movement or 15M (May 15, 2011), as well as the mobilizations that followed it (Rodea el Congreso (September 25, 2012), Marchas de la Dignidad (March 22, 2015) or the feminist demonstration of March 8, 2018), opened a process of critique and expansion of democracy. In Italy, also in 2011, the political and social landscape was transformed by the end of Berlusconism, the movements for the commons, and the occupation of various cultural venues, such as the Teatro Valle in Rome on June 14, 2011, which was inspired by the artists’ struggles in France a few years earlier to obtain the status of intermittents of the performing arts (intermittents du spéctacle). In France, the outrage was channeled through the Nuit debout (March 31, 2016) and the Gilets Jaunes (November 17, 2018), movements triggered by protests against the so-called Loi travail and the Carbon tax, respectively.

Drawing on the notion of événement [event], developed by French philosopher Alain Badiou, this issue aims to analyze the effects of the aforementioned social movements on the literary field and to trace the process of repoliticization that has taken place in literature over the past decade. According to Badiou, the event has the ability to change names, penetrate established knowledge and transform communication codes. The event destabilizes the regime of truth to the extent that what was supposedly obvious now appears unstable and, as a result, the need arises to explore and construct other discourses capable of naming the new situation.

If before the event hegemonic literature tended to displace political and social contradictions in order to put conflicts of an intimate or individual nature in their place and promoted a consensual culture, the “return of the political”, as Mouffe calls it, after the event generates narratives that give visibility to what had previously been pushed aside: precarity, labor, inequality or feminism. It can be said, in Rancière’s words, that what was previously perceived as noise is now heard as voice, producing a new distribution of the sensible. Tracing, interpreting and understanding these new emerging voices in the cultural field, comparing them with other Mediterranean cases, observing their commonalities, achievements, potential, but also limitations, is the main objective of this monographic work. 

Our starting hypothesis is that the event generates new narratives that enable a return of the political in the literatures studied. Unlike the great revolutionary movements of the 20th century, which had a more vertical organization, the social movements of the last decade lack structure, are horizontal, rhizomatic, networked; they have no direction but explore other forms of life. The aim is to observe how the literature that emerges from the event, from the movements of destruction, is no longer an engagée literature in the manner of the 20th century, with a clear revolutionary objective, but a culture that, rather than constituting new worlds, destitutesrenders unusablethe devices that fix our subjectivity, our behaviors, opinions, and discourses.

 

The issue calls for articles that address the following issues:

  • New ways of narrating politics in Spain, France, and Italy
  • Transformations of the cultural field in the aftermath of political demonstrations
  • Narratives of social revolt and new forms of militancy
  • New feminisms in the aftermath of political demonstrations
  • Race, gender and class in narratives of the return of politics
  • Literature of labor
  • Literature of precarity, crisis and social vulnerability
  • Literature and ecological crisis
  • Political genealogies with other previous social movements (Transition, G8, etc.)

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by 7th January 2024.

The complete contribution will have to be submitted by 20th June 2024.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of May 2025.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

WORKS CITED

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

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AM 33 – 05/2025 (pdf)

Littérature et événements politiques dans un horizon méditerranéen. Nouvelles voix dans le milieu culturel  après les mouvements citoyens en Espagne, France et Italie (2011-2021)

sous la direction de Carlo Baghetti, David Becerra Mayor Aurore Labadie et Laura Scarabelli

Dix ans après les mobilisations citoyennes qui ont eu lieu en Espagne, en Italie et en France en 2011, une vue d’ensemble actualisée et théoriquement structurée de ce que ces événements ont impliqué nous paraît nécessaire.

En Espagne, le mouvement des Indignados ou 15M (15 mai 2011), ainsi que les mobilisations qui l’ont suivi, – Rodea el Congreso (25 septembre 2012), Marchas de la Dignidad (22 mars 2015), ou la manifestation féministe du 8 mars 2018 – ont déclenché un processus de critique et d’élargissement de la démocratie. En Italie, toujours en 2011, le panorama politique et social a été transformé par la fin du berlusconisme, les mouvements en faveur des biens communs et l’occupation de divers lieux culturels, comme le Teatro Valle à Rome le 14 juin 2011, inspireé par les luttes menées quelques années auparavant par les artistes français, pour obtenir le statut d’intermittents du spectacle. En France, l’indignation a été canalisée par la Nuit debout (31 mars 2016) et par les Gilets Jaunes (17 novembre 2018), des mouvements qui ont été déclenchés, respectivement, par les protestations contre la Loi travail et contre la Taxe carbone.

En s’appuyant sur le concept d’événement, élaboré par le philosophe français Alain Badiou, ce numéro se propose d’analyser les effets des mouvements sociaux que l’on vient d’évoquer sur les milieux littéraires et de retracer le processus de ré-politisation qui s’est opéré au sein de la littérature au cours des dix dernières années. D’après Badiou, l’événement a la capacité de changer les noms, de percer les savoirs établis et de transformer les codes de communication. Par ailleurs, l’événement déstabilise le régime de vérité dans la mesure où tout ce que l’on a toujours considéré comme évident devient désormais instable, d’où la nécessité d’explorer et de construire d’autres discours capables de nommer cette nouvelle situation.

Si, avant l’événement, la littérature hégémonique tendait à déplacer les contradictions politiques et sociales pour les remplacer avec des conflits de nature intime ou individuelle, en mettant en œuvre une censure consensuelle, le “retour du politique“ – selon la définition de Mouffe – après l’événement, produit des récits qui donnent une visibilité à tout ce qui avait été précédemment occulté : la précarité, le travail, les inégalités ou le féminisme. On pourrait dire, en paraphrasant les paroles de Rancière, que tout ce qui était perçu comme du bruit, est maintenant entendu comme une voix, produisant une nouvelle distribution du sensible. Retracer, intercepter et comprendre ces voix nouvelles, les confronter avec d’autres cas méditerranéens, ainsi qu’observer leurs points communs, leurs résultats, leur potentiel, tout comme leurs limites, représente l’objectif de ce travail monographique.

Notre point de départ est l’hypothèse selon laquelle l’événement produit des narrations nouvelles, en favorisant le retour du politique au sein des littératures étudiées. Contrairement aux grands mouvements révolutionnaires du XXe siècle, caractérisés par une organisation plus nettement verticale, les mouvements sociaux de la dernière décennie n’ont pas de structure ; ils sont horizontaux, rhizomatiques, en réseaux : ils n’ont pas de direction, mais ils explorent d’autres formes de vie. Ainsi, nous nous proposons comme objectif d’observer comment la littérature émergeant de l’événement, des mouvements de destruction, ne corresponde plus à une littérature engagée, à la manière du XXe siècle, avec des fins clairement révolutionnaires, mais plutôt à une culture qui, plutôt que la construction de mondes nouveaux, vise la destitution – en les rendant inutilisables – des dispositifs qui fixent notre subjectivité, nos comportements, nos opinions et nos discours.

Ce numéro sollicite des articles qui abordent les thématiques suivantes :

  • Nouvelles façons de raconter la politique en Espagne, France et Italie
  • Transformations des milieux culturels à la suite de manifestations politiques
  • Narrations de la révolte sociale et de nouvelles formes de militance
  • Féminismes nouveaux dans le sillage des manifestations politiques
  • Littérature du travail
  • Littérature de la précarité, de la crise et de la vulnérabilité sociale
  • Littérature et crise écologique
  • Généalogies politiques avec les mouvements sociaux précédents (Transitions, G8, etc.)

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 7 janvier 2024. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

L’envoi des contributions est prévu pour le 20 juin 2024.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de mai 2025.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).

BIBLIOGRAPHIE

Badiou, Alaine. L’être et l’événement. Seuil, 1988.

–––. L’éthique. Nous, 2003.

Mouffe, Chantal. The Return of the Political. Verso, 2005.

Rancière, Jacques. Le partage du sensible. Esthétique et politique. La fabrique, 2000.

 

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Call for papers/Convocatoria/Appel à contribution n. 32 – 11/2024 (versione PDF)

 Quando la narrazione incontra la cura: Dialoghi interdisciplinari intorno alla malattia e al trauma

a cura di Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola e Francesca Di Blasio

 

Parole chiave: narrazione e competenza narrativa; cura; malattia e trauma; emozioni; medical humanities; medicina narrativa

A partire dalla metà del Novecento, diverse teorie critiche, pur con modalità diverse, hanno enfatizzato il ruolo della narrazione quale strumento di conoscenza dell’esperienza di malattia e trauma e forza connettiva e rigeneratrice nei processi di cura.

Le medical humanities da alcuni anni stanno portando avanti una profonda rivalutazione del ruolo delle humanities e dell’arte nel raggiungimento o nel recupero di uno stato di salute e well-being, nel convincimento che il mero approccio bio-medico, soprattutto se non accompagnato da un’adeguata comunicazione, possa sfociare in un esito non risolutivo o gratificante per chi soffre.

La medicina narrativa sta conoscendo uno straordinario incremento di attenzioni per il suo riconoscimento delle potenzialità rigeneratrici della narrazione (nei processi di produzione, ricezione, condivisione) non solo rispetto al rapporto medico-paziente ma anche rispetto a quello fra il soggetto e l’altro da sé. La competenza narrativa – intesa come capacità di riconoscere, assorbire, interpretare ed essere commossi/e e mossi/e all’azione dalle storie altrui (Charon) – viene a svolgere un ruolo chiave nella formazione di professionisti/e della salute e, più in generale, nella promozione di un approccio subject-centred alla salute, al benessere e alla costruzione di comunità inclusive.

Parallelamente a ciò, e senza che lo spettro di interventi possa esaurirsi in una rigida campionatura, alcune modalità tipiche del linguaggio narrativo, poetico e lirico sono state portate all’attenzione della ricerca scientifica per il loro potenziale apporto nella “suspension of disbelief” necessaria per il valico di alcuni processi di cura, anche e soprattutto laddove ogni terapia si stia rivelando inutile (Clerici et al.). Se infatti, la narrazione può contribuire, tra il resto, a un riassestamento dei fatti traumatici in una ipotetica linea del tempo, la poesia e certe modalità “sospensive” a essa connesse possono contribuire a rifocalizzare sull’hic et nunc, disinnescando, almeno in parte, il potenziale traumatico e alluvionale connesso al termine o alla scadenza (Bleakley).

Anche la critica femminista e gli studi di genere intersezionali (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) hanno da tempo enfatizzato il potere della narrazione di portare consapevolezza ed empowerment sia per il singolo sia per la comunità; di denunciare il radicamento di “medical apartheid” (Washington), ingiustizie strutturali e pregiudizi in diversi contesti storici e socio-culturali; e di decostruire i modelli di cura e di benessere dominanti.

Infine, la Affect Theory si concentra su come la dinamica ricettiva e relazionale, in una sorta di scambio fra text e reader fortemente connotato in senso emozionale, costituisca la base del rapporto fra processi di cura e di rappresentazione.

Partendo da queste premesse e in un approccio fortemente interdisciplinare che integri saperi bio-medici, empirici, umanistici e/o artistico-letterari, intendiamo riflettere sui seguenti assi di ricerca:

  1. modalità terapeutiche che, abbracciando approcci orientati in senso umanistico e non strettamente convenzionale, mostrino le potenzialità benefiche di un rapporto medico-paziente informato da una conoscenza delle metodologie di analisi, decostruzione e ricostruzione del materiale artistico, letterario ed esperienziale;
  2. rapporto fra narrazione (letteraria, artistica, autobiografica, testimoniale, diagnostica, …) ed esperienze della malattia e di traumi individuali e collettivi;
  3. storytelling e lettura quali strumenti di comprensione e svelamento di ingiustizie strutturali, pregiudizi e stereotipi legati all’esperienza di cura, nonché di ridefinizione delle concettualizzazioni dominanti di salute e benessere;
  4. l’emozione come modalità conoscitiva e relazionale; connessioni fra emozioni e cura nel rapporto fra testo e lettore/lettrice.

Il presente numero di Altre Modernità intende sollecitare contributi inerenti, anche se non limitati, alle seguenti tematiche: 

  • vecchi e nuovi approcci allo psicodramma e alle terapie a vocazione drammatica e teatrale;
  • lo spazio e il tempo nella narrazione della malattia, della cura e del rapporto medico-paziente;
  • nuovi approcci alla poesia nella sua funzione ispiratrice e terapeutica;
  • terapie incentrate sul recupero e il well-being di istituzioni collettive, pubbliche e private;
  • l’evoluzione del rapporto medico-paziente nel tempo;
  • figure storiche di terapeuti convenzionali e non;
  • il presente, passato e futuro delle terapie di recupero psicologico rivolte al personale carcerario (prison studies);
  • narrazioni (fittizie e non) di malattia, cura e traumi individuali e/o collettivi;
  • narrazioni di “medical apartheid”, ingiustizie strutturali, pregiudizi e stereotipi nei contesti di cura;
  • narrazione e medicina di genere;
  • narrazioni di riscatto, empowerment, benessere e ri-generazione;
  • narrazione e affiliazione e community-building;
  • narrazione ed emozioni.
  • il testo e la narrazione fra ricezione, conoscenza ed emozione.

La lista di argomenti suggerita non è da intendersi come esaustiva: altre proposte di studio del tema offerte da quanti intendano collaborare al volume verranno seriamente vagliate dal Comitato Scientifico, al fine di ampliare con percorsi il più articolati e inediti possibili l’esplorazione intrapresa in questo numero della Rivista.

A tal fine, la Redazione propone il seguente calendario di scadenze, cui passo previo ed essenziale è l'invio di una proposta di contributo all’indirizzo amonline@unimi.it entro il 15 ottobre 2023 con indicazione sintetica dell’argomento che si intende trattare (massimo 200 parole), e di un conciso curriculum vitae del proponente.

La consegna del contributo è fissata al 14 febbraio 2024.

Altre Modernità accetta contributi in italiano, spagnolo, francese e inglese.

Il numero sarà pubblicato entro la fine del mese di novembre 2024.

Saranno altresì gradite recensioni o interviste ad autori o studiosi del tema secondo le indicazioni di contenuto indicate in questo CfP.

Inoltre, Altre Modernità valuterà la pubblicazione di saggi non tematici, da inserire nella sezione indicizzata “Fuori Verbale”, secondo le modalità dichiarate e le tempistiche richieste per i saggi tematici in questo CfP.

Al fine di poter rendere anche metodologicamente omogeneo il volume e di confrontarsi con gli obiettivi dei curatori, essi si mettono a piena disposizione degli autori per un colloquio e conversazione attraverso la Segreteria di Redazione (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024   (PDF)

Cuando la narración encuentra la cura: Diálogos interdisciplinarios en torno a la enfermedad y el trauma coordinado por Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola y Francesca Di Blasio

 

Palabras clave: narración y competencia narrativa; cura; enfermedad y trauma; emociones; humanidades médicas; medicina narrativa

Desde mediados del siglo XX, diversas teorías críticas, si bien de manera diferente, han destacado el papel de la narración como herramienta para comprender la experiencia de la enfermedad y el trauma y como fuerza conectiva y regeneradora en los procesos de cura.

Las humanidades médicas, desde hace algunos años, vienen realizando una profunda revalorización del papel de las humanidades y el arte en la consecución o recuperación de un estado de salud y bienestar, en la convicción de que el mero abordaje biomédico, sobre todo si no va acompañado de una adecuada comunicación, puede desembocar en un éxito no resolutivo ni gratificante para quien sufre.

La medicina narrativa está experimentando un extraordinario incremento de atención debido a su reconocimiento del potencial regenerador de la narración (en los procesos de producción, recepción, puesta en común) no solo con respecto a la relación médico-paciente, sino también en cuanto a la relación entre el sujeto y lo otro de sí. La competencia narrativa –entendida como la capacidad de reconocer, absorber, interpretar, conmoverse y reaccionar a las historias de los demás (Caronte)– pasa a desempeñar un papel clave en la formación de los profesionales de la salud y, más en general, en la promoción de un enfoque de la salud, el bienestar y la construcción de comunidades inclusivas centrado en el sujeto.

Paralelamente, y sin que el espectro de intervenciones se agote en un muestreo rígido, algunas modalidades típicas del lenguaje narrativo, poético y lírico han llamado la atención de la investigación científica por su contribución potencial en la “suspensión de la incredulidad” necesaria para atravesar ciertos procesos de cura, también y sobre todo allí donde toda terapia se revela inútil (Clerici et al.). Si, en efecto, la narración puede contribuir, entre otras cosas, a poner en orden los acontecimientos traumáticos en una hipotética línea temporal, la poesía y ciertas modalidades “suspensivas” vinculadas a ella pueden contribuir a volver a centrar el hic et nunc, desactivando, al menos en parte, el potencial traumático y acumulador ligado al término o plazo (Bleakley).

La crítica feminista y los estudios interseccionales de género (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) también han hecho hincapié desde hace tiempo en el poder de la narración para concienciar y empoderar tanto al individuo como a la comunidad; para denunciar el arraigo del “apartheid médico” (Washington), las injusticias estructurales y los prejuicios en diferentes contextos históricos y socioculturales; y para deconstruir los modelos dominantes de cura y bienestar.

Por último, la teoría del afecto se centra en cómo la dinámica receptiva y relacional, en una suerte de intercambio entre texto y lector fuertemente connotado en un sentido emocional, constituye la base de la relación entre los procesos de cura y de representación.

Partiendo de estas premisas y desde una perspectiva fuertemente interdisciplinar, que integra conocimientos biomédicos, empíricos, humanísticos o artístico-literarios, pretendemos reflexionar sobre las siguientes líneas de investigación:

  1. modalidades terapéuticas que, abarcando enfoques de orientación humanística y no estrictamente convencionales, muestren el potencial benéfico de una relación médico-paciente informada por el conocimiento de las metodologías de análisis, deconstrucción y reconstrucción del material artístico, literario y vivencial;
  2. la relación entre la narración (literaria, artística, autobiográfica, testimonial, diagnóstica...) y las experiencias de enfermedad y trauma individuales y colectivas;
  3. la narración y la lectura como herramientas para comprender y revelar injusticias estructurales, prejuicios y estereotipos vinculados a la experiencia de cura, así como para redefinir las conceptualizaciones dominantes de la salud y el bienestar;
  4. la emoción como modalidad cognoscitiva y relacional; conexiones entre emociones y cura en la relación entre texto y lector/lectora.

Este número de Otras Modernidades invita a participar con contribuciones relacionadas, no exclusivamente, con las siguientes temáticas:

  • antiguos y nuevos enfoques del psicodrama y las terapias con vocación dramática y teatral;
  • el espacio y el tiempo en la narración de la enfermedad, la cura y la relación médico-paciente;
  • nuevos enfoques de la poesía en su función inspiradora y terapéutica;
  • las terapias centradas en la recuperación y el bienestar en las instituciones colectivas, públicas y privadas;
  • la evolución de la relación médico-paciente a lo largo del tiempo;
  • figuras históricas de terapeutas convencionales y no convencionales;
  • presente, pasado y futuro de las terapias de recuperación psicológica dirigidas al personal penitenciario (estudios penitenciarios);
  • narraciones (ficticias y no ficticias) de la enfermedad, la cura y el trauma individual o colectivo;
  • narraciones del “apartheid médico”, injusticias estructurales, prejuicios y estereotipos en los contextos de cura;
  • narración y medicina de género;
  • narraciones de rescate, empoderamiento, bienestar y regeneración;
  • narración y afiliación y creación de comunidades;
  • narración y emociones;
  • el texto y la narración entre recepción, conocimiento y emoción.

La lista de argumentos sugeridos no es exhaustiva: el Comité científico examinará con atención otras propuestas para el estudio del tema sugeridas por quienes deseen colaborar en el volumen, a fin de ampliar la investigación emprendida en este número de la revista desde perspectivas inéditas y bien estructuradas.

Con este objetivo, la Redacción propone el siguiente calendario, cuyo paso previo es enviar una propuesta de contribución a la dirección amonline@unimi.it antes del 15 de octubre de 2023 con una indicación sintética del tema que se quiere tratar (máximo 200 palabras) y un breve currículum vitae del proponente.

La entrega de la contribución está prevista para el 14 de febrero de 2024.

Otras Modernidades acepta contribuciones en italiano, español, francés e inglés.

El número se publicará a finales de noviembre de 2024.

Asimismo, serán bienvenidas las reseñas o entrevistas a autores o estudiosos del tema de acuerdo con las indicaciones sobre el contenido señaladas en este convocatoria.

Además, Otras Modernidades evaluará la publicación de ensayos no temáticos, que se incluirán en la sección titulada “Entre mamparas”, de acuerdo con las modalidades y los plazos indicados en este convocatoria para los ensayos temáticos.

Con el fin de que este número sea metodológicamente homogéneo y favorezca una confrontación con los objetivos de los editores, los autores pueden contactarlos para comentarios y consultas a través de la Secretaría de Redacción (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024  (PDF)

When storytelling meets the cure: Interdisciplinary dialogues around illness and trauma

edited by Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola and Francesca Di Blasio

 

Keywords: storytelling and narrative competence; care; illness and trauma; emotions; medical humanities; narrative medicine

Since the mid-20th century, various critical theories, albeit in different ways, have emphasised the role of narrative as a tool to learn about the experience of illness and trauma, and as a connective and regenerative force in healing processes.

For some years now, medical humanities have been conducting a profound re-evaluation of the role of humanities and art in achieving or recovering a state of health and well-being, claiming that the mere bio-medical approach, especially if not accompanied by adequate communication, may result in an outcome that is not decisive or gratifying for the sufferer.

Narrative medicine is experiencing an extraordinary increase in attention due to its recognition of the regenerative potential of narration (in the processes of production, reception, sharing), not only concerning the doctor-patient relationship but also the relationship between the subject and the other. Narrative competence—meant as the ability to recognise, absorb, interpret and be moved to action by the stories of others (Charon)—comes to play a key role in the training of health professionals and, more generally, in the promotion of a subject-centred approach to health, well-being and the building of inclusive communities.

At the same time, and without allowing the spectrum of interventions to be exhausted in a rigid sampling, certain typical modes of narrative, poetic and lyrical language have been brought to the attention of scientific research for their potential contribution to the “suspension of disbelief” necessary for the crossing of certain healing processes, even and especially where therapy is proving useless (Clerici et al.). If, in fact, narration can contribute, among the other things, to a rearrangement of traumatic events in a hypothetical timeline, poetry and certain “suspenseful” modes connected to it can contribute to refocusing on the hic et nunc, defusing, at least in part, the traumatic and flooding potential connected to the issue of end of life (Bleakley).

Feminist theories and intersectional gender studies (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) have also long emphasised the power of storytelling to bring awareness and empowerment for both the individual and the community; to denounce the entrenchment of “medical apartheid” (Washington), structural injustices and prejudices in different historical and socio-cultural contexts; and to deconstruct dominant models of care and well-being.

Finally, Affect Theory focuses on how the receptive and relational dynamic forms the basis of the relationship between processes of care and representation, in a kind of exchange between text and reader strongly marked in an emotional sense.

Based on these premises, and in a strongly interdisciplinary approach integrating bio-medical, empirical, humanistic and/or artistic-literary knowledge, we intend to reflect on the following research areas:

  1. therapeutic modalities which embrace humanistic and not strictly conventional approaches, showing the beneficial potential of a doctor-patient relationship informed by a knowledge of the methodologies of analysis, deconstruction and reconstruction of artistic, literary and experiential narratives;
  2. the relationship between narration (literary, artistic, autobiographical, testimonial, diagnostic, ...) and experiences of illness and individual and collective trauma;
  3. storytelling and reading as tools for understanding and revealing structural injustices, prejudices and stereotypes related to the experience of care, as well as for redefining dominant conceptualisations of health and well-being;
  4. emotion as a cognitive and relational modality; connections between emotions and care in the relationship between text and reader.

This issue of Other Modernities calls for contributions related, though not limited, to the following topics:

  • old and new approaches to psychodrama and drama-oriented therapies;
  • space and time in the narrative of illness, care and the doctor-patient relationship;
  • new approaches to poetry in its inspirational and therapeutic function;
  • therapies focused on the recovery and well-being of collective, public and private institutions;
  • the evolution of the doctor-patient relationship over time;
  • historical figures of conventional and non-conventional therapists;
  • present, past and future of psychological recovery therapies for prison staff (prison studies);
  • (fictional and non-fictional) narratives of individual and/or collective illness, care and trauma;
  • narratives of “medical apartheid”, structural injustices, prejudices and stereotypes in care settings;
  • narrative and gender medicine;
  • narratives of redemption, empowerment, well-being and re-generation;
  • narrative and community-building;
  • narrative and emotions;
  • text and narration between reception, knowledge and emotion.

The list of topics abovementioned is not meant to be exhaustive and the Scientific Committee will consider other proposals submitted by scholars who intend to collaborate in the issue of the journal, with a view to expand the investigation of the area with articulate and original research.

If you wish to contribute to Other Modernities issue 25, you are kindly required to submit an abstract (max 200 words) alongside a short CV to the email address amonline@unimi.it, by the 15th October 2023.

The complete contribution will have to be submitted by the 14th February 2024.

Other Modernities accepts contributions in Italian, Spanish, French and English.

The issue will be published by the end of November 2024.

We also welcome book reviews and interviews to authors and scholars who investigate the aforementioned topics.

Moreover, Other Modernities will also consider publishing non-thematic essays in the indexed section “Off the Record”, following the conditions and deadlines indicated for thematic essays in this Call for Papers.

Contributors should feel free to contact the editors to discuss and clarify the objectives of their proposals, with a view to making the issue as homogeneous as possible also from a methodological point of view. The editors can be contacted via the Editorial Board (amonline@unimi.it).

 

n. 32 – 11/2024 (PDF)

Quand le récit et les soins se rencontrent : Dialogues interdisciplinaires sur la maladie et le trauma

sous la direction de Paolo Caponi, Maria Micaela Coppola et Francesca Di Blasio

 

Mots-clés : narration et compétence narrative ; thérapie ; maladie et trauma ; émotions ; medical humanities ; médecine narrative.

Depuis le milieu du XXe siècle, de nombreuses théories critiques, quoique de manière différente, ont mis l’accent sur le rôle de la narration comme outil d'apprentissage de l'expérience de la maladie et du trauma, ainsi que comme force de connexion et de régénération dans les processus des soins médicaux.

Depuis quelques années, les sciences humaines médicales ont entrepris de réévaluer sensiblement le rôle des sciences humaines et de l'art dans l'obtention ou le rétablissement d'un état de santé et de bien-être, convaincues que la simple approche biomédicale risque en réalité d’aboutir à un résultat non décisif ou non gratifiant, pour la personne souffrante, surtout si elle n'est pas accompagnée d'une communication adéquate.

À l’heure actuelle, la médecine narrative connaît un regain d'attention extraordinaire en raison de la reconnaissance du potentiel régénérateur de la narration (dans les processus de production, de réception et de partage), non seulement en ce qui concerne la relation médecin-patient, mais aussi en ce qui concerne la relation entre le sujet et l'autre. La compétence narrative – c’est-à-dire la capacité de reconnaître, d'absorber, d'interpréter et d’être ému et poussé à l'action par les histoires des autres (Charon) – joue un rôle clé dans la formation des professionnels et des professionnelles de la santé et, plus en général, dans la proposition d'une approche de la santé, du bien-être et de la construction de communautés inclusives centrée sur le sujet.

Parallèlement, et dans le but d’éviter que le spectre des interventions puisse s’épuiser dans un échantillonnage rigide, certaines modalités typiques du langage narratif, poétique et lyrique ont été portées à l’attention de la recherche scientifique en raison de leur contribution potentielle dans la « suspension of disbelief » (suspension de l’incrédulité) nécessaire à la traversée de certains processus de guérison, surtout là où la thérapie s’avère inutile (Clerici et al.). Si, en effet, la narration peut contribuer, entre autres, à un réarrangement des événements traumatiques dans une hypothétique ligne du temps, la poésie et certaines modalités de "suspension" qui lui sont liées peuvent contribuer à nous recentrer sur le hic et nunc, désamorçant, au moins en partie, le potentiel traumatique et engloutissant lié au terme ou à l'échéance (Bleakley).

La critique féministe et les études de genre intersectionnelles (Lorde, hooks, Ahmed, Crenshaw) soulignent également depuis longtemps le pouvoir des récits en ce qui concerne la sensibilisation et l’empowerment (autonomisation) à la fois de l'individu et de la communauté, pour dénoncer l'enracinement de l' « apartheid médical » (Washington), les injustices structurelles et les préjugés dans différents contextes historiques et socioculturels, ainsi que pour déconstruire les modèles dominants en matière de santé et de bien-être.

Enfin, la Affect Theory (Théorie de l'Affect) se concentre sur la manière dont la dynamique réceptive et relationnelle, dans une sorte d'échange entre le texte et le lecteur fortement marqué dans un sens émotionnel, constitue la base de la relation entre les processus de soins et de représentation.

À partir de ces prémisses et dans une approche fortement interdisciplinaire intégrant des connaissances biomédicales, empiriques, humanistes et/ou artistico-littéraires, nous nous proposons de réfléchir aux axes de recherche suivants :

  1. les modalités thérapeutiques qui, en incluant des approches humanistes et non strictement conventionnelles, montrent le potentiel bénéfique d'une relation médecin-patient informée par une connaissance des méthodologies d'analyse, de déconstruction et de reconstruction du matériel artistique, littéraire et expérientiel ;
  2. la relation entre la narration (littéraire, artistique, autobiographique, testimoniale, diagnostique, ...) et les expériences de maladie et de traumatisme individuel et collectif ;
  3. story telling (la narration) et la lecture comme outils pour comprendre et révéler les injustices structurelles, les préjugés et les stéréotypes liés à l'expérience des soins médicaux, ainsi que pour redéfinir les conceptualisations dominantes de la santé et du bien-être ;
  4. l'émotion en tant que modalité cognitive et relationnelle ; les liens entre les émotions et les soins médicaux dans la relation entre le texte et le/la lecteur/lectrice.

Ce numéro d’Autres Modernités entend solliciter des contributions liées, mais non limitées, aux thèmes suivants :

  • approches anciennes et nouvelles du psychodrame et des thérapies à vocation dramatique et théâtrale ;
  • l’espace et le temps dans la narration de la maladie, du traitement de la maladie et de la relation médecin-patient ;
  • nouvelles approches de la poésie dans sa valeur inspiratrice et de thérapie ;
  • thérapies axées sur le rétablissement et le bien-être des institutions collectives, publiques et privées ;
  • évolution du rapport médecin-patient au fil du temps ;
  • figures historiques des thérapeutes conventionnels et non conventionnels ;
  • présent, passé et futur des thérapies de rétablissement psychologique adressées au personnel pénitentiaire (études carcérales) ;
  • récits (fictifs et non fictifs) de maladies, de traitements et de traumatismes individuels et/ou collectifs ;
  • récits de « apartheid médical », d'injustices structurelles, de préjugés et de stéréotypes dans les domaines des soins médicaux ;
  • narration et médecine de genre ;
  • récits de rédemption, d'empowerment (autonomisation), de bien-être et de régénération ;
  • narration, affiliation au community-building (construction de la communauté)
  • narration et émotions ;
  • le texte et le récit entre réception, connaissance et émotion.

La liste suggérée ne se veut pas exhaustive : d’autres propositions d’analyse du sujet, par tous/toutes ceux/celles qui souhaitent soumettre leur contribution, seront également prises en considération par le Comité Scientifique afin d’élargir, avec des parcours le plus articulés et le plus inédits possibles, l’exploration entamée dans ce numéro de la Revue.

À ce propos, la Rédaction propose l’envoi des propositions de contribution au plus tard le 15 octobre 2023. Les propositions seront à envoyer à l’adresse amonline@unimi.it, accompagnées par un résumé synthétique (200 mots maximum) du sujet que l’on entend analyser et d’un bref CV de l’auteur.

L’envoi des contributions est prévu pour le 14 février 2024.

Autres Modernités accepte des contributions en italien, espagnol, français et anglais.

Le numéro sera publié d’ici la fin du mois de novembre 2024.

Nous apprécierons également des critiques ou des entretiens avec des auteur/es ou des spécialistes du sujet proposé dans le présent appel à contribution.

Autres Modernités évaluera également la publication d’essais non-thématiques qui seront insérés dans la section « Hors de propos », selon les modalités et les échéances indiquées pour les essais thématiques dans le présent appel à contribution.

Afin de rendre le volume méthodologiquement homogène, les éditeurs seront à la disposition des auteur/es par l’intermédiaire de la rédaction (amonline@unimi.it).