Il codice ambrosiano R 95 sup. e la tarda tradizione manoscritta della «Vita nuova»

Contenuto principale dell'articolo

Calogero Giorgio Priolo

Abstract

La prima parte del contributo tenta di spiegare le cause della tarda pubblicazione a stampa della Vita nuova di Dante ricorrendo allo studio degli ambigui e mobili rapporti fra la componente in prosa e in poesia del libello, prima e dopo l’uscita della princeps (1576). Alla riflessione generale sull’argomento segue nella seconda sezione un’analisi particolare sul testimone manoscritto del prosimetro secondo il codice R 95 sup. della Biblioteca Ambrosiana di Milano, di cui si descrive la genesi e si prova a definire il rapporto con la prima tradizione a stampa dell’opera. 

The first section of this article attempts to explain the causes of the late publication in print of Dante’s Vita nuova, studying the ambiguous relationship between the prose part and the poetical one of the libello, before and after the release of the princeps edition (1576). In the second paragraph, this general reflection on the subject is followed by a specific analysis of the prosimetrum according to the manuscript R 95 sup. of the Biblioteca Ambrosiana in Milan, which is described in its genesis, trying to define the relationship with the first press tradition of the work. 


Dettagli dell'articolo

Sezione
Saggi
Biografia autore

Calogero Giorgio Priolo, Università per Stranieri di Siena

Calogero Giorgio Priolo (giorgiopriolo@libero.it) è dottorando presso l’Università per Stranieri di Siena (XXXI ciclo) e cultore di Filologia della Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Torino. Si è dedicato soprattutto alla letteratura cinquecentesca: ha valutato (tesi triennale) l’apporto delle Prose della volgar lingua di Bembo alla trattatistica metrica. Per lo stesso secolo si è occupato della diffusione e ricezione dell’opera dell’Alighieri, studiando (tesi magistrale) un testimone tardo della Vita nuova – R 95 sup. della Biblioteca Ambrosiana. Lavora all’Espositione alla Commedia di Bernardino Daniello per l’Edizione Nazionale dei Commenti Danteschi