F. Westerman, Ingegneri di anime, Iperborea, Milano, 2020, 368 pp.
DOI:
https://doi.org/10.13130/2612-6672/14686Abstract
Un libro sorprendente, non c’è che dire, come da tempo non ne leggevo. Di che si tratta? Beh, se vi dicessi che è un libro di storia e critica della letteratura russa contemporanea, potrei avervi detto la verità: ma si tratterebbe di una di quelle “piccole” verità che ne occulta una più “grande”. Forse, paradossalmente, è proprio un libro sulla “verità”, allora: sul meccanismo di costruzione di una verità staliniana, potremmo dire. No no: non di una verità menzognera, come un comodo ossimoro potrebbe suggerirci; piuttosto, una verità ideologica.